Droga, la Svizzera ora ritratta «Non chiedemmo il vostro aiuto» di Clemente Granata

Droga, la Svizzera ora ritratta «Non chiedemmo il vostro aiuto» Chiasso, il corriere «lasciato sfuggire per mancanza d'organico» Droga, la Svizzera ora ritratta «Non chiedemmo il vostro aiuto» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CHIASSO — «Johnny, Johnny», chiama il finanziere. Ed ecco avanzare uno splendido esemplare di cane lupo. Johnny passa in rassegna le valigie sistemate in un'ampia sala. Annusa qui e la, non dà segni di irrequietezza. SI può essere certi: quei bagagli non contengono traccia di stupefacènti. Johnny è 1 compagni di Johnny hanno un fiuto quasi infallibile. Siamo alla stazione ferroviaria di Chiasso, posto di frontiera. I servizi antidroga sono all'ordine del giorno e qualche volta danno risultati positivi. 'Cbme'^atfalba di' sabato 2. aprile, quando su un vagone dell'espresso 271 da Amsterdam a Roma la polizia elvetica ha rintracciato otto chili di eroina sapientemente nascosti in una toeletta. Brillante operazione, hanno esultato alcuni giornali svizzeri, 1 quali hanno precisato che avrebbe potuto essere addirittura ottima se la polizia Italiana avesse dato una adeguata collaborazione. Si trattava. Infatti, di scoprire 1 corrieri della droga, 1 quali si sarebbero probabilmente fatti vivi mentre 11 convoglio, lasciato Chiasso, entrava nel territorio Italiano. Ma la collaborazione, ha precisato ì'Ats, l'agenzia di stampa ufficiale della Confederazione, è mancata perché gli Inquirenti italiani, a causa delle festività pasquali, si sono trovati sotto organico e noni hanno potuto disporre di un numero-di uomini sufficiente. L'autorevole Ats attribuiva l'affermazione al personaggio che, in territorio elvetico, aveva coordinato le indagini, 11 procuratore pubblico di Basilea, Jorg Schlld. Come vedremo, 11 procuratore pubblico di Basilea ci smentirà tutto. Ma, prima che giungessero queste smen tite, l'atmosfera al posto di frontiera era molto tesa. C'erano scoramento, incredulità, si notavano punte di risentimento. CI diceva il dottor Emanuele Marotta, da tre anni e mezzo dirigente a Ponte Chiasso del settore di polizia di fron tlera: «Per conto mio, Jorg Schlld è caduto in un equivoco. Non so di quale genere, non ne comprendo le ragioni, ma un equivoco c'è stato: E aggiunge che se 1 suoi uomini fossero stati veramente informati dell'opportunità di Istituire una staffetta sul treno, si sarebbero Impegnati, eccome. Personale sotto organico? 'Il personale della polizia — afferma Marotta — è carente un po' dappertutto, ma mai e poi mai si sarebbe opposto un rifiuto ad una richiesta di collaborazione'. Alla stazione ferroviaria di Chiasso incontriamo 1 poliziotti che prestavano servizio sabato 2 aprile. Il loro racconto è questo: 'L'espresso 271 Amsterdam-Roma è giunto sul primo binario alle 5,28, in orario. Noi abbiamo disimpegnato il normale servizio di controllo passaporti. Quando il convoglio, circa un quarto d'ora dopo l'arrivo, stava per ripartire, siamo stati informati da un poliziotto elvetico che sul treno era stato sequestrato un certo quantitativo di eroina. L'agente ci ha domandato se avessimo notato qualche individuo sospetto. Abbinilo risposto di no. Tutto è finito lì. Nessuna richiesta di aiuto. Magari ci avessero dato un'indicazione. CU saremmo fatti in quattro, avremmo bloccata II convoglio che, invece, è ripartito regolarmente. Precisiamo, inoltre, che noi non abbiamo assistito al. sequestro dell'eroina. L'operaeione, con ogni probabilità, è avvenuta prima di Chiasso'. E Jorg Schlld, procuratore pubblico di Basilea? Riusciamo a rintracciarlo nel suo studio e smentisce In modo categorico: «Mai sognato di fare dichiarazioni simili alì'Ats». Chiederà ufficialmente la pubblicazione della smentita. Ha considerato chiusa l'operazione In territorio elvetico e non si è messo in contatto con le autorità Italiane. Clemente Granata

Persone citate: Emanuele Marotta, Marotta

Luoghi citati: Amsterdam, Basilea, Roma, Svizzera