Il messaggio segreto di Holbein

Il messaggio segreto dì Holbein UN APPASSIONANTE «GIALLO» DELLA STORIA E DELL'ARTE SAREBBE NASCOSTO IN UN ANTICO DIPINTO Il messaggio segreto dì Holbein Secondo la ingegnosa interpretazione di un critico sorte dei due «principini della Torre di Londra» - inglese il ritratto della famiglia di Tommaso Moro dipinto dal celebre maestro svelerebbe, in codice, la Non sarebbero stati assassinati dallo zio Riccardo III, usurpatore del trono, ma sarebbero sopravvissuti LONDRA - Il ritratto di gruppo con Tommaso Moro e la sua famiglia è a Nostell Priory, nello YTorkshire, fin da quando la casa fu costruita da Sir Rowland Winn, intorno al 17J0. Winn sposò una certa Miss Henshaw, discendente diretta di Margaret Roper, la figlia favorita da Moro, che nel quadro compare inginocchiata in primo piano. Nel 1979 un incendio danneggiò il quadro. Il suo attuale proprietario, Lord St. Oswald, ha deciso perciò di farlo restaurare: ed è apparso un sontuoso, affascinante dipinto-del sedicesimo secolo. Moro fu Lord Cancelliere di Enrico Vili, un brillante «uomo per tutte le stagioni» che fini per perdere il favore del Re e fu messo a morte. Per questo il quadro è stato presentato ufficialmente dall'attuale Lord Cancelliere, la settimana scorsa. Quando le tendine di velluto sono state scostate per mostrare la grande tela — quattro metri per tre — i presenti hanno potuto ascoltare la sensazionale teoria di Jack Leslau, il maggior studioso e ammiratore, forse, di questo quadro. Secondo Leslau, Holbein ha lasciato un messaggio segreto nel dipinto, usando un particolare codice pittorico. Il messaggio rivela che i principini rinchiusi nella Torre, i giovani Edoardo e Riccardo, figli di Edoardo IV, non furono ucci si dallo zio Riccardo III, come si crede comunemente. E neppure, come è stato suggerito, furono trucidati da qualcun altro; sopravvissero invece sotto mentite spoglie: Edoardo divenne Sir Edward Guildford e Riccardo il dottor John Clemcnt, un medico affermato che sposò la figlia adottiva di Tommaso Moro, Margaret. Leslau definisce il codice pittorico di Holbein «un rebus coperto». I rebus «palesi» sono rappresentazioni figurate o simboliche dei suoni. I rebus «coperti» invece sono usati per trasmettere informazioni segrete, che è impossibile decifrare senza conoscerne la chiave. Leslau sostiene di aver trovato rebus coperti in oltre settanta dipinti di Holbein, molti dei quali fanno cenno alla straordinaria vicenda narrata da questo quadro. Fino a un anno fa, Leslau dirigeva una gioielleria; all'inizio dell'anno scorso si è ritirato dagli affari per dedicarsi completamente a Holbein. Si rende conto che non è facile accettare le sue tesi, ma lui le sostiene con un entusiasmo formidabile. Il primo ostacolo, e quello principale anche, è la paternità del quadro. Leslau deve provare che è davvero di Holbein, il che non coincide affatto con l'opinione degli storici dell'arte. Il dipinto di Nostell è generalmente considerato la copia di un Holbein originale andato perduto. Quando Holbein visitò l'Inghilterra per la prima volta, nel 1526, portò con sè una presentazione di Erasmo per Tommaso Moro, e per un certo periodo visse a Chelsea con la famiglia di quest'ultimo. Aveva fornito le illustrazioni per il libro di Erasmo «Encomium Moriae», il cui titolo è già un bisticcio, perché può voler dire «Elogio della follia» o «Elogio di Moro». Nel febbraio del 1527 Holbein cominciò a lavorare al ritratto della famiglia di Moro, probabilmente commissionatogli per celebrare il cinquantesimo compleanno di Tommaso. Il cartone di preparazione, conservato al museo di Basilea, fu inviato da Moro a Erasmo, proprio come due amie: del giorno d'oggi si scambierebbero un'istantanea delle loro famiglie. La versione finale del quadro che Holbein, si crede, avrebbe dipinto per la camera da pranzo di Moro a ChelseasareDbe andata perduta in Germania nel diciottesimo secolo, in un incendio, sebbene ne siano rimaste parecchie copie e varianti. La versione dNostell è stata sempre considerata la più antica, dal momento che porta la data 1530ma questa data è contestata. Nel 1969 Sir Roy Strongdirettore del Victoria and Albert Museum, avanzò l'ipotesi, nel suo libro The English Jcon, che la copia fosse stata dipinta da Rowland Lockeyun miniaturista e copista, intorno al 1593. Lockey è noto per aver fatto una copia dedipinto per il nipote di Moroanche lui Tommaso, in queperiodo. John Rowlands, conservatore di stampe e disegni aBritish Museum, sta lavorando a un nuovo libro su Holbein, ma ha reagito con un certo fastidio, quando gli ho chiesto se poteva chiarirm l'origine del dipinto di Nostell. Si tratta, mi ha detto, di un problema molto complicato. Ha definito il gruppo di quadri «icone del dissenso» — quadri moìto cari a coloro che rifiutavano l'abiura durante la persecuzione dei cattolici. Moro fu un martire della fede: morì perché si rifiutò di ripudiare la supremazia del Papa. Fu beatificato nel 1886 e canonizzato nel 1935. La venerazione che per lui hanno i cattolici inglesi spiega certo l'origine delle numerose copie del ritratto. Rowlands, tuttavia, si è rifiutato di fare commenti sul quadro di Nostell. Uno studio sulla firma compiuto con i raggi infrarossi sembra rivelare almeno un paio di elementi falsificati. Secondo Leslau la data del 1530 è stata dipinta sopra un'altra, 1752. L'anno appunto, in cui si ritiene che il dipinto originale di Holbein sia andato perduto in un incendio. Le¬ slau è convinto che la firma «Rowland Lockey 1752» sia stata scritta sulla tela in quel periodo su istruzioni del proprietario di allora, per evitare qualsiasi futura controversia sull'originale perduto. Leslau crede che il quadro sia stato dipinto in segreto da Holbein per Margaret Roper nella casa di Chelsea, dopo la caduta in disgrazia e la condanna di Moro. Questi mori nel 1535 e Leslau suggerisce una data vicina al 1540 per il dipinto. La più recente indagine scientifica è un test col carbonio radioattivo compiuto all'Università dell'Arizona. E' stato studiato un pezzetto di tela; il responso: ci sono 95 probabilità su cento che il lino col quale la tela è stata tessuta sia stato raccolto tra il 1400 e il 1520. Il' professor Paul Damon ha sottolineato che «il lino doveva avere almeno sei anni quando Holbein arrivò a Chel¬ sea (1526-1528); almeno 23 quando Holbein mori; almeno 73 al tempo della presunta copia Rowland Lockey (1593) e almeno 230 al tempo della data spuria 1752. Damon conclude che i risultati «rendono altamente improbabile la possibilità che si tratti di un Holbein originale». Naturalmente, poiché si tratta di quadri tanto controversi, questi risultati sono contestati. Il professor E. T. Hall, che dirige a Oxford il Laboratorio di ricerche archeologiche e di storia dell'arte, indica un'imprecisione nella tabella del carbonio radioattivo relativa al sedicesimo secolo che rende difficile distinguerne l'inizio dalla fine. Inoltre sostiene che la diluizione del gas ottenuto bruciando un campione di tela avrebbe provocato un errore di 150 anni. La teoria di Leslau presuppone che Holbein fosse cosi preoccupato di non perdere il suo messaggio segreto che fece di tutto per complicare il suo lavoro, inserendo messaggi in codice in una serie di quadri. Si deve presumere che Holbein avesse appreso il segreto dallo stesso Moro, che forse era stato coinvolto nella «cospirazione», da giovane. La «Storia di Re Riccardo III», di Tommaso Moro, sarebbe stata scritta nel 1513, e Leslau afferma che è stata composta per creare una cortina fumogena sotto cui celare la verità. L'opera sostiene che i due principi sono stati assassinati, ma è piena di pettegolezzi e dicerie, uno stile, nota Leslau, molto lontano dall'attitudine abituale di Moro. Forse lo scopo del libro era convincere il pubblico, per qualche ragione, che i principi erano morti? E Jack Leslau, ha finalmente rivelato la verità? Geraldine Norman Copyright «Times Netvspapers» e per l'Italia «La Stampa»

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