In massa ferrovieri e postini chiedono di ritornare al Sud di Bruno Gianotti

In massa ferrovieri e postini chiedono di ritornare al Sud Migliaia di domande di trasferimento bloccano i Compartimenti In massa ferrovieri e postini chiedono di ritornare al Sud Torino è la città che ha la più alta percentuale di dipendenti statali con residenza nel Meridione - Dopo cinque anni di lavoro sollecitano, in base alla legge, il rientro a casa Negli uffici compartimentali ci sono montagne di domande: almeno 5 mila ferrovieri (un quarto dell'organico) chiedono il trasferimento al Sud. Potrebbero essere molti di più: « Circa 8 mila, se non esistesse la norma dei cinque atmi:chi non ha questa anzianità nello stesso impianto non può chiedere lo spostamento-, spiega Giuseppe Morero, sindacalista del Saufi-Cisl. Torino è un caso estremo. Ha la più alta percentuale di ferrovieri meridionali fra i compartimenti del Nord: quasi il 60%, molto più di Milano e di Venezia. Nelle grandi aziende il fenomeno è di gran lunga inferiore: 31,5% fra gli impiegati Fiat, 25 in Comune, 22 in Regione. Negli ultimi anni ne sono giunti 9 mila, con tanti problemi: la casa, la famiglia, lo stipendio basso (11 27% confessa di avere un secondo lavoro). Pochi avevano la vocazione per il mondo della rotaia, moltissimi cercavano un'occupazione sicura e hanno accettato la Ferrovia anche se possedevano un titolo di studio più alto di quello richiesto. Trascorsi i 5 anni imposti dal regolamento, la domanda di trasferimento è diventata regola. Tutti cercano di tornare al Sud, pochi ci riescono. Ma la fuga mette in difficolta l'azienda. . - La media è di un migliaio di persone all'anno — dice 11 direttore compartimentale ing. Luigi Ballatore — sosti tulrli non è uno sclierzo. O uffici come i Lavori e gli pianti cambiano ogni ami iì 50% degli impiegati. Ma , istruire un buon tecnico non bastano tre anni*. Il problema è serio: -Da uno parte c'è l'azienda che cerca di non sbilanciare il servigio. Dall'altra il ferroviere immigrato che non vuole restare al Nord e i colleghi del Sud che non vedono di buon occhio il suo ritorno', spiega ancora Morero. La tensione cresce. C'è chi contesta allo stesso modo Ferrovia e sindacato. Gli ulti¬ mi scioperi degli autonomi, che hanno circa l'8% di iscrit'.i, hanno raccolto oltre il 40% Ji adesioni. Nei giorni scorsi un gruppetto di «ultras» al di fuori di tutte le strutture sindacali ha dato vita a un'altra agitazione per chiedere il trasferimento: -In questa città non si può vivere. Il costo della vita è alto — hanno spiegato—non si trovano alloggi: L'azienda ribatte che gli alloggi ci sono e altri se ne stanno costruendo con un investimento di 75 miliardi che ne produrrà 800. Ma chi vuol tornare a casa non sente. POSTE — Negli ultimi anni la situazione è migliorata: la percentuale di assunzioni al Sud (80% fino a 3 anni fa), è drasticamente scesa con l'istituzione di concorsi compartimentali. Le domande di trasferimento dal Piemonte non sono più di 600. Le tensioni non sono però superate del tutto: «Le nostre sedi sono sistematicamente invase da delegazioni di impiegati che vogliono tornare al Sud-, ammette Lorenzo Gandlni della segreteria regionale Cgil. Ma il sindacato vuole chiarezza Bruno Gianotti

Persone citate: Giuseppe Morero, Lorenzo Gandlni, Luigi Ballatore, Morero

Luoghi citati: Milano, Piemonte, Torino, Venezia