Stupinigi per un giorno come Fonteinebleau E l'amazzone vince la caccia alla «vo/pe»

Stupinigi per un giorno come Fonteinebleau E l'amazzone vince la caccia alla «vo/pe» Stupinigi per un giorno come Fonteinebleau E l'amazzone vince la caccia alla «vo/pe» Bicchiere della staffa davanti alla Palazzina dello Juvarra, l'inseguimento per il parco e i boschi, la «presa» all'interno dell'ippodromo di Vinovo - Nei panni della «preda» un abile cavaliere, ufficiale dei carabinieri '.■ ****** :«M«:~',.. C Caccia alla volpe nel pa Gli alti alberi secolari, ancora spogli nonostante incalzi la primavera, rinserrano strettamente la Palazzina di caccia a Stupinigi. Il bel cervo di bronzo sulla sommità della cupola che copre il salone delle feste ricorda un tempo remoto, quando per la « battuta» si davano raduno i blasonati cacciatori e il Cignaroll descriveva con minuzia le partenze a cavallo o in berlina ed i lieti ritorni coi «trionfi» degli animali uccisi. Ieri, per la battuta di caccia alla volpe — la prima riproposta a Torino dal dopoguerra sui terreni dell'Ordine Maurietano — non c'erano mute latranti di cani. E non c'era, nemmeno, la volpe. I tempi e la nuova sensibilità consigliano di sostituire la preda con un pacifico signore a cavallo, che — una rossiccia coda di volpe legata al braccio — simula la fuga del povero animale e cerca di seminare gli impazienti cacciatori. Restano i corni ed il loro suono a trascinare la caccia. Rimangono le divise di cavalieri ed amazzoni a rispettare la tradizione, a dare un po' di colore: giacca rossa è bavero blu, camicia senza collétto, lunga sciarpa bianca (il plastron) fermata dallo spillone d'oro, cilindro nero in testa, stivali di cuoio. Anche se c'è chi al rosso e al blu (i colori della caccia in Piemonte) preferisce la giacca nera, come già qualcuno «osava» in quel tardo Settecento europeo. Nell'ampia corte che divide la palazzina dal parco, scalpitano i trentaquattro purosangue della Società torinese per la caccia a cavallo, montati ifosi «nemici» rco di Stupinigi: un gruppo di cavadagli impeccabili cavalieri, uomini alti e dal volto abbronzato. Dal folto gruppo emerge «Marcoro», otto anni; in sella Maria Grazia Cassina Casassa, 29 anni, architetto, assistente al Politecnico di Torino, amazzone piemontese nota per la sua partecipazione agli 'internazionali di equitazione». Certo: Compiégne, Fontainebleau, le foreste francesi sono un'altra cosa—rimpiange Stelio Cassano marchese di lieri, il suonatore di corno e l'amazzAltamura — ma anche Stupinigi diventerà un appuntamento annuale, grazie al presidente dell'Ordine Mauriziano, Dario Cravero. E richiamerà 11 bel mondo della aristocrazia subalpina». Di Compiégne manca la partecipazione corale della gente; di Fontainebleau lo spettacolo di eleganza e mondanità che ogni volta prende il spravvento sullo sport e la passione venatoria e richiama alla mente Quell'Angelica del Re Sole. Ma èpp zzone Maria Grazia Cassina che haè la prima «uscita»; in futuro si vedrà... Alle 15, appuntamento obbligato. La tradizionale bevuta del 'bicchiere della staffa», prima della caccia. Poi, il segnale del corno, «wipper In» Giulio Paronelli. Alessandro Benso, 23 anni, ex ufficiale dei carabinieri a cavallo, già protagonista del carosello di piazza di Siena, una folta coda legata al braccio destro, si immedesima nella parte della volpe e cerca di disseminare cavalieri e amazzoni sulle sei rotte che — a Stupinigi come altrove — formano, secondo l'antico rituale, la croce di Malta. I cacciatori, all'ordine del master — il capo-caccia; per la cronaca, l'ingegner Andrea Provenzale — inseguono la 'Volpe» lungo il parco e per i boschi che circondano la palazzina di caccia. Nei prati la gente interrompe il pic-nic della prima domenica di primavera e osserva, meravigliata, il colorato corteo. I bimbi applaudono, s'avvicinano, si fanno sotto ad ammirare gli stupendi purosangue. La «volpe» s'approssima a Vinouo; entra nell'Ippodromo. Esplode il «Tally hooo!». La preda è avvistata, inseguiamola a gran voce. Il corno incita alla caccia e l'abile Alessandro Benso, a cavallo del suo veloce «Gagatex», 12 anni, polacco, dà vita ad uno spettacolo eccitante ed inconsueto: procede a zig-zag, salta le siepi, si ferma, riparte, passa dalla pista in erba al campo erboso, ritorna sulla pista di sabbia, sfugge alla presa. In un attimo, il cuore dell'ippodromo è in tumulto. I nitriti dei cavalli si mescolano paf a conquistato il trofeo ai richiami dei cacciatori, allo squillo del corno che ha intonato il «Tally hoool... La «volpe» è chiusa dal cerchio dei cavalieri. L'amazzone si sporge dal suo Marcoro ed afferra la coda. La preda è raggiunta. La caccia finita. Rivive, per un pomeriggio, alle porte di Torino, lo sport che animava la corte di Versailles e riusciva a scuotere la tradizionale flemma inglese. Mario Tortello Il rettore: cf Palano nuovo ò agibile» E' polemica aperta tra i docenti della facoltà di Lettere dell'Università e il rettore Cavallo. Dopo la «ribellione» dei primi, che sui problemi di agibilità di Palazzo Nuovo hanno chiesto la convocazione urgente del senato accademico, il professor Cavallo ha deciso di replicare con una lettera di 54 righe al giornali, al pretetto e al comandante dei vigili del fuoco di Torino. Il rettore sostiene che «non risponde a verità la notizia circa l'assenza di presidi antincendio o di Impianti di segnalazione. MI limito a ricordare l'impianto sprlnkler al plano Interrato, la rete ìdrica antincendio a tutti I plani (con manichette di opportuna lunghezza, collegate a prese ubicata alle distanze regolamentari), nonché le centinaia di estintori mobili dislocati nel punti critici e mantenuti nonostante!sistematicifurti». « Va ancora ricordata la determinazione dell'Amministrazione — scrive ancora il rettore —, In conformità a precise indicazioni del comando provinciale dei vigili del fuoco, circa la trasformazione dell'attuale piano interrato da garage a sede di strutture didattiche scientifiche, sì da decongestionare 1 piani alti di Palazzo Nuovo». A

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