MOTOMONDIALE di Giorgio Viglino

Due morii per una corsa, un prezzo alto MOTOMONDIALE Tragico bilancio della prova di Le Mans vinta da Spencer su Honda Due morii per una corsa, un prezzo alto L'americano domina nella 500 davanti a Lucchinelli. Haslam e Roberta - Uncini e Mamola presto fuori gara DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LE MANS — «Due morti in una corsa sola sono tanti». Questa frase, che sembrerebbe denotare un cinismo senza misura, testimonia invece come anche un mondo particolare qual è quello delle corse motociclistiche sia rimasto scioccato dall'accaduto e comprenda che una volta di piti si è criminalmente sbagliato da parte di chi organizza questo grande business che sono le corse, il successo di Spencer, o se volete la mancata vittoria per ko da sfortuna di Roberto, sono passati in secondo piano e si è discusso a lungo sul circuito, sugli Incidenti, sull'uomo. Fruiscili non era un fuoriclasse, ma sicuramente era un ottimo pilota, uno di quelli che fanno la corsa, un prof es sionista stimato e per molti un vero amico. Vederlo mori' re, vittima indiretta di tante scelte sbagliate, ha fatto correre un brivido di rabbia in tutti. C'è voluta la data di Pasqua per favorire l'affluenza del pubblico; si è scelta la pista di Le Mans (la Francia dispone dello stupendo impianto del Paul Ricard, vicino a Maral glia) malgrado fosse decisamente a Nord in funzione della «regione parigina» che è a portata di moto e di auto; s'è continuato in prove e gara, malgrado il vento, 11 freddo, la pioggia, la grandine e poi persino la neve, neve che a 24 ore di distanza copre ormai tutto 11 Nord della Francia. Il business c'è stato: sono stati venduti secondo 1 dati ufficiali 124 mila biglietti (prezzo minimo 80 franchi, ma SO mila sono i posti in tribuna a prezzi maggiori) e il giro d'affari al' l'interno del circuito è stato sicuramente superiore tra panini, patate fritte, birre, sou venirs venduti a prezzi d'affezione. In piti non si trovava venerdì sera un solo posto letto nel raggio di SO chilometri, stando all'esperienza diretta, e forse più, stando alle voci Calcolando il giro d'affari tra 16 e 17 miliardi di lire non si è quindi lontani dalla verità. Questi sei o sette miliardi sono costati la morte di Ishikawa, collaudatore giapponese di 28 anni, 11 decesso di Michel Frutschi, campione svizzero, la distruzione fisica di Loris Reggiani (dodici fratture, almeno tre mesi di guarigione) e di John Abbot (due vertebre fratturate), gravi e meno gravi lesioni a 21 corridori, fra 1 quali Randy Mamola e Eddy Lawson, due. del nove piloti ufficiali superstiti dopo la gara del Sud Africa e le prime prove, e gli italiani Biliotti, Tuzii, Priori e Broccoli. Le gare per la prima volta a programma pieno sulle cinque classi s'erano iniziate al mattino con la neve appena trasformata In pioggia. Le •piccole» da 50 e 125 che solitamente hanno gli italiani come protagonisti, questa volta registravano la disfatta della Garelli campione del mondo: caduta di Nleto e ritiro di Lazzarìni nella ottavo di litro vinta da Tormo, e sconfitta netta dello stesso Lazzarinl contro Dori Unger nella minor cilindrata. Nella 250, solitamente dominata dai francesi, successo a sorpresa del non ancora diciottenne britannico Alan Carter, un talento natu rale e su cui far affidamente per futuri pronostici sicuri Suo padre Malcom è 11 manager di Ron Haslam, e non dovrebbero quindi mancare contatti per lanciare presto 11 ragazzo al massimo livello. Nel sldécars ennesima vittoria di Blland che domenica prossima aggiungerà, una quarta ruota per esordire in Formula 2 a Hockenheim. La gara delle 500 veniva inquinata da una partenza fasulla. Costretti a una ormai anacronistica rincorsa a piedi su una pista in salita, alcuni corridori sono rimasti fermi mentre quelli delle file arretrate erano giti In velocita. Mamola e Uncini, con la pri¬ ma marcia delle loro Suzuki particolarmente lunga, hanno stentato più di altri. Su Mamola hanno fatto mucchio Pellandlnl e Lawson, poi Paci è passato su un piede di Randy fratturandogli 11 malleolo Interno; Uncini ripartiva quando il gruppo era ormai tutto sfilato ma si fermava dopo quattro giri per una totale disfatta della Suzuki. Avvio rapidissimo per le Honda, con Spencer in testa dopo 11 primo giro su Haslam e Lucchinelli, ma ritorno for- mldablle di Kenny Roberts che al sesto giro Infilava Spencer lasciandolo subito indietro. Al decimo giro a Roberts si staccava però uno del tubi di scarico e la perdita di potenza conseguente lo costrìngeva a retrocedere per difendere comunque un utilissimo quarto posto. Attaccava, ma con giudizio, anche Lucchinelli che si piazzava al secondo posto, miglior risultato assoluto da quando guida la Honda. Per una decina di girl faceva miracoli anche Virginio Ferrari che teneva la vecchia Cagiva tra 11 quinto e 11 sesto posto; lo fermava il guasto più banale: un buco nel serbatoio. All'ottavo posto chiudeva cosi Guido Paci Domenica a Imola si corre la 200 miglia, gara di grandi tradizioni anche se non inse rita, proprio per la sua parti colare formula, nelle prove iridate. Speriamo che si possa apprezzare la differenza tra il motociclismo organizzato con passione e competenza e la corsa al macello del giorni passati. Giorgio Viglino a Ijc Mans. L'americano Freddie Spencer, dominatore nella classe 500, in azione (Tclcfoto)

Luoghi citati: Francia, Imola, Sud Africa