«Strane alleanze» in Consiglio comunale per spartirsi le tangenti di Zampini?

cronaca cronaca Vengono alla luce i reti-oscena dello scandalo mentre si intensificano gli incontri per le nuove giunte «Strane alleanze» in Consiglio comunale per spartirsi le tangenti di Zampini? «Processo politico ai partiti ma ci saranno delle sorprese» Circolano le indiscrezioni sulle motivazioni con cui il tribunale della libertà ha respinto la richiesta di scarcerazione per Enzo Bui Gentili e Scicolone - Le accuse del faccendiere coinvolgono pesantemente l'ex vicesindaco - In arrivo altre comunicazioni ' Negli ambienti politici e , giuridici torinesi c'è una certezza: le comunicazioni giudiziarie, e forse i mandati di accompagnamento e gli arresti, per lo scandalo delle tangenti non sono affatto terminate. E' praticamente dato per scontato, dalle indiscrezioni trapelate dal tribunale, che già domani o mercoledì, mentre a Venaria sarà interrogato Beppe Gatti ultimo degli arrestati, ci sarà un'altra comunicazione giudiziaria: probabilmente per un uomo di partito «con importante carica nella Sita/, società che ha costruito e gestisce il traforo delFréjus-. Quello della Sitaf, in rapporti di affari con la Biolight di Adriano Zampini, è l'ennesimo filone dell'inchiesta che slnora ha portato in prigione 11 «personaggi eccellenti- su un totale di 25 coinvolti. Il giudice istruttore Mario Orlffey, ha dichiarato che non è assolutamente in grado di prevedere quando potrà chiudere la fase Istruttoria. In ogni caso ci vorranno due o tre mesi. Dopo Pasqua, non prima, dovrebbero anche venir sentiti coloro che hanno ricevuto una comunicazione giudiziaria: Michele Moretti, Carla Spagnuolo, Giancarlo Quagliotti, Giovanni Astengo e Giancarlo Falletti tra i più noti. Il giudice Griffey, strenuo difensore del segreto istruttorio, ha avuto ieri l'ennesimo ..dispiacere., da quando il 3 marzo è iniziata la •tangenU-story: Da più di 20 giorni si alternano voci, illazioni e ci sono fughe di notizie. Ieri sono state divulgate le motivazioni con cui il tribunale della libertà ha respinto la richiesta di libertà provvisoria per l'ex vi cesindaco Enzo Biffi Gentili e l'ex assessore Libertino Scicolone, definiti tra l'altro «pericolosi per la collettività per la tendenza ad usare le istituzioni per fini personali: L'ex vicesindaco Biffi Gentili Ai due uomini politici secondo le indiscrezioni trapelate sarebbero contestati in partlcolar modo due capi di accusa: l'acquisto, da parte del Comune di Torino, dell'immobile del consorzio agrario di via Tommaso Grossi ed i -maneggi, attorno alla Banca Dati. L'aspetto più sconcertante è quanto si sarebbe creato tra gli esponenti di alcuni partiti piemontesi «nell'affare- di via Tommaso Grossi 15. Dopo un accurato piano di battaglia, preparato a tavolino da Enzo Biffi Gentili e Adriano Zampini, il «faccendiere» avrebbe «convinto-, con delle tangenti, il direttore del consorzio agrario, Liberto Zattoni, ora in prigione, a stipulare un compromesso di vendita molto basso per lo stabile. Subito dopo l'assesso¬ - Libertino Scicolone, entrambi are al patrimonio Libertino Scicolone avrebbe fatto in modo che 1 tecnici del Comune valutassero lo stesso edificio a quotazioni superiori. Sempre Scicolone avrebbe ancora operato perché gli esperti dell'Ufficio Tecnico Erariale raddoppiassero la già cospicua cifra per giungere ad oltre 6 miliardi. La seconda «mossa» della strategia messa a punto dagli amministratori pubblici appare addirittura strabiliante. Secondo quel che 1 magistrati avrebbero scritto nell'ordinanza «ad evitare imprevisti sarebbe stata messa in piedi una sceneggiata nella quale uomini di vari partiti si erano suddivisi i ruoli da recitare in Consiglio comunale al momento giusto-. Un consl gllere comunale della demo¬ rrestati per le tangenti-story crazia cristiana con un debito di milioni verso Zampini avrebbe finto di •attaccarela maggioranza sostenendo nella «Sala Rossa» di Palazzo Civico che le associazioni cui turali non avevano una sede decente perché sparse ai quattro venti. Cosa faceva la Giunta per risolvere il problema? Scicolone avrebbe nell'occasione replicato che era già stato preparato l'acquisto di via Tommaso Grossi, bastava approvare la delibera a prezzo persino già stabilito. La congiura sarebbe andata in porto sicuramente, se non fosse mancata la copertura fi nanziarla. Cosi la delibera non fu approvata. Con l'altro affare, quello della Banca dati, si dimostrerebbe quanto l'intesa tra Biffi Gentili e Zampini fosse col' laudata. Al viceslndaco, cui per l'Intraprendenza spesso veniva attribuito 11 destino d! futuro sindaco-, sarebbe toccata una tangente pari al 10 per cento netto della fornitura totale. L'Idea era di fornire •chiavi in mano» l'Intero sistema; dal macchinari, ai locali adattati al nuovo uso, al personale e ai tecnici già addestrati. Anche qui sarebbe stata escogitata una tattica: per prima cosa venne nominato' un consulente «addomesticato» del Comune. Il ruolo di Paolo Barlinl, arrestato come teste, per falsa testimonianza, fu di preparare un capitolato d'appalto tale da dissuadere eventuali concorrenti. Risulta che la «consulenza» del Barlinl sarebbe stata compensata con un onorario di 500 mila lire al giorno. La fase numero due fu di inserire una persona di fiducia nella commissione comunale. Anche questo «progetto» era pronto per andare a segno se l'ingegner Deleo non fosse andato dal sindaco Novelli per capire come mai doveva sempre passare attraverso un «certo Zampini-, non riuscendo mai a parlare con il vicesindaco Biffi Gentili ufficialmente investito del problema. Proprio il passo successivo del rappresentante della società americana, che si recò alla Procura della Repubblica e raccontò la sua storia, fece scattare le indagini. Il tribunale della Libertà conclude, nelle quattro pagine in cui respinge la richiesta di scarcerazione per Enzo Biffi Gentili e Scicolone, che le confessioni di Adriano Zampini «descrivono una associazione a delinquere di cui egli stesso era il perno- per cu!, oltre al riscontri in altre prove e dichiarazioni, non esiste ragione per ritenere che possa mentire. Vicesindaco e assessore al patrimonio di Torino restano dunque in prigione. Marco VaglletU Parlano i difensori degli amministratori coinvolti nell'inchiesta - Andrea Galasso: «Investito il modo di autofinanziarsi dei partiti» - Alberto Mittone: «Estremo scrupolo dei magistrati» Grandi protagonisti con la magistratura della -tangentestorv- sono gli avvocati del foro di Torino. A loro è affidato il compito, difficilissimo, di difendere gli arrestati ed i colpiti da comunicazioni giudiziarie. Come hanno vissuto, come valutano e commentano la clamorosa vicenda? I giudizi sono, naturalmente, cauti ed anche diversi a seconda della posizione processuale del clienti. Due temi principali, tuttavia, emergono dalle risposte: l'importanza degli aspetti politici e le violazioni del segreto istruttorio. Dice l'avvocato Andrea Galasso che difende il consigliere democristiano Claudio Artusi: «La vicenda può avere chiari, profili giudiziari esposti però al rischio della conta¬ minazione che scaturisce dalla lotta politica. Il processo si presenta sin d'ora come il primo vero processo politico al partiti dopo la legge sul finanziamento pubblico del '74. Una con/erma della componente politica che impregna ognt aspetto del «bubbone» venuto alla luce il 3 marzo scorso viene data dall'avvocato Alberto Mittone che patrocina Eneo Biffi Gentili, Libertino Scicolone e Carla Spagnuola: «L'Inchiesta va avanti con estremo scrupolo da parte dei magistrati. Visto che questo processo ha in Zampini 11 grande protagonista ci si auspica che vengano indagati quei profili su cui certi organi di stampa (l'Avantll, n.d.r.) hanno fatto espressa richiesta». L'avvocato Graziano Mas¬ selli, difensore di Adriano Zampini, ha avuto modo di dire nei giorni scorsi che «le cause vanno fatte nel processo e non fuori dal processo. Se qualcuno ha qualche cosa da dire vada dal giudice e lo dica a lui. Ho espressamente richiesto al magistrato di sentire il direttore dell'Avanci/ ed i tre commissari socialisti di Torino perché ritengo che certe affermazioni bisogna avere 11 coraggio di farle davanti al magistrato e non solo dalle colonne di un giornale». Il più riservato degli avvocati pare Vittorio Chlusano che tra i clienti ha, oltre ad Enzo Biffi Gentili, anche Carla Spagnuolo e Giovanni Astengo: «Non è tutto cosi risolto come sembrerebbe dalle notizie apparse sul giornali. Il fatto nella sua complessità ha molti risvolti e solo nella fase processuale verrà 'valutato anche nei particolari». ^L'avvocato Fulvio Gianaria difende Gianluigi Testa, Massimo Locci e Aldo Cornino: «Sono totalmente d'accordo con il modo di intendere il segreto istruttorio manifestato dal giudice Griffey. Ci sono due tipi di segreti, uno "Interno" e l'altro "esterno". Quello Interno è tra le parti, cioè tra giudice e difesa, ed è giusto che ci sia comunicazione. Quello esterno invece è notoriamente violato tanto che slamo persino arrivati ai giudici che raccontano le prove. La comunicazione giudiziaria è degenerata, è diventata il segnale della colpa, cosa che per sua natura non dovrebbe affatto essere. Vista nel suo complesso questa istruttoria è molto seria. Mi rendo conto delle esigenze dei giornali di informare su personaggi del resto quasi tutti pubblici, ma c'è il pericolo di degenerazioni. Per quel che riguarda le difficoltà che può Incontrare un difensore in questa causa, il vero prblema è riuscire a far venire fuori, tra le maglie della vicenda, le singole posizioni. Sono convinto che quando sarà fatta chiarezza ci saranno delle sorprese e le posizioni di alcune persone risulteranno limpide. Forse si dovrà riabilitare alcuni amministratori». m v m. v. Conferenza di Zanone Zanone, segretario del pli, parla domani sul tema: «Dalle degenerazioni italiane dello Stato assistenziale alla società del benessere: viaggio dei liberali nell'Italia che non funziona (sanità, fisco, amministrazione e servizi pubblici, Imprese)». L'Incontro si terrà domani pomeriggio alle 18,30 presso l'Auditorium del Museo dell'Automobile in corso Unità d'Italia n. 40.

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia, Torino, Venaria