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E' colpa degli uomini se la tigre li sbrana? LE TEORIE DI UN ECOLOGO INDIANO E' colpa degli uomini se la tigre li sbrana? NUOVA DELHI — Le tigri della «nuova generazione» non hanno paura dell'uomo e anzi lo considerano una loro preda naturale alla pari di qualsiasi altro mammifero. Soltanto nelle zone intorno al Parco nazionale di Dudhwa, situato nello Stato indiano dell'Uttar Pradesh, al confine con il Nepal, negli ultimi cinque anni le tigri, rigorosamente protette, hanno allegramente divorato un centinaio di esseri umani. Ciò non turba però 1 sonni degli ecologi, 1 quali lanciano anatemi e si oppongono strenuamente all'uccisione delle tigri e persino alla loro cattura. Secondo l'ecologo ' india-; no Arjan Slngh è solo colpa ' — s degli uomini se le tigri li mangiano. L'uomo con le piantagioni di canna da zucchero si avvicina troppo al loro habitat naturale e lo sconvolge. •Non accetto l'idea che queste tigri siano inveterate divoratrici di uomini, dice Slngh, esse sono invece indotte a cibarsi di carne umana dalla forza delle circostanze. Se voi vi infiltrate continuamente nel loro territorio, non le potete biasimare pei qualche loro rappresaglia. Si deve accettare l'idea che gli animali hanno la stessa dignità degli esseri umani.. Arjan Slngh, autore di diversi libri sui suoi esperimenti di allevamento di tigri e leopardi destinati poi a tornare alla vita libera nella giungla, vorrebbe creare una «zona cuscinetto, larga otto chilometri, intorno al Parco nazionale, nella quale sia vietato coltivare la terra. A suo avviso ciò basterebbe per contenere l'avanzata delle tigri all'esterno del Parco di Dudhwa, che è stato creato nel 1977 ed è vasto ben 490 chilometri quadrati. Per dare un'idea delle dimensioni, ciò corrisponde a oltre 11 triplo della superficie del Liechtenstein o a una volta e mezzo quella della Repubblica di Malta. Il parco è attraversato da alcune strade e da una ferrovia. Ma questa soluzione è Inaccettabile dal punto di vista economico, perché la coltivazione della canna da zucchero è molto redditizia. E cosi i contadini che lavorano nelle vicinanze del parco sono vittime sempre più frequenti dell'insaziabile appetito delle tigri.