Si fermano domani i 300 mila statali
Si fermano domani i 300 mila statali Si fermano domani i 300 mila statali ROMA — Uffici pubblici chiusi, domani, in tutta Italia per lo sciopero nazionale degli statali proclamato dalla federazione Cgil-Cisl-Ull a sostegno del rinnovo del con- tratto scaduto il 31 dicembre 1981. E' la prima fermata generale dei 300.000 dipendenti dei ministeri, delle amministrazioni statali periferiche, dalle Intendenze di finanza ai Provveditorati agli studi. Le conseguenze saranno notevoli soprattutto in alcuni settori, ad esempio quello delle Finanze e del Tesoro, dove l'assenza del personale può fermare atti e pratiche di notevole rilievo. Nell'imminenza della ripresa dei negoziati prevista per venerdì, il direttivo della Federazione unitaria degli statali definisce «incompleto, insoddisfacente e provocatorio» il documento-proposta presentato dal governo nell'incontro del 17 marzo. Incompleto, precisa la Fls, perché «ignora alcune richieste fondamentali della piattaforma»; insoddisfacente perché «non accoglie nessuna delle richieste avanzate soprattutto su temi sui quali si sono raggiunti accettabili punti di mediazione in altri contratti del pubblico impiego»; provocatorio perché «il governo nega oggi quanto affermato nel precedente colloquio nei riguardi delle disponibilità economiche, di gran lunga al di sotto di quelle indicate per altre categorie». Gli statali hanno dato un giudizio negativo anche sulla perequazione che esclude tutte le materie del trattamento accessorio, su taluni elementi della struttura del salario «impraticabili per la categoria», sulla definizione rapida dei profili professionali, sulla parificazione dell'orario impiegati-operai e sul «ricompattamento» delle ex qualifiche iniziali. Se questi nodi non verranno sciolti, la Fls attuerà un altro pacchetto di scioperi articolati a brevissima scadenza. All'agitazine di giovedì non ha aderito il sindacato statali dell'Unsa-Confsal che si è riservata una «forte pressione» a seconda del risultato dell'incontro di venerdì. Marittimi. La Federmar-Cisal non ha rinunciato a programmare ulteriori scioperi, dopo quelli che nei giorni scorsi hanno bloccalo numerose navi nei porti di Napoli, Civitavecchia e Palermo. Nonostante gli avvertimenti della magistratura, la Federmar annuncia che l'azione sindacale sarà ripresa e intensificata a meno che non vengano risolti i problemi della previdenza e degli accordi integrativi. Panificatori. La Cisnal-commercio ha deciso di bloccare i forni per la panificazione venerdi prossimo contro «le posizioni oltranziste della Federazione italiana panificatori che non vuole accogliere le richieste dei lavora- torU- Gian Carlo Fossi 1 • POTENZA — Anche ieri, per il nono giorno consecutivo, i lavoratori del Petrolchimico Anic di Pisticci (Matera) hanno mantenuto l'occupazione dello stabilimento é il regime di autogestione della produzione, perdurando il silenzio della direzione aziendale (fuori dallo stabilimento dal 28 marzo) In ordine alle richieste della Regione Basilicata, del consiglio di fabbrica e delle organizzazioni sindacali.
Persone citate: Anic, Gian Carlo Fossi
Luoghi citati: Basilicata, Civitavecchia, Italia, Matera, Napoli, Palermo, Pisticci, Potenza, Roma
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