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Attualità Attualità MILANO — Giulio Bollati, ritorna nella «Cattedrale di Se grate». Dopo esser stato per quasi trentanni una delle figure di spicco della casa editrice Einaudi, aveva lasciato nell'81 la sua carica di co-direttore generale per trasferirsi alla* Mondadori come consigliere editoriale. Oltre a progettare nuove collane, aveva 11 compito di rilanciare «Il Saggiatore», la gloriosa, vitale e anticonformista casa editrice di Alberto Mondadori. A poco più di un anno e mezzo di distanza Bollati lascia «H Saggiatore»: c'è chi dice che ha esaurito il suo compito e chi invece che i risultati sperati non sono stati raggiunti. Giulio Bollati è tranquillo. «Ritorno a coprire lamia funzione iniziale—dice — accanto a Leonardo Mondadori. Adesso, che bene o male il lavoro di avviamento e rilancio al Saggiatore è avvenuto ritorno in sede. C'è da pensare a nuove collane: una "Storia d'Italia vista attraverso l processi", il potenziamento della nuova "Medusa", libri di storia. Al "Saggiatore" lascio il programma dell'83. Ma anche da Segrate me ne occuperò ». L'editoria oggi, con le difficoltà di mercato, l'aumento-dei costi, si avvia sempre di più a dover fare i conti con 1 grandi numeri. E in questo senso alle piccole e medie case editrici rimarrebbe aperto il campo vitale della sperimentazione. Era In questa ottica che si muoveva con «Il Saggiatore»? • E' questo il problema reale, il punto vitalè'tièll'e- . ditorta italiana, a cui; al di ' là di volute provocazioni, alludeva su "Tuttolibri"' Valerio Riva. .L'editoria tende naturalmente a farsi grande, a diventare industria. E un. gigante fa fatica a pubblicare le tre-quattromila copie: i costi sarebbero tremendi. Ma è vitale per gli editori fare ricerca. L'uovo di Colombo è allora che l'editoria maggiore deleghi la ricerca ai piccoli. Perché gli è possibile farla a costi inferiori. In cambio la grande può fornire alcuni servizi, creare quel rapporta che c'è nelle grandi indùstrie, che sono la chimica ola gomma, con l'ufficio studi e ricerche. Questo è stato il rapporto fra la Mondadori e "Il Saggiatore".. •La piccola casa editrice diventa un satellite che fa però ricerca valida di per 'ir ;, '. .. Una Genova inedita GENOVA — Vent'anni db storia della cultura genovese e italiana, dal 1926 al 1944, attraverso lettere, documenti, disegni, dipinti dei suol protagonisti, rivivono in una mostra aperta al pubblico da lunedì 14, presso la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia. Si intitola . Genova nella cultura italiana del "900. ed è stata curata da Giuseppe Marcenarà, direttore della «Fondazione Pietre», intitolata alla piccola rivista che negli anni 26-28 raccolse giovani letterati e antifascisti liguri. La mostra comprende, tra l'altro, lettere inedite di Gobetti, Sbarbaro, Montale, Roberto Bazlen, Carlo Bo, Gadda, Vittorini; disegni di Montale, Messina, Rosai, Mafai; dipinti di Casorati, Guttuso, Scanavino, Saccorotti, Rodocanachi; sculture di Martini. Dalla ricca documen tastone, j riprcn dotta nel bel catalogo edito dalla Cassa di Risparmio di Gettava e Imperia, emergono no-'' mi, libri, avvenimenti, progetti, ricordi, che s'intrecciano e s'incrociano nel capoluogo ligure rivelandone una insospettata, nascosta vita culturale, nel ventennio fascista. La. mostra rimarrà aperta fino al primo aprile, dal lunedi al venerdì, al pomeriggio (ore 15^0-19,30).

Luoghi citati: Genova, Imperia, Italia, Messina, Milano, Segrate