Gallucci va in ferie per qualche mese dopo le polemiche sulle sue inchieste di Guido Rampoldi

Gattucci va in ferie per qualche mese dopo le polemiche sulle sue inchieste Il procuratore capo di Roma tornerà in ufficio a luglio o a fine estate Gattucci va in ferie per qualche mese dopo le polemiche sulle sue inchieste Deve sottoporsi a un'operazione a un orecchio e recuperare i perìodi di riposo non goduti - «Non vi preoccupate, tornerò», ha precisato smentendo di aver chiesto .l'aspettativa - Negli ultimi tempi ha ricevuto molti attacchi per le indagini sulla P2, sul Consiglio superiore della magistratura e sul Comune di Roma ROMA — Il procuratore di Roma Achille Galluccl per il momento esce di scena. L'improvviso acutizzarsi di un'otite che lo perseguita dall'ultima guerra, e 11 desiderio di non perdere le ferie accumulate in questi anni, gli consentono di defilarsi per alcuni mesi, proprio mentre infuria la polemica innescata dalle sue recenti iniziative giudi zi arie. *Ma non vi preoccupa te, tornerò; ha promesso a quanti gli chiedevano se davvero intendesse andare in aspettativa, come ventilato da alcune voci. Tornerà: ma quando? For se a luglio, dopo le elezioni amministrative, che potrebbero ridisegnare quegli equilibri politici che per tradizione pesano sugli uffici giudiziari romani. O al massimo all'Inizio d'autunno, a meno che nel frattempo la situazione non sia mutata radicalmente. Resterà sulla poltrona di procuratore fino al febbraio 1984, quando dovrà lasciare la magistratura per limiti di età. In questi mesi, sarà sostituito dal procuratore aggiunto, Raffaele Vesslchelll. «Ho chiesto il congedo per malattia, e non l'aspettativa — ha voluto precisare lui stesso — perché è arrivato il momento di sottopormi ad un'operazione all'orecchio. Tutta colpa di una maledetta otite contratta durante la guerra, in questi ultimi tempi si è ag^ gravata. E poi devo ancora godere le ferie, se non me le prendo adesso rischio di perderle. Non vado in vacanza da due anni, e mi sento un po' affaticato. Il lavoro è stato gravoso, spesso ci ha offerto successi importanti, ma proprio per questo impegno, che logorerebbe chiunque, merito un po'di riposo». Oltre all'otite e alla fatica, dietro la decisione di lasciare per qualche tempo la Procura probabilmente c'è anche un altro motivo, tattico. L'inchiesta sul Csm per presunti eccessi di cappuccini e viaggi a sbafo, le inchieste sul Comu ne di Roma, la gestione de) l'indagine sulla P2, hanno attirato sul procuratore critiche violentissime da piti direzioni. L'anziano magistrato è stato contestato nella stessa Procura, dalla maggioranza dei suol collaboratori. E tra i partiti di governo,-solo 1 socialde¬ mocratici in questi frangenti lo hanno appoggiato esplicitamente. Muti i democristiani, ostili sull'Avanti! i socialisti. Tornandosene dietro le quinte in attesa di tempi migliori, Oallucci si sottrae all'infuriare di una polemica molto aspra e personalizzata. La sua temporanea assenza tuttavia non azzera il contenzioso accumulato in queste settimane nei confronti del Csm e di alcuni partiti, pei in testa, che si considerano ber saglio di una manovra politico-giudiziaria. Oallucci regge la Procura romana, il più potente ufficio giudiziario d'Italia, da più di due anni. Aveva cominciato benissimo, mostrando qualità di organizzatore e di lavorato- re infaticabile. Ma alla lunga la schiera dei suoi estimatori si è drasticamente assottigliata. In Procura gli rimangono alcuni collaboratori fidati, i magistrati ai quali ha affidato le inchieste cosiddette «moralizzatrici» (Infellsi, Oerunda, Armati). Su di lui pesa un'accusa che non ha risparmiato quasi nessun procuratore di Roma, da quando la battaglia politica è stata esportata sul terreno delle iniziative giudiziarie: quella di essere il cecchino di determinati gruppi di pressione. Oli si rimprovera di aver attentato all'esistenza di questo Csm con l'incriminazione strumentale di tutti i suoi membri, di aver cercato di «sporcare» con pretesti l'onorabilità di amministratori della giunta di Roma, di aver tralasciato di indagare su filoni dell'inchiesta P2. Le richieste di proscioglimento o di archiviazione presentate da Oallucci nell'inchiesta sulla loggia di Golii hanno fatto gridare allo scandalo, ma noti giuristi ne hanno difeso la correttezza: cosi Pietro Nuvolone, cosi Aldo Sandulli, uno dei «tre saggi» interpellati dalla presidenza del Consiglio quando esplose l'«affare P2». Tuttavia, rimane l'incongruenza tra i comportamenti della Procura: due anni fa si individuarono reati gravissimi, come la cospirazione politica, con 11 risultato di portare l'inchiesta da Milano a Roma; poi queste accuse sono state sgonfiate e lasciate cadere per gran parte degli imputati. Sono vicende, come certe «inchieste-spettacolo» messe in cantiere dalla procura per conquistarsi una fama «moralizzatrice» e una credibilità etica decente, che hanno contribuito alla nascita del «caso Oallucci». Defilandosi, 11 procuratore smorza la polemica. Ma resta il «caso» di uno strapotere giudiziario cui ormai tutti i partiti, magari con intenti diversi, vogliono porre limiti. Guido Rampoldi

Persone citate: Aldo Sandulli, Raffaele Vesslchelll

Luoghi citati: Comune Di Roma, Italia, Milano, Roma