I 7 del Patto riuniti per sancire il no russo all'opzione di Reagan di Fabio Galvano

/ 7 del Patta riuniti per sancire il no russo all'opzione di Reagan In Cecoslovacchia, mentre a Mosca Kulikov attacca gli euromissili / 7 del Patta riuniti per sancire il no russo all'opzione di Reagan DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Il Cremlino è andato a Praga, formalmente per discutere con gli altri sei Paesi del Patto di Varsavia importanti problemi dell'attuale situazione internazionale». In realtà con l'obiettivo primario di vedere sancita collegialmente, la posizione sovietica al negoziato ginevrino sugli euromissili e soprattutto di fare approvare con la consueta unanimità, a nome dell'Europa comunista, il niet pronunciato sabato scorso da Gromyko in risposta all'opzione intermedia formulata da Reagan. OlUe a Gromyko, partito ieri mattina da Mosca, prendono parte alla riunione (già iniziatasi nel pomeriggio si concluderà oggi) i ministri degli Esteri degli altri sei «Paesi fratelli». Sono il cecoslovacco Chnoupek, che fa gli onori di casa, Il bulgaro Miadenov, il tedesco orientale Fi scher, l'ungherese Puja, il po lacco Olszowskl e 11 romeno Andrei. Sconosciuta fino alla vigilia la data di questo vertice (la Tass aveva annunciato che si sarebbe svolto «nella prima quindicina» del mese). Non lo l'agenda. Oltre agli euro missili, a quanto riferiscono fonti diplomatiche dell'Euro¬ pa orientale, l'argomento di maggiore rilievo sarà il trattato di non aggressione già formulato per linee sommarle al summit che nella stessa Praga, all'Inizio di gennaio, vide impegnati attorno ad Andropov tutti 1 capi di partito del Paesi comunisti. In quell'occasione, anzi, vi fu un' preciso Invito al ministri degli Esteri affinché si riunissero per definire i particolari. Nelle aspettative dell'Urss e del suoi alleati, Nato e Patto di Varsavia dovrebbero lmpe- gnarsi secondo quel trattato a non fare per primi uso delle armi — tanto nucleari quanto convenzionali — per risolvere eventuali crisi europee. I membri dell'Alleanza Atlantica reagirono cautamente, a gennaio, riservandosi di esaminare più a fondo la proposta comunista, ma senza nascondere un pessimismo di fondo. Molto dipenderà, probabilmente, da come 1 «sette» sapranno o vorranno formulare la proposta: lo si saprà forse stasera, dal comunicato ufficiale. Quel tema, che doveva In teoria dominare i lavori, è ora scavalcato dalla questione de gli euromissili e dal suol più recenti sviluppi. L'unanimità è scontata, anche se in un'intervista della scorsa settimana Ceausescu ha dato un'altra prova del suo non conformismo pronunciandosi in favore di «una soluzione intermedia». Non necessariamente quella proposta da Reagan ma probabilmente non molto dissimile. Anche il maresciallo Viktor Kulikov, comandante in capo delle forze del Patto, è intervenuto Ieri sull'argomento, in ambienti diplomatici di questa capitale la coincidenza non è considerata casuale. In un articolo pubblicato dal quotidiano dell'esercito, Stella Rossa, Kulikov afferma che gli Usa stanno intensificando le loro pressioni sugli alleati europei per Installare, «contro il volere di quei popoli», le nuove armi Tale azione, che «eliminerebbe l'attuale parità strotepica in Europa» e «minerebbe la stabilità internazionale», si inserisce secondo 11 mare sciallo nei preparativi militari americani per «un'altra guerra mondiale». L'articolo ammonisce che negli anni a venire «la minaccia dell'Occidente aumenterà considerevolmente», in quanto «gli Stati Uniti cercano di ottenere una superiorità militare sull'Urss e garantirsi in quel modo il dominio sul corso degli eventi mondiali». . Il vertice di Ieri e oggi a Praga vuole essere la risposta a quel pericoli; 11 suo obiettivo, dice la Tass in un comunicato, «è di evitare la guerra nucleare, consolidare la distensione, risolvere i problemi del disarmo, rafforzare la sicurezza e sviluppare la collaborazione nel continente europeo e in tutto il mondo». La ricetta offerta, però, è una sola: quella di Mosca. Fabio Galvano