Challenger, impazzisce il satellite la Nasa lo rimette quasi in orbita

Challenger, impazzisce il satellite la Nasa lo rimette quasi in orbita Ha una traiettoria ellittica anziché circolare».,.! drauama è durato 4 ore, a bordo i cosmonauti dormivano Challenger, impazzisce il satellite la Nasa lo rimette quasi in orbita DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Per alcune ore la Nasa, l'ente spaziale americano, ha temuto di aver fallito l'obiettivo principale della missione del Challenger, il secondo Shuttle della storia. Il gigantesco satellite artificiale deile telecomunicazioni contenuto nella stiva della navetta, il più avanzato al mondo, è sfuggito infatti al suo controllo alcune ore dopo il lancio nell'orbita. Dalle 6 alle 10 del mattino circa, ore locali, ossia dalle 13 alle 17 In Italia, ha girato su se stesso, secondo una traiettoria ovoidale, sottraendosi ai segnali radio lanciatigli da terra. La Nasa è poi riuscita a stabilizzarlo, e spera di portarlo lentamente all'orbita ideale, quella geostazionaria (sull'Equatore) ad un'altezza di 36 mila km. II dramma si è svolto mentre i quattro astronauti del Challenger, esausti dopo una giornata lavorativa di 18 ore, godevano del meritato riposo nella loro cabina. Sino alle 6 de) mattino, il lancio del satellite, detto TDR8 (Tracking and data relay satellite), era andato a perfezione. Il comandante Weltz aveva aperto i colossali portelli dello Shuttle e aveva fatto scattare la molla che immette 11 carico nello spazio. Dopo circa un'ora, quando il' satellite era ormai a distanza di sicurezza, la Nasa aveva fatto accendere il motore del primo stadio del suo vettore. Il satellite era salito a un'orbita di 22 mila km circa. Alle 6 è incominciato il dramma. Il motore del secondo stadio del vettore si è infatti acceso male, e il prezioso TDRS si è fermato a circa 30 mila km, descrivendo un'orbita irregola-1 re. Per di più, ha preso a rotolare su se stesso, rendendo quasi impossibili le comunicazioni. Nei programmi della Nasa, il satellite ha un ruolo cruciale. Insieme con altri due che verranno lanciati ad agosto e a settembre rispettivamente formerà Infatti una catena spaziale senza precedenti. La catena consentirà 11 controllo e i contatti con gli oggetti più importanti in orbita — 26 satelliti in tutto — e con le stazioni a terra. Senza 11 prezioso strumento non si potrebbe realizzare l'Impresa euroamericana dello Spacclab previ-, sta appunto per settembre, ossia l'uso di un laboratorio a' bordo della navetta con scienziati del due continenti. L'interesse per il supersatellite artificiale non è solo scientifico: anche il Pentagono Intende usare la catena per la sorveglianza dello spazio e per quella dell'Unione Sovietica, a cui attribuisce enorme peso strategico. Lo scienziato della Nasa Jim Kukowskl, che ha tenuto i collegamenti coi giornalisti durante la crisi, ha ammesso di «non essersela mai vista così brutta-. -Sono stati i computers a indicarci come usare i piccoli motori di stablllzzaeione per frenare il rotolamento prima e ricominciare la scalata del satellite poi — ha dichiarato —. Dopo 4 ore di fa¬ tiche non abbiamo solo raggiunto il risultato voluto. Siamo anche riusciti ad aprire i pannelli solari di oltre 15 metri di lunghezza che forniscono energia al TDRS, 1700 Watts per almeno 10 anni. Non siamo sicuri di entrare nell'orbita geostazionaria, ma ci andremo vicini». Kukowskl ha definito l'exploit «un miracolo tecnologico-. Un altro scienziato, Léonard Dwerdoski, della società costruttrice del satellite, la Spacecom, ha dichiarato che «il successo è cruciale, perché questo è uno strumento che rivoluzionerà le telecomunicazioni-. Al risveglio, Weitz e gli altri tre membri dell'equipaggio, il pilota Karol Bobko, un colonnello dell'aviazione, il medico Story Musgrave e l'ingegnere Donald Peterson hanno espresso il loro rammarico per l'Incidente. -Accidenti, andava tutto così bene-, ha esclamato 11 comandante. Ma 1 lavori di bordo li hanno tenuti troppo occupati perché facessero altri commenti. L'equipaggio deve verificare 11 funzionamento di tutto lo Shuttle, che è assai più sofisticato del suo predecessore Columbia. Ennio Carctto Cape Canaveral (Florida). Con un lancio impeccabile il nuovo Shuttle, 11 «Challenger», è porlato in orbita, per il suo viaggio di cinque giorni, dai due giganteschi razzi vettori (Telcfoto)

Persone citate: Cape, Donald Peterson, Jim Kukowskl, Karol Bobko, Story Musgrave, Watts, Weitz

Luoghi citati: Columbia, Florida, Italia, New York, Unione Sovietica