COME I PIÙ PRESTIGIOSI COMMENTATORI AMERICANI INTERPRETANO LA «SVOLTA STELLARE» DEL PRESIDENTE

Reqgqn, o l'enigma delle studio ovale COME I PIÙ' PRESTIGIOSI COMMENTATORI AMERICANI INTERPRETANO LA «SVOLTA STELLARE» PEL PRESIDENTE Reqgqn, o l'enigma delle studio ovale Il passo del discorso nel quale illustra le avveniristiche tesi sui «missili anti-missile» è stato inserito all'insaputa di tutti nel segreto della Casa Bianca - Ma il Presidènte pensava già all'ipotesi spaziale quand'era governatore della California - E di questi progetti gli aveva parlato più volte lo scienziato falco Edward Teller, il «padre della bomba all'idrogeno» - Il vecchio sogno di un'America «santuarizzata» e riportata al primato mondiale dalle armi del futuro dislocate nello spazio Nel giro di pochi giorni il presidente Reagan ha presentato all'America e al mondo due nuove proposte nel campo delle armi nucleari, che sono quanto mal distanti l'una dall'altra per concezione strategica, visione politica e metodo di preparazione, n primo annuncio, incluso nel discorso del 23 marzo, detto «delle guerre stellari», riguarda l'avvio di un plano di ricerche per la messa a punto — entro la fine del secolo — di un 'Ombrello antimissili» che renda «obsolete e impotenti» le armi atomiche sovietiche -santuarisgando» il territorio americano. La seconda proposta è quella per una «soluzione intermedia» del problema degli euromissili che dia un egual numero di testate nucleari all'Urss e alla Nato, al più basso livello possibile. Questa seconda proposta è scaturita da un ..processo consultivo» che lo stesso Reagan ha giustamente definito come «uno dei più intensi e produttivi nella storia dell'Aileansa», un vero ..modello., di consultazioni tra nazioni libere e democratiche. La prima proposta, stando alla minuziosa ricostruzione della stampa americana circa 11 modo in cui ad essa si è giunti, sembrerebbe quasi un modello del contrario. Non sono sta ti affatto consultati gli alleati, a proposito di un progetto che pure, se fosse un giorno realizzato, e se come è prevedibile l'Unione Sovietica arrivasse ad adottarne uno analogo, finirebbe per 'Santùarissare» 1 territori delle due superpotenze, lasciando l'Europa inerme e indifesa contro le armi atomiche. Ma non è stato nemmeno consultato, se non frettolosamente e superficialmente, il complesso apparato di governo politico-militare americano. La storia di come Reagan ha aggiunto, segretamente e all'ultimo momento, la sua proposta a un discorso lungamente prepa¬ rato dagli organi di governo americani è in totale contrasto con l'altra vicenda degli euromissili, di una proposta negoziale dibattuta per mesi mesi tra gli alleati a tutti i livelli e discussa a fondò da Parlamenti e opinione pubblica. Le due storie, viste una accanto all'altra, finiscono per proporre un vero e proprio «enigma Reagan», del quale stanno Infatti discutendo 1 più famosi commentatori americani. Risulta dunque che Reagan parlava già dell'ipotesi di una difesa antimissilistica basata nello spazio quando era ancora governatore della California; molto prima cioè che la «nuova destra», che poi lo scelse quale proprio candidato alla Casa Bianca, elaborasse questa concezione, definendola màell'alta frontiera» In parole povere, Reagan era stato, durante il grande dibattito svoltosi in America sui «missili antimissili», un fau-i tore di queste armi; che il go- verno e gli esperti americani avevano però finito per giudicare Irrealizzabili e comunque pericolose perché tremendamente destabilizzanti per gli equilibri nucleari; 11 presidente repubblicano Nlxon aveva quindi preferito arrivare al trattato con i russi del 1972, che virtualmente vietava i missili antimissili, stabilizzando cosi, insieme con il simultaneo trattato Salt-1, l'equilibrio «del terrore» fondato sulla parità e sulla reciproca vulnerabilità delle superpotenze. Ma Reagan, a quanto appare, aveva continuato a sognare un'America «santuariesata» e riportata al primato mondiale da un ombrello antimissilistico fondato sulle «armi del futuro» dislocate nello spazio; e di questi progetti gli aveva parlato più volte, negli ultimi mesi, Edward Teller, il «padre della bomba all'idrogeno», oggi settantacinquenne, ma influente, falco e un poco eccentrico: di lui ha grande ammirazione il quarantaquattrenne consigliere scientifico di Reagan, George Keyworth. Questi i precedenti. Si arriva cosi a sei settimane prima della data fissata per il discorso in cui Reagan, documentando e denunciando l'Imponente riarmo sovietico, avrebbe dovuto fare un estremo appello al Congresso perché approvasse il suo bilancio militare di 239 miliardi di dollari. Durante una riunione «di routine» del capi di stato maggiore i partecipanti tracciarono ancora una volta il quadro molto allarmante di un equilibrio nucleare Instabile, fondato su armi sempre più numerose e potenti, in un clima di tensione e quasi di guerra fredda tra le superpotenze e di scarsi o nulli progressi del negoziato di Ginevra per il controllo degli armamenti; qualcuno accennò anche agli studi, che erano continuati per tutti questi anni da parte sovietica e americana, in materia di difesa antimissillstica. A questo punto1 Reagan «prese tutti di sorpresa» scendendo vigorosamente in campo a favore di questo piano. A quanto pare decise subito di inserire una tale prospettiva nel discorso; ma, per mantenere la sorpresa», consultò pochissimi funzionari ed esperti; quel passaggio del discorso fu preparato separatamente alla Casa Bianca e tenuto segreto; la sorpresa risultò tale non solo per 1 sovietici e per gli alleati ma anche per gran parte del vertice americano, che ne fu molto turbata Tutte le ricostruzioni di questo straordinario episodio di ..governo alla Reagan» dicono che 11 Presidente era particolarmente felice di apparire al pubblico americano come lo statista capace di •■neutralizzare le armi atomiche»; cosi riteneva idi offrire al mondo un'immagine «positiva» di uomo di pace, e di indebolire il movimento antinucleare, facendo balenare l'ipotesi di un futuro in cui l'America non avrebbe più dovuto' vivere nel terrore di una guerra nucleare. La sua visione era semplice: il giorno In cui l'America fosse stata in grado di diventare, come per un colpo di bacchetta magica, 'invulnerabile», un futuro presidente americano (come Reagan stesso disse poi ad alcuni gionalistl) avrebbe potuto chiamare 11 leader sovietico e dirgli: -Senta un po', perché non liquidare tutte queste armi, visto che abbiamo provato che possono essere rese obsolete?»; e avrebbe potuto o costringerlo al disarmo totale, o magari anche 'Offrire lo stesso sistema all'avversario», per provare l'inutilità del confronto. Questa visione reaganlana è stata giudicata quasi all'unanimità dagli esperti amerl cani e europei come del tutto Irreale. La prospettiva concreta è Invece quella di una doppia 'Corsa nucleare» tra le' superpotenze, nella quale i Sovietici (che sperimentano da più tempo i «satelliti killer..), sono in alcuni settori favoriti, e che si estenderà dalle nuove armi antimissili al mezzi per distruggerle e al mezzi per rendere gli stessi missili ad esse più resistenti. Si apre cioè un periodo di ricerche delle quali è assurdo pensare di poter prevedere quale sarà l'esito «atta fine del secolo». Si deve soltanto osservare che l'Urss ha sempre saputo rimettersi rapidamente alla pari degli americani in tutti 1 settori militari più sofisticati: dalla bomba atomica al missili, dalla «mirvlzzazionc» degli stessi al satelliti. Se poi una delle due superpotenze si trovasse invece inaspettatamente in vantaggio e in grado di costruirsi un'impenetrabile difesa antimissilistica, questo richiederebbe pur sempre parecchio tempo; e intanto l'altra superpotenza sarebbe fatalmente tentata di usare subito le sue armi prima di vedersene disarmata. Ma se questo è 11 quadro reale e preoccupante che ora si offre, come è potuta maturare invece nel pre- Bidente Reagan una visione cosi utopistica e idilliaca del futuro che sta per aprirsi? A questo punto 1 commentatori politici americani hanno elaborato una serie di ipotesi e spiegazioni. Hanno notato che 11 Presidente ha pronunciato recentemente altri discorsi che riecheggiano le vecchie idee del Reagan-candidato: cosi, nel discorso dell'8 marzo a un pubblico di pastori «fondamentalisti», ha definito l'Urss come «un impero del male» e ha presentato il confronto tra le superpotenze come un conflitto tra il Bene e il Male assoluti. Della sincerità e genuinità di queste convinzioni di Reagan non vi è motivo di dubitare, Ma i commentatori sottolineano anche le sue doti di «attore» istintivo, dalla fortissima personalità, che domina la scena adattando la sua «recita», il suo discorso, al pubbllco che ha davanti. Questa qualità si aggiunge al fatto (politico) che Reagan è arrivato alla presidenza partendo da posizioni molto eccentriche nello spettro politico americano; ed essendo uomo, semplice e sincero fa più fatica a modificarle di quanta ne fece Nlxon, che da anticomunista viscerale divenne l'artefice della distensione. Questo spiegherebbe la lunga serie di contraddizioni non solo apparenti ma reali presenti nei discorsi se non nelle scelte politiche di Reagan. Questi rimane infatti il leader che ha presentato ai sovietici 11 più radicale progetto di disarmo atomico; e il suo giudizio sull'«impero del male, non gli ha impedito di proporre nuovamente un incontro con Andropov e di lanciare caldi appelli di disarmo al Cremlino. Come si spiega dunque Ronald Reagan? -Egli è un enigma — dice James Reston — che va oltre la portata del giornalismo» e che richiede, per essere spiegato, 'romanzieri e psichiatri». Comunque, dice ancora Reston (da sempre molto critico di Reagan) gli alleati e gli avversari non debbono commettere l'errore di 'Scambiare i suoi discorsi per la sua politica: Conferma McGeorge Bun dy: ..Chiunque abbia lavorato alla Casa Bianca sa che il desiderio di irrobustire un discorso importante può impedire più serie riflessioni; ma è importante, in questi casi, che gli altrtnon scambino un impulso per un cambiamento serio e sostanziale detta linea politica». Secondo questi autorevoli e seri osservatori americani, i russi e gli europei, preoccupati gli uni e gli altri, per ragioni diverse, dal discorso «sulle guerre stellari», dovrebbero semplicemente considerarlo un curioso episodio di cronaca politica americana, senza temere che esso significhi un cambiamento di linea politica. La linea rimane quella indicata nell'Importante plano di disarmo strategico e nella seria e positiva proposta per gli euromissili, che i russi, dopo avere irresponsabilmente rotto coi loro 88-20 l'equilibrio europeo, farebbero bene a prendere sul serio ; la linea è quella del faticoso tenace negoziato per il controllo degli armamenti strategici. Avreb¬ bero sbagliato quindi tutti 1 commentatori europei (compreso lo scrivente, l'editorialista del Times e moltissimi altri) a parlare del discorso di Reagan come di una 'Svolta fondamentale» nella strategia americana. Cosi ci assicurano i più esperti «reaganologl» americani; e non possiamo non prendere sul serio il loro gin-, dlzlo e il loro consiglio, che vuole essere rassicurante. Dovremo dunque imparare a distinguere 1 discorsi «seri» di Reagan da quelli che esprimono soltanto un «impulso» o una reazione istintiva del .Presidente all'umore del suo pubblico? Arrigo Levi ;, Per numerosi osservatori americani, Ronald Reagan «è un enigma che va oltre la portata del giornalismo e che richiede, per essere spiegato, romanzieri e psichiatri». Comunque, alleati c avversari non debbono commettere l'errore di «scambiare i suoi discorsi per la sua linea politica» (Tel.)