Assemblea infuocata, poi frattura tra i medici torinesi e il sindacato di Bruno Gianotti

Assemblea infuocata, poi frattura tra i medici torinesi e il sindacato Saranno sospesi solo in parte gli scioperi negli ospedali Assemblea infuocata, poi frattura tra i medici torinesi e il sindacato Si riaprono le accettazioni e i laboratori di analisi; ma fino al 19 aprile resteranno bloccati ambulatori, attività didattica e straordinari - Otto mesi di trattative rischiano di cadere nel vuoto «I peones hanno vinto la loro battaglia. Speriamo di non perdere la guerra». La battuta è di un «aluto» In servizio al Cto al termine dell'assemblea che, nell'aula magna delle Mollnette. ha deciso di non sospendere del tutto gli scioperi nonostante 11 parere contrario del sindacato. Per l'utente c'è un discreto vantaggio: riaprono accettazioni e laboratori d'analisi; fino al 19 aprile resteranno bloccati (salvo casi d'emergenza) ambulatori, attività didattica e straordinari. Per 11 sindacato è un altro brutto colpo. Con una paziente e abile opera di sutura i segretari avevano appena finito di ricucire lo strappo dell'Anaao e di ricordare la delicatezza del momento che nell'aula è risuonato 11 richiamo alla lotta. «Scioperiamo nell'interesse degli ammalati», hanno gridato al microfono il dott. Simone, giovane assistente di Plnerolo, e 11 dott. Caprio, ospite milanese. «L'Anaao è un'appendice della Cgil?», ha chiesto Canla di Vercelli prima di ripetere l'Invito a riprendere l'agitazione. \ Dal tavolo della presidenza 1 segretari (Trlolo, Chiadò, Bermond e Giardinai hanno pcudztMmsepiiiiiiiiiiiiiiMiiiiMi iiiiMiiiiiiiiiiiiiii preso le distanze: «Dobbiamo consultare Roma e attendere una risposta. Se sarà negativa dovremo sconfessare l'agitazione. C'è una posizione unitaria — ha aggiunto 11 prof. Moro, presidente per acclamazione —del rappresentanti sindacali: questo sciopero può essere sconfessato». Dalle gradinate dell'aula è piovuta l'immediata protesta: «Che cavolo slamo venuti à fare?», hanno gridato i giovani assistenti in Jeans e maglione. «Tanto valeva prendere subito ordini dal vertice. Bella democrazia!». «Via tutti, andiamocene a lavorare in ospedale. Questi non vogliono ascoltarci». Un centinaio di presenti s'è diretto all'uscita e solo 11 tempestivo intervento del dott. Ferraro, rappresentante del medici astigiani, è riuscito a fermare l'esodo: «Restate e votate — ha gridato — soltanto così la protesta ha un senso». Un attimo d'incertezza, poi mezz'ora di battaglia verbale a braccia alzate, assalti incontrollati al microfono, appelli alla riflessione seguiti da risposte non proprio diplomatiche, infine la votazione. Scartata l'ipotesi di scioperi duri, bocciata la proposta di sospendere tutto, si decide per il compromesso. Ma c'è un altro giallo: Bermond, rappresentante della Cimo, dopo aver aderito alla linea degli altri segretari contrari allo sclope.ro, vota a favore dell'ordine del giorno, scatenando una nuova contestazione dell'assemblea. Conclusa la consultazione principale («A occhio e croce i immillili mmiimiimiimiiim la maggioranza c'è», sono le parole del presidente, prof. Moro), si vota anche il «no a tutto»; 39 presenti (su 500), dichiarano cosi la propria totale dissociazione dal modo con cui è stata condotta l'assemblea, dal documento presentato e dalle conclusioni. Bruno Gianotti

Persone citate: Bermond, Caprio, Chiadò, Ferraro

Luoghi citati: Roma, Vercelli