Un'austerità di nome Delors

Un'austerità di nome Delors La sinistra francese ha speso ciò che non aveva, con il «rigore bis» tenta di chiudere i buchi finanziari Un'austerità di nome Delors Studiata dal superministro, sarà gestita dal premier Mauroy, vecchio socialista del Nord, con la fiducia di Mitterrand - All'Assemblea Nazionale il Piano passa senza difficolta, ma il capogruppo del pcf, Lajoinie, minaccia la frattura dell'alleanza di governo - Prelievo del due per cento sui consumi e abbassamento generale del tenore di vita; il «delorismo» si ispira a Usa e Germania ma tradisce le promesse elettorali DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PARIGI — L'austerità, socialista, già entrata in vigore in Francia, si chiama Delors. E' Infatti Jacques Delors, superministro del terzo governo Mauroy, titolare di tre dicasteri (Economia, Finanze, Bilancio), che l'ha studiata, preparata e lanciata. Ed è a lui che Mitterrand ha affidato 11 compito di gestirla. Il primo ministro Mauroy sembra garantire la continuità socialista in una difficile fase dell'esperienza di sinistra, durante la quale il pragmatismo (il «delorismo») è destinato a prevalere. Presentata da lui. esponente del vecchio socialismo del Nord e non un convertito di fresca data come Delors. l'austerità viene piti facilmente digerita dalla sini stra. Per i comunisti e 1 socialisti, riluttanti ad accettarla, la voce, lo stile, la presenza di Mauroy sono rassicuranti, La sua sostituzione avrebbe approfondito le divergenze all'Interno del partito sociali sta. Quest'ultimo, dal 1981, occupa la maggioranza del seggi In Parlamento. Non avrebbe quindi neppure bisogno su un plano aritmetico del voti comunisti. Ma essendo diviso ideologicamente sulla strategia da adottare per affronta re la crisi economica, subirebbe un trauma se 1 deputati del pcf. considerati come una specie di 'ancoraggio operalo* o di un ••vaccino* contro eventuali alleanze verso 11 centro, venissero meno alla solidarietà governativa. Le correnti della sinistra socialista non resterebbero comunque Indifferenti a un distacco dei comunisti, invece silenziosamente auspicato da altri socialisti. Nelle polemiche Interne, chi si oppone all'austerità. sia pur chiamata ufficialmente *rigore appesantito*, definisce Delors un esponente della-sinistra americana*. Nella notte tra mercoledì e giovedì, all'Assemblea Nazionale, si è prodotta una prima, sottile fessura nella coalizione social comunista. Nel pomerìggio Mauroy aveva letto la sua «dichiarazione di politica generale*, cioè presentato nelle sue linee essenziali 11 piano Delors. E poi, nel corso del dibattito, erano volate parole grosse. Un deputato neogollista, Robert-André VIvien, aveva definito il primo ministro «un manipolatore, un falsificatore, un Illusionista*, provocando l'uscita dall'emiciclo della sinistra. Ma il fatto politico più rilevante si è verificato quando 11 capogruppo comunista, An¬ dré Lajoinie, ha lanciato un avvertimento al governo, il pcf, ha detto Lajoinie, vota la fiducia sollecitata dal primo ministro, ma si asterrà al prossimo scrutinio se non saranno accolti 1 suol emendamenti tendenti «a rafforzare l'efficacia del piano*, il prossimo scrutinio è previsto all'Assemblea Nazionale per la settimana prossima, quando 11 governo chiederà di poter varare 1 numerosi capitoli dell'austerità per decreti legge. Come scontato. «la dichiarazione di politica generale* di Mauroy è stata approvata da una larga maggioranza (323 voti contro 155). La sinistra è rimasta compatta. Ma l'avvertimento di Lajoinie ha creato una certa suspense. E' l'inizio di un lento, difficile distacco del pc dal governo? Oppure una semplice mossa, destinata a restare tale? In un'intervista che YHumanlté pubblicherà nella sua edizione domenicale, il capo del gruppo parlamentare comunista si chiede: «A che cosa servirebbe al francesi votare a sinistra se la nostra politica si allineasse su quella degli altri Paesi governati dalla destra?*. E aggiunge Lajoinie che il suo partito non può accettare adesso quel che ha rifiutato nel passato, e cioè che il governo legiferi per decreti, al fine di far passare Indenne 11 suo piano di «rigore appesantito». Queste parole pronunciate da André Lajoinie assumono un significato particolare, perché egli viene considerato il più probabile successore di Georges Marchals. nel caso quest'ultimo dovesse pagare un giorno 1 severi insuccessi elettorali comunisti e fosse costretto ad abbandonare la carica di segretario generale. SI dice che alla prossima riunione del comitato centrale, 11 18 aprile, potrebbero affiorare le due linee che si scontrano all'Interno del pcf: da un lato coloro che sono favorevoli alla partecipazione al governo, dall'altro coloro che sono contrari alla collaborazione con i socialisti. E Lajoinie è di questi. Da quando 11 loro partito è al governo, 1 comunisti hanno dovuto ingoiare parecchi rospi, in particolare quando Mitterrand si è dichiarato per gli euromissili e. di recente, quando sono stati espulsi i quarantasette sovietici accusati di spionaggio. Ma è proprio quest'ultimo episodio, ancora caldo, che impedisce ai dirigenti del pcf, se mal fossero tentati, di esaudire le ri¬ chieste della base. In buona parte contraria a una collaborazione con i socialisti. Per quanto filosovietico, il partito comunista non può compiere un gesto che oggi apparirebbe antinazionale. Insomma, 11 distacco dal governo non appare imminente. Ma si notano alcuni sintomi. Il «delorismo» si basa esattamente su quello che Lajoinie rifiuta, e cioè sulla necessità di adeguarsi alle politiche economiche applicate negli altri Paesi occidentali. Nel primo anno socialista la Francia ha tentato un rilancio attraverso 1 consumi di massa, ponendosi come obiettivo principale 11 contenimento o meglio ancora un calo della disoccupazione, mentre oltre Atlantico e al di là del Reno, in Germania e negli Stati Uniti, ci si preoccupava soprattutto dell'inflazione. Mitterrand aveva vinto le elezioni presidenziali e poi quelle legislative con un programma che puntava su una crescita economica. Ha mantenuto la promessa e 11 Paese l'ha pagata a caro prezzo. Nel giugno '8211 governo ha cambiato bruscamente rotta per frenare 11 dissesto finanziarlo provocato dal rilancio iniziale (nel primo anno 1 francesi hanno comperato soprattutto prodotti tedeschi e in parte Italiani). Ma la manovra non è stata abbastanza ampia. Il «rigore bis» dovrebbe adesso riequilibrare la bilancia commerciale (18.600 miliardi di lire di deficit), che è all'origine dell'indebitamento con l'estero. Francois Mitterrand, l'idealista, ha affidato a Jacques Delors, il pragmatico, 11 compito di realizzare l'impresa. Il programma d'austerità è ambizioso perché prevede un' prelievo del 2% sul consumi dei francesi, cioè un abbassamento del livello di vita. La1 stretta è destinata in un primo tempo ad aumentare la disoccupazione, che 1 socialisti hanno per la verità contenuto ma non ridotto come avevano promesso. I duecento miliardi di franchi (40.000 miliardi di lire) che la sinistra aveva distribuito nel primo anno, adesso devono essere in parte riassorbiti. Lo Stato riprenderà sessantacinque miliardi di franchi ai consumatori, cifra pari al 2 per cento del prodotto nazionale, facendoli pagare soprattutto a coloro che non avevano ricevuto nulla nel 1981, al momento del tentato rilancio. n governo, dice l'economista Roger Priouret. socialista ma realista, rifiuta l'autocritica, non riconosce 1 propri peccati, soprattutto quello di avere denunciato la cattiva eredità ricevuta dalla destra, ma di essersi comportato all'Inizio con generosità, come se quell'eredità fosse eccellente. La sinistra ha speso quello che non aveva. Nonostante le proteste del sindacati, dimostratisi in verità moderati, indulgenti verso 11 governo, l'austerità di sinistra cerca di agire, nel limiti del possibile, con criteri di giustizia sociale: per riequilibrare i conti della previdenza sociale non saranno aumentati i contributi ma si ricorrerà a un prelievo dell'uno per cento su tutti i redditi imponibili, e il prestito obbligatorio del 10 per cento dell'imposta sul reddito dell'82 riguar- da soltanto chi paga più di un milione di tasse l'anno. Inoltre sono previsti alleggerì menti vari per le categorie sociali meno favorite. Ma la polemica non si è spenta a sinistra tra chi considera inevitabile l'austerità e '--hi invece, malgrado la deludente esperienza dell'81. ritie-! ne che un rilancio attraverso il consumi, accompagnato dal misure protezionistiche, sia la sola via da seguire. Gli ampi .poteri affidati a Jacques Delors rivelano la ferma volontà di Mitterrand di puntare sul rigore. Ma se il «delorismo» dovesse rivelarsi una medicina insufficiente, o addirittura,! inefficace, e molti lo pensano, o con effetti troppo lenti, allora tutto potrebbe essere rimesso in discussione. Bernardo Valli Parigi. Studenti in medicina tolgono I cubetti di porfido da me Vaugirard e si preparano a erigere barricate per protestare contro le nuove disposizioni del governo sulla loro facoltà. Ieri pomerig•io la polizia ha caricato I dimostranti, circa 500, e un'ora più tardi la via è stata sgomberata

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