I genitori: «Ora vogliamo solo abbracciarle» di Renato Rizzo

I genitori: «Ora vogliamo solo abbracciarle» I genitori: «Ora vogliamo solo abbracciarle» Lungo sospiro di sollievo in casa di Margherita e Dario Cerrato - La mamma: «Non ricordo nulla del parto, è stato mio marito a informarmi con delicatezza» - Il padre: «Ho avuto tanta paura» - Le due gemelle torneranno a casa tra un mese «Ci pare d'aver vissuto un sogno» sorridono ora Margherita e Dario Cerrato. Ma gli occhi appesantiti dalla stanchezza e dalla tensione dicono, per loro, che il sogno aveva i contorni dell'incubo. La paura è' finita poco prima della mezzanotte di venerdì quando 11 prof. Bosio è uscito dalla camera operatoria e ha annunciato che tutto era andato nel migliore dei modi.. E — aggiungono i due genitori —prima d'ogni altra cosa, vogliamo ringraziare pubblicamente il chirurgo e la sua équipe che, con il loro intervento, hanno dato una vita normale alle nostre bimbe e a noi». Nella bella casa di strada Santa Brigida, sulla collina di Moncalieri, il telefono squilla in continuazione: amici, parenti. Tutti vogliono sapere, esprimere la propria SOddistazione, regalare un augurio. La signóra Margherita trova, però, nel fondo della sua spossatezza, la piccola pena d'un rimpianto:. «Non sono ancora riuscita a vedere le mie bambine. Dario mi ha detto che sono bellissime, molto somiglianti ad Andrea — dice accarezzando con lo sguardo 11 bimbo di due anni che sta giocando in un angolo con i suoi grandi peluches —. Attendo' icon ansia il momento di poterle abbracciare» . Del parto Margherita Cerrato non ha che pochi /ta> sh-back: Sapevo che avrei avuto due gemelli. Il prof. Vincenti, primario ostetrico del Santa Croce, che, tra l'altro, è mio zio, dopo la nascita della prima bimba mi ha anestetizzato per poter operare nel migliore dei modi e non ricordo altro». L'operazione è stata laboriosa, ma l'abilità del medico e dei suoi assistenti hanno evitato anche il taglio cesareo. Non è stato possibile, invece, impedire che una delle bimbe subisse la frattura d'un braccìno. Erano le 15,10 di martedi. Alle 18 era già arrivata a Moncalieri da Alessandria un'ambulanza appositamente attrezzata. Alle 19,30 Elisabetta e Roberta venivano sot¬ toposte al primi esami nel reparto di chirurgia neonatale del «Cesare Arrigo». •Che fossero siamesi — prosegue la madre — l'ho saputo il giorno dopo, quando già erano lontane. Me l'ha detto Dario con un'infinita delicatezza». Il marito, che è stato 2 volte campione italiano di rally e, attualmente, gareggia per la General Motors Italia, ha «corso», l'altra notte, la sua prova più dura: quasi tre ore di tensione e d'angoscia in una stanza dell'ospedale di Alessandria. Nella camera vicina il prof. Bosio stava lentamente incidendo, superando notevoli problemi soprattutto anestesiologlcl, 11 legame lungo circa tre centimetri che univa per lo sterno e l'ombelico i due1 corpicini. E, a Torino, aggrappata al telefono, Margherita Cerrato viveva, attraverso la voce del marito, attimo dopo attimo, il tormento di quell'attesa. •Sulle prime — ricorda il padre — si temeva clic le piccole avessero il fegato in comune, poi, fortunatamente, i medici avevano appurato che a congiungere Elisabetta e Roberta era solo una striscia di pelle, ma abbiamo trepidato ugualmente». E ora? Ora i due genitori attendono il giorno in cui le bimbe potranno raggiungere la loro casa. «Ci é stato detto che dovrà passare circa un mese». Un mese: un brevissimo attimo di fronte a una felicità ritrovata. Renato Rizzo Dario Cerrato

Persone citate: Bosio, Cesare Arrigo, Dario Cerrato, Margherita Cerrato, Vincenti

Luoghi citati: Alessandria, Italia, Moncalieri, Torino