E' già pronta la fabbrica nello spazio

E' già pronta E' già pronta la fabbrica nello spazio E' già pronta E' già pronta la fabbrica nello spazio -i • % LO chiamano 11 quarto ambiente, dopo la terra, l'acqua e l'aria. E' lo spazio intorno a questo pianeta che sta diventando troppo stretto e povero di risorse. Tra cinquantanni nello spazio potranno esserci centrali elettriche, miniere, fabbriche. Gli uomini che le stanno progettando parlano come I pionieri di un nuovo continente. Una loro rappresentanza molto qualificata ha tenuto a Torino alcune conferenze nell'ambito di «Futurama», l'iniziativa della Fondazione Agnelli. C'erano Robert Minuti, amministratore associato della Nasa. James Mar, processore di scienze aerospaziali al Mit (Massachusetts Institute of Technology), Michel Blgnier, responsabile dei sistemi di trasporto spaziale dell'Esa, Ernesto Valleranl, il «padre» dello -Spacciati» costruito dali'Aentalia. Giuseppe Colombo, dell'Università di Padova. 11 nocchiero spazia-' le che ha tracciato la rotta delle sonde «Marlner» e l'ideatore di un satellite rivoluzionario, che sarà trascinato dallo Shuttle appeso a un «guinzaglio» lungo cento chilometri. Il loro messaggio è semplice: la prima fase della conquista dello spazio, quella esplorativa, si è conclusa. Ora si apre la fase commerciale. «Ma — aggiunge Colombo—lo spazio non può essere lottizzato: per colonizzarlo è necessario un accordo di cooperazione tra le superpotenze. Finora, invece, prevalgono le preoccupazioni militari». In quali settori lo spazio diventerà un affare? «Già oggi — dice Allnutt UNA nuova e più ampia visione dell'universo e della sua evoluzione "sta presentandosi davanti ràgli occhi degli' astrofisici, ria via che giungono a Terra e vengono decodificati dal calcolatori elettronici i .dati che va raccogliendo il 'sofisticato telescopio a rag'gi infrarossi lanciato nello spazio qualche mese fa dalla Nasa, nel quadro di un programma multinazionale di ricerca, cui partecipano gli Stati Uniti. l'Olanda e l'Inghilterra. ■; L'Iras (Infrared Astronomicàl Satellite), questo il nome dell'ordigno che dal 25 gennaio scorso ruota intorno al .nostro pianeta in ' un'orbita polare a 896 chilometri di quota, pesa una tonnellata. Lo strumento principale è un telescopio di due metri mantenuto ad una temperatura di 271. gradi sotto zero, cioè molto vicino allo zero assoluto. Il satellite, oltre allo strumento di osservazione e con i relativi sensori, contiene le — è un affare nel campo delle telecomunicazioni: è tqul che avremo la maggior ^espansione nei prossimi ventanni. Un settore importante attualmente e che lo sarà sempre di più è anche quello della sorveglianza militare. Le stesse risorse terrestri potranno essere utilizzate sempre meglio grazie a satelliti del tipo "Landsat". Ma dopo il 2010 prevedo che diventerà particolarmente Importante la produzione di materiali a gravità zero, specialmente cristalli per uso elettronico». Fabbriche nello spazio, quindi. «Siamo vicinissimi al punto in cui qualche produzione in orbita può diventare economicamente conveniente. Potrà essere un farmaco, un materiale nuovo, una lega .che si può realizzare solo in assenza di gravità. A quel punto scatterà uno sviluppo esponen. ziale. rapidissimo. Duecento industrie e istituti italiani hanno già manifestato interesse per applicazioni spaziali». Come si arriverà a grandi costruzioni in orbita? «Sarà una evoluzione graduale — risponde Mar —. Inizialmente si uniranno vari moduli come lo Spacelab. Poi si costituirà un punto d'appoggio per lo ■Shuttle che serva anche da base di partenza per orbite più alte. Stazioni ancora più grandi sorgeranno in orbita geostazionaria o nei punti di Lagrange, in equilibrio gravitazionale fra la Terra, la Luna e il Sole. E' possibile che diventino convenienti miniere sul nostro satellite o centrali solari che inviano a Terra energia sotto forma di microonde.

Persone citate: Ernesto Valleranl, Giuseppe Colombo, James Mar, Michel Blgnier, Robert Minuti

Luoghi citati: Inghilterra, Massachusetts, Olanda, Padova, Stati Uniti, Torino