Addio Karandash, clown «politico»

Addio Karandash, clown «politico» E' morto a 81 anni uno dei più famosi artisti del circo russo Addio Karandash, clown «politico» Tra i primi allievi della scuola circense voluta da Lenin, ha impersonato il nuovo genere della clownerìe sovietica - Con il suo nome, che significa «Matita», sottolineava le notizie più sorprendenti e nello spettacolo protestava con la satira contro le ingiustizie Dolore e rimpianto nella grande «famiglia» del circo per la morte di «Karandash» (matita), uno dei più famosi clown dell'Urss. Aveva 81 anni, 11 suo vero nome era Mikhail Rumyantsev, era stato nominato «artista del popolo» e «eroe del lavoro socialista». Il 26 agosto 1919 Lenin siglava il decreto sulla 'nazionalizzazione dei teatri e dei circhi» e otto anni dopo sorgeva la Scuola di Stato del circo sovietico. L'allievo più celebre uscito dal primo corso è stato senza dubbio Karandash, die ha impersonato il nuovo genere della clownerie russa, dove non esiste più il clown bianco, ricco e dominatore, e dove l'Augusto non è più costretto a prendere schiaffi, calci nel sedere e secchi d'acquain faccia. Il nuovo clown resta sempre 'parlatore», ma dev'essere mimo perfetto, saper danzare sul filo, essere buon giocoliere e acrobata. Soprattutto non dovrà mai più apparire come uno di quei tipi il cui motto è 'guadagnare senza lavorare» In tutta questa piccola rivoluzione moralizzatrice viene invece riconfermata, e anzi diventa più marcata, la tradizione del clown 'politico» inaugurata il secolo scorso dai celebri fratelli Durov. Karandash, che significa matita, era lo pseudonimo di Mikhail Nikolajevitch Rumyantsev. Con la sua matita, appunto, era solito sottolineare sui giornali le notizie quotidiane più sorprendenti e talvolta più inquietanti. E alla sera, nel suo programma, protestava contro ogni sorta di ingiustizia, mettendo in mostra la sua satira spassosa e pungente. Nei primi anni aveva lavorato ispirandosi alla maschera e alla silhouette di Charlic Chaplin; poi, a partire dal 1935, aveva creato il suo personaggio definitivo: un piccolo uomo dall'aria sempliciotta, sempre in movimento e che spesso una forsennata curiosi- tà trascinava nelle avventure più stravaganti. La sua comicità, garbata e priva di lazzi grossolani, era apprezzata anche all'estero. In Italia, dov'era venuto poco più di ventanni fa, aveva ottenu to grande successo. Tra i suoi numeri più famosi sono da ricordare quello con l'asinelio che non intende trainare il carro e che si assesta a cassetta facendosi portare a spasso dal padrone, e quello della statua, ridotta accidentalmente in pezzi e poi ricomposta nuovamente con i più grotteschi e divertenti equivoci anatomici. L'immancabile partner sulla pista era un simpatico cagnolino nero. Con la morte di Karandash — insignito nel suo Paese delle massime onorificenze in campo artistico — scompare una delle più eminenti figure del circo russo. r. o. Karandash in una caricatura

Persone citate: Chaplin, Lenin, Mikhail Nikolajevitch Rumyantsev, Mikhail Rumyantsev

Luoghi citati: Italia, Urss