Montepelmo, amaro risveglio in banca

Montepelmo, amaro risveglio in banca Mentre la magistratura sta indagando sulla società di Alfredo Bianchini Montepelmo, amaro risveglio in banca Un documento del Crédit Lyonnais la descrive come un gruppo affidabile, con collegamenti internazionali - Ora i creditori cercano affannosamente di recuperare i prestiti - Coinvolti 17 istituti (4 stranieri) MILANO — La magistratura di Busto Arsizio e quella di Milano stanno cercando di mettere a fuoco la Montepelmo, la società milanese che sta turbando i sonni di parecchi banchieri italiani e del suo animatore Qino Alfredo Bianchini. Oli inquirenti si chiedono come sia stato possibile per una società di recente costituzione e per Bianchini, non molto noto su piazza, intraprendere una cosi ampia serie di fruttuosi contatti con il sistema bancario, contatti che si sono concretizzati in un dissesto di 60 miliardi. Forse la risposta a tutti questi interrogativi può venire da un rapporto che nell'autunno scorso il rappresentante italiano di un'importante banca francese, il Crédit Lyonnais, ha inviato alla casa madre illustrando la figura di Bianchini e le caratteristiche della Montepelmo. Il Crédit Lyon naì* doveva concedere allaMontepelmo un'apertura di credito per 800.000 dollari e aveva pertanto chiesto informazioni. Ecco in breve il riassunto del documento, tre pagine scritte in francese. Inizia con a descrizione del Bianchini: nato a Lucca nel 1925, ha stu-, diato al prestigioso Mlt (Massachusetts Institute of Technology) e per oltre 20 anni ha avorato oltre oceano. Bianchini, continua il rapporto, si vanta di essere 'membro del partito repubblicano negli Stati Uniti e del partito sociaista in Italia.. Poi il rapporto si dilunga sulla Montepelmo: il suo capiale, pari a due miliardi, appartiene per ISO per cento al'Italfid (una fiduciaria del Banco Ambrosiano), per il 10. per cento al Bianchini e per il restante 10 per cento, prosegue il rapporto, a .un gruppo di personaggi politici romani, nascosti dietro l'Unione Fiduciarla, la fiduciaria delle banche popolari. La principale at- aviti della Montepelmo è la fabbricazione di materiale elettronico (microprocessori) Nel 1982 il fatturato della Montepelmo è stato di 40 miliardi mentre in portafoglio l'azienda ha ordini per alcuni anni di attività almeno fino al dicembre del 1985. Infine, il rapporto elenca le 17 banche che intrattengono rapporti d'affari con la società, concedendo complessivamente linee di credito per 12 miliardi. Di queste, quattro sono straniere: Deutsche Bank, Banca francese per il commercio estero, Banca italoromena e Irving Trust e le altre 13 italiane, Nuovo Banco Ambrosiano, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Emiliana, Banca Agricola Mantovana ecc. Ovviamente il rappresentante italiano del Crédit Lyonnais esprime parere positivo per la concessione della linea di credito di 800.000 dollari alla Montepelmo. Oggi la stessa banca si è rivolta alla magistratura per rientrare in possesso dei propri capitali. Ma il Crédit Lyonnais non è la sola banca a muoversi su questo fronte: anche la Deutscìve Bank, per esempio, ha accertato con una propria indagine che una società cliente della Montepelmo, la Enercons Inc. di Charlotteville Usa, Fram Boulevard 1295, era in effetti un'emanazione del Bianchini. E ha quindi deciso di tagliare i ponti All'attivismo delle banche estere, che si agitano per recu perare le proprie somme, fa invece riscontro la lentezza di quelle italiane, rimaste quasi sotto choc dopo la scoperta delle prime irregolarità. Una. lentezza che forse si spiega con la straordinaria capacita del Bianchini di passare indenne attraverso le peggiori bufere. Come dimostra il fatto che la sua pratica di finanzia¬ mento istruita dal vecchio Banco Ambrosiano (4 milioni di dollari, ora compresi nel dissesto di questi giorni) supera l'esame dei commissari del\fa Banca d'Italia arrivati all'Ambrosiano e trova addirittura positiva accoglienza presso i nuovi amministratori del Banco e de'la Centrale. Gianfranco Modolo

Luoghi citati: Busto Arsizio, Italia, Lucca, Massachusetts, Milano, Stati Uniti