Il Papa: «La fame nel mondo piaga dolorosa dell'umanità » di Marco Tosatti

Il Papa: «La fame nel mondo plaga dolorosa dell'umanità » Il discorso dì Pasqua in S. Pietro davanti a migliaia di fedeli Il Papa: «La fame nel mondo plaga dolorosa dell'umanità » Alle 9,30 sono giunti in piazza i «marciatori della pace» costretti a lasciare in via della Conciliazione palloncini e striscioni con su scritte frasi contro la fame - La richiesta di 3.066 sindaci al governo di tremila miliardi per salvare 3 milioni di persone CITTA' DEL VATICANO — I .Marciatoli della pace» sono entrati In piazza San Pietro per ascoltare il messaggio pasquale di Giovanni Paolo il ma hanno dovuto lasciare fuori 1 loro striscioni e 1 palloncini colorati. -Più grano mena armi», -No alla guerra» era scritto sui palloncini rossi e blu che gli agenti di polizia, al termine di via della Conciliazione, si affannavano a sequestrare, non senza proteste e difficolta. «Non è mica un'arma impropria» ha esclamato un dimostrante, L'Ignoto marciatore si è probabilmente consolato poco dopo, notando che le prime parole della preghiera pronunciata dal pontefice erano i rivolte a coloro che 'Soffrono ' la miseria e la fame, assistendo a volte all'agonia dei figli che invocano il pane». Anche se. a differenza dell'anno scorsa Giovanni Paolo II non ha rivolto uno specifico saluto alle persone che avevano dato vita alla quarta edizione della marcia. E in questo modo le ha interpretate Palmella: -Mi sembra fondamentale che il Papa abbia messo al primo punto del suo discorso il problema delle persone che mutano di fame nel mondo, mentre in passato ha dato sempre la priorità ai problemi della coscienza». Ma la fame è stata solo la prima delle -piaghe dolorose dell'umanità contemporanea ricordate da Wojtyla, che ha espresso il suo desiderio di essere vicino («Siamo con voi» iniziava ogni versetto della preghiera) ai profughi cacciati dalle loro case, alle vittime del terrore, in carcere e nei è a campi di concentramento, a chi vive nell'lncubo quotidiano di violenze o della guerra civile, alle vittime delle calamità Improvvise. Prima di concludere la cerimonia, e le celebrazioni pasquali con il discorso « Urbi et Orbi», e di pronunciare il messaggio di auguri in quarantaquattro lingue diverse (le ultime il polacco e 11 latino), Giovanni Paolo II aveva officiato la Messa sotto un baldacchino di tubolari metallici, squassato dal vento e dalla pioggia che ha spesso costretto i numerosi fedeli a cercare rifugio sotto gli ombrelli o nel porticato del Bernini. Le voci bianche della Cappella Sistina, il canto gregoriano di un gruppo di giovani olandesi e le note goliardiche dei «Carmina Burana» intonate da un coro di universitari, hanno fornito il sottofondo musicale alla cerimonia, terminata puntualmente alle 12. Altrettanto puntuale è giunta all'appuntamento, a Messa conclusa, la colonna dei marciatori. Erano partiti alle 930 da Porta Pia, dove erano stati distribuiti a tutti cartelli scritti a mano, e pai' loncini Inneggianti al disarmo, alla pace e alla lotta contro la fame e il sottosviluppa • Uniti per la vita e per la qualità della vita», si leggeva sullo striscione di «testa» della marcia, a sostegno della proposta, sottoscritta da 3066 sindaci, affinchè vengano stanziati tremila miliardi per salvare tre milioni di persone, minacciate dalla morte per fame. In testa al corteo c'erano il sindaco di Roma, V e te re i premi Nobel Alf ven e Dausset, ambasciatori di Paesi esteri e deputati italiani stranieri. Una breve sosta davanti al Quirinale (il presidente Pertini era in Val Gardena) e poi una tappa più lunga a piazza Navona, dove oltre a Vetere e al rabbino capo della comunità Israelitica, Elio Toaff, hanno preso la parola 1 due premi Nobel. ■ Dobbiamo intraprendere astoni urgenti di soccorso alle popolazioni affamate, e agire sui governi», ha detto Jean Dausset, che ha ottenuto 11 ri conoscimento internazionale per i suoi studi in medicina. Hannes Alfven, Nobel per la fisica, ha ricordato fra le minacce principali per l'umanità ie armi nucleari, la fame e l'incremento demografico. Marco Tosatti Cini del Valicano. Una bimba si avvicina al Pontefice per donargli un cesto colmo di fiori al termine della messa (Tel. Ap)

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Roma