L'Italia non esce dal tunnel

L'Italia non esce dal tunnel Allarme dei ministri Goria e Bodrato e del governatore della Banca d'Italia L'Italia non esce dal tunnel Secondo «Premetela» il prodotto lordo dovrebbe calare dello 0,5% • I disoccupati potrebbero sfiorare i 2,5 milioni - Senza freni il deficit pubblico (100 mila miliardi nell'84?) - La ripresa internazionale si allontana ROMA — .Ormai è inutile farai illusioni. Bene che vada, anche il 1983 tara un anno grigio-scuro, con pochissime venature di rosa: In Conf Industria le grandi speranze per 1 vantaggi derivanti dalla ripresa economica internazionale, data per vicina, si sono notevolmente affievolite, il clima di attesa, diffusosi in tutte le aziende italiane subito dopo 11 riallineamento delle monete europee, è stato quasi soffocato in pochi giorni dagli ultimi dati congiunturali e dalle previsioni del più accreditati osservatori economici. Quali sono gli elementi che fanno temere agli esperti il quarto consecutivo anno di recessione per l'Italia? Innanzitutto la caduta produttiva, anche In comparti tradizionalmente forti. La vendita di automobili nel febbraio scorso, ad esempio, ha accusato un calo del 14.7 per cento; la produzione di acciaio ha avuto un crollo del 22 per cento; il consumo di energia elettrica è in costante discesa da sette mesi (la flessione in marzo è stata di ben il 2,9 per cento), segno evidente che nelle fabbriche si è costretti a lavorare sempre meno per 11 calo degli ordini. Ma sono due i dati che più tengono in allarme 11 governo, la Banca d'Italia e gli imprenditori. Il primo viene dall'in nazione che, nonostante una certa frenata, non riesce a scendere verso il programmato 13 per cento, un tasso di per sé già, alto rispetto alla media europea, ampiamente sotto il 10 per cento. «/' rientro dall Inflazione iniziato nel 1982— osserva il ministro del Bilan ciò Ouldo Bodrato—è ancora insufficiente, tenuto ancìie conto di guanto avvenuto contemporaneamente nei Paesi industrializzati di maggiore importanza, a dare spazio autonomo al rilancio produttivo, che rappresenta la sola via percorribile per migliorare la situazione occupazionale, deterioratasi *• Lo stesso governatore delia Banca d'Italia. Ciampi, ha più volte ammonito che l'inflazione è sempre In agguato e che l'obiettivo della politica mo- netaria deve essere quello di fare scendere l'aumento dei prezzi .durevolmente al di sotto delle due cifre e vicino ai livelli medi degli altri Paesi industrializzati: Ma per raggiungere questo obiettivo, osserva ancora Ciampi, la politi-. ca monetaria da sola non basta e si dovrà quindi restituire all'economia «to spazio di crescita sottratto da un bilancio pubblico che anche nel medio periodo appare incapace di raggiungere l'equilibrio fra ti totale delle entrate e la spesa Le parole del governatore mettono il dito sulla «plaga» del conti pubblici, 11 secondo nquietante segnale d'allarme per la nostra economia. Già quest'anno 11 deficit pubblico ende a «schizzare» oltre 1 77 mila miliardi, contro i previsti 71 mila miliardi. Ma quel che più mette in apprensione è, '84, quando senza tempestivi nterventi, il disavanzo raggiungerà i 100 mila miliardi, una cifra che porterebbe diritto alla bancarotta. Ed ecco che le più recenti previsioni del centri studio si fanno sempre più cupe. Secondo «Prometeia-, a fine '83 11 prodotto interno lordo dovrebbe calare dello 0,5 per cento (quindi anche quest'anno il Paese non sarà in grado di produrre ricchezza) e la di soccupazione dovrebbe salire di circa il 9 per cento. I senzalavoro potrebbero cosi sfiorare 1 2.5 milioni. Il ministro del Tesoro Gorla, in proposito, ha avvertito che. senza un reale contenimento del deficit pubblico, l'esercito dei senzalavoro si ingrosserà presto di altre centinaia di migliaia di persone. 8e queste previsioni dovessero avverarsi l'aggancio dell'Italia alla ripresa internazionale diverrebbe davvero un'Impresa impossibile. EmiÙo Pucci

Persone citate: Bodrato, Ciampi, Goria, Pucci

Luoghi citati: Italia, Roma