Da oggi autogestito «Paese Sera» Pertini telefona al «Manifesto»

Da oggi autogestito «Paese Sera» Pettini telefona ai «Manifesto» Da oggi autogestito «Paese Sera» Pettini telefona ai «Manifesto» ROMA — Per le sorti di Paese Sera e del Manifesto è cominciata una settimana forse decisiva. Il primo avrebbe dovuto cessare le pubblicazioni con il numero di Pasqua, dopo un'improvvisa decisione dell'editore. »Invece, ora inizia la nostra sfida con l'editore che ci considera morti—dice Luigi Malandrino, del comitato di redazione —. E' il momento più difficile. La solidarietà che si è espressa intorno al giornale ci ha consentito di superare tutti gli ostacoli che avrebbero dovuto impedirne la pubblicazione. Agli incontri, già programmati per domani, col governo e con le nostre controparti alla Federazione editori, andremo più forti, con le nostre redazioni e le nostre strutture aperte e funzionanti». Ridotto a M il numero delle pagine, Paese Sera esce da oggi in autogestione, firmato, come avviene in questi casi, come direttore responsabile dalla Federazione nazionale della stampa, anche se 11 direttore continua a essere Piero Pratesi. La battaglia per la sopravvivenza di Paese Sera è appena iniziata. «£ i primi segnali — assicurano nella sede del giornale — sono incoraggianti». Alla richièsta di sottoscrivere un contributo, per mantenere in vita il giornale, han no risposto in molti. Finora sono arrivati oltre sei milioni Un lettore che ha chiesto di rimanere anonimo ha versato alla redazione di Firenze un milione. Numerosi gU appuntamenti fissati durante la settimana: una tavola rotonda, giovedì, nella sede della Fnsl coi direttori dei quotidiani ro¬ mani non di partito, una manifestazione pubblica il giorno successivo .in un cinema cui verranno invitati, fra gli altri, i segretari generali della Ggil-Clsl-Uil; sabato, infine, un concerto di musica leggera al Teatro Tenda, in piazza Mancini. In via Tornaceli!, nella redazione del Manifesto, Gianni Riotta riassume le Iniziative piti immediate del giornale, costretto, se non interverranno fatti nuovi, a cessare le pubblicazioni il 28 aprile. Il motivo è la gravissima situazione economica venutasi a creare dopo il mancato pagamento da parte dello Stato dei 600 milioni dovuti al giornale secondo la legge per l'editoria relativamente al 1981, «Prima di tutto il prestito di 600 milioni ai quattro partiti della sinistra (pei, psi, pr e pdup), alla Cgil-Clsl-Uil e alla Firn, un prestito garantito da cambiali che firmeremo regolarmente. Il nostro appello — dice—non è caduto nel vuoto. Ingrao, Giovanni Berlinguer e Bassolino per il pei, ì socialisti Martelli, Covatta e Riccardo Lombardi, il radicale Teodori e Lidia Menapace. del pdup, hanno promesso che faranno il possibile per venirci incontro, così come Pettini che ha telefonato dalla Val Gardena incoraggiandoci a resistere e assicurando che non appena sarà tornato a Roma riceverà una nostra delegazione». Giovedì, infine. /I Manifesto uscirà a sedici pàgine, al prezzo di diecimila lire. Con questa sottoscrizione «ci rivolgeremo al nostro pubblico e ad ogni coscienza individuale», dice Riotta. n g f e.

Luoghi citati: Firenze, Roma