«Prendere le ami ai russi invasori»

«Prendere le ami ai russi invasori» Testimonianza di un profugo afghano «Prendere le ami ai russi invasori» 11 col. Ayub Assil, ospite della Provincia, ha raccontato, con tono sommesso, il dramma del suo popolo 'Fino ad ora, su una popolazione di 16 milioni d'abitanti, abbiamo avuto un milione e mezzo di morti, a causa di bombardamenti, bombe biologiche e torture al civili, innocenti e disarmati. In Pakistan e in Iran, l rifugiati sono più di 4 milioni e vivono In condizioni drammatiche». U colonello Ayub Assil, docente all'Università di Kabul,' n a e profugo afghano, parla In tono' sommesso, senza lasciar trapelare emozioni. Il suo messaggio non ha bisogno di essere gridato. La tragedia è racchiusa nelle cifre; 11 dramma che minaccia un popolo emerge attraverso questa testimonianza nell'austera sala di Palazzo Cisterna dove l'ambasciatore dei mujahlddln, ospite della Provincia, incontrerà giornalisti e intellettuali torinesi. Ayub Assil non cita episodi, si limita a tratteggiare un quadro di violenza e di morte: •I russi hanno creduto di liquidarci in due settimane, come già avevano fatto altrove. Ma noi abbiamo resistito». Con vecchi fucili, asce e lance, centinaia di migliaia di patrioti si sono lanciati contro cannoni e carri armati. Bambini rapiti e portati nelle scuole russe a formare la futura classe dirigente afghana, colture bruciate, animali uccisi, armi biologiche, centomila prigionieri politici (bambini compresi) rinchiusi come bestie nelle prigioni o deportati ai lavori forzati in Siberia. 'Tutu devono sapere che ogni mujahtddtn combatte la sua Jehad, guerra santa, fino all'ultima goccia di sangue. Io obbedisco al loro comandi; sono fuggito durante un pellegrinaggio alla Mecca, perché cosi mi è stato ordinato». Oli afghani, schiacciati da una guerra per ben due volte condannata dal Tribunale del popoli, non hanno più nulla. Armi, cibo, medicinali sono indispensabili per proseguire la lotta contro l'invasore: «C'è bisogno che l governi del mondo intero riconoscano la Resistenza afghana». \ n prof. Bobbio, presidente del Comitato di solidarietà Internazionale che presto avrà una sezione a Torino, ricorda che il 21 marzo è stato dedicato al popolo afghano. -Noi chiediamo — conclude il col. Assil — che l'opinione pubblica venga informata con regolarità di quanto avviene nella mia patria; quello che là si vive è un dramma unico nella storia dell'umanità».

Persone citate: Ayub, Bobbio, Tutu

Luoghi citati: Iran, Mecca, Pakistan, Siberia, Torino