In viaggio con Flaubert

In viaggio con Flaubert In viaggio con Flaubert Le sue lettere rivelano un osservatore stupito di prostitute a Napoli e di eunuchi a Costantinopoli . tjo ammirato una X~Xstrada davvero bella, la Cornicile, e ora mi trovo in una città davvero bella: Genova. Una città dove si cammina sul' marmo. Beale, balconate, palazzi: tutto è di marmo. I palazzi sono uno accanto all'altro; camminando per strada guardi in alto e vedi gli ampi tetti delle case patrizie, tutti dipinti e decorati in oro. Entro iù 'mólte chiese, ascolto i canti e il suono dell'organo, osservo i monaci, presto attenzione agli ornamenti, agli altari, alle statue...». Cosi scriveva nella primavera del 1845 Gustave Flaubert, ventiquattrenne all'amico Alfred Le Poittevin. durante il suo viaggio attraverso la Francia e l'Italia in compagnia della sorella Caroline e del cognato che erano in luna di miele. Il modo di viaggiare di Flaubert risulta soprattutto dalle sue lettere che forniscono un'idea precisa di ciò che lo attirava di più. E' la seconda volta che il •giovane Flaubert si mette in viaggio. La prima, sempre in compagnia di amici di famiglia, lo ha portato a visitare il Sud della Francia: Pirenei. Provenza, Corsica. Una «fuga da Rouen» regalatagli dai genitori terminati gli studi liceali. A Rouen Flaubert nasce nel 1821. E la capitale della Normandia, pervasa dj atmosfere gotiche, è presente con il rilievo di un personaggio nel suo primo e più famoso romanzo: -Madame Bovary». «Fuggire da Rouen» resta quindi il più vivido dei suoi desideri che si realizza soltanto al termine degli studi classici. Ma dopo questa prima fuga dalla borghesia del Nord, ecco manifestarsi durante i primi studi alla facoltà di Giurisprudenza a Parigi i sintomi dell'epilessia. Il padre accetta con dispiacere che il figlio non abbracci una solida carriera. Nel 1845 eccolo quindi per la prima volta in viaggio verso l'Italia in compagnia della sorella e del cognato. Attraverso la Costa Azzurra 1 tre giungono a Genova e Flaubert scrive a Le Poittevln: «Questo è il posto dove venire per pensare a Don Juan: ci si diverte a immaginarlo passeggiare in queste chiese italiane, fra le statue, nella luce rosata che proviene attraverso le tende rosse». In Italia Flaubert ritornerà quattro anni dopo al termine di un viaggio di diciotto mesi che lo vedrà at.traversare l'Egitto, il Medio Oriente, la Grecia e infine l'Italia del Sud. Da Costantinopoli scrive all'amicoLouls Bouilhet: «Ho visto le moschee, il Serraglio. Santa Sofia. Nel Serraglio ho, visto un nano, un nano del-la corte del sultano mentre giocava con un eunuco bianco all'esterno della .stanza del trono. Il nano era orrendo, vestito riccamente all'europea. E per quel che riguarda gli eunuchi... non ero preparato a una cosa slmile. Assomigliano a donne vecchie e brutte. La loro vista ti rende nervoso e tormenta l'immaginazione. Ti senti divorato dalla curiosità e contemporaneamente il borghese che è in te ti spinge a detestarli. Il loro aspetto anormale mette in dubbio. violentemente, la virilità di ciascuno di noi. Come spiegare una cosa del genere? Comunque, è fuori di dubbio che essi sono tra le più curiose creazioni ottenute dall'uomo. Che cosa non avrei dato, in Oriente, per diventare amico di un eunuco! Ma sono inavvicinabili.. Dalla Grecia Flaubert scrive estasiato: «Anche dopo l'Oriente, la Grecia è splendida. Il Partenone mi ha provocato una emozione .enorme. E' bello quanto una cattedrale gotica... La natura ha preparato ogni cosa per i Greci; la lingua, il paese, 1 corpi, 11 sole. Anche le forme delle montagne sembrano scolpite, con li-, nee più architettoniche di Ogni altro posto...». Dòpo la Grecia. Atene, Delfi, è la volta di Napoli. E di qui scrive all'amico Bouilhet: «Povero amico mio, che cosa ti sei perso a Pompei! Ho aggiunto nella busta qualche flore raccolto in' un lupanare... C'erano più fiori in quella casa che in ogni altra «Ho visitato Pozzuoli, il lago Lucrino, Baia e ciascuno di essi è un paradiso terrestre. Gli imperatori avevano gusto. Mi sono malinconicamente intenerito in questi posti. Da buon turista mi sono arrampicato sul Vesuvio e ci sono arrivato privo di forze. Il cratere è strano. Lo zolfo si è accumulato tutto intorno al bordo in forme bizzarre, gialle e porporine. Sono stato a Paestum. Stavo per andare a Capri, e per restarci: In fondo al mare. A dispetto della esperienza di uomo di mare, ho pensato che fosse giunta la mia ultima ora, e

Persone citate: Beale, Flaubert, Greci, Gustave Flaubert, Italia Flaubert