Rizzoli, c'è un buco di 122 miliardi

Rizzoli, c'è un buco di 122 miliardi Rizzoli, c'è un buco di 122 miliardi James Carroll IL MESTIERE DI FAMIGLIA Tra un mese Angelo MILANO — Angelo Rizzoli e Bruno Tassan Din si sono sottratti ieri alla curiosità del cronisti per potersi godere in pace la prima domenica di liberta, dopo i 37 giorni passati in carcere sotto l'accusa di concorso In fatti di bancarotta basata sulla relazione del commissario giudiziale Luigi Guatri da cui risultava un ammanco nei conti dell'azienda di circa 29 miliardi. Ormai esclusi da qualsiasi carica all'Interno dell'azienda editoriale, Rizzoli e Tassan Din restano comunque ancora 1 principali azionisti con una quota rispettivamente Rizzoli e Bruno Tass del 41 e dell'il per cento circa del capitale del gruppo editoriale in amministrazione controllata guidato dal presidente Carlo Scognamiglio, dal commissario giudiziale Luigi Guatri e dagli altri consiglieri e dirigenti nominati con il consenso del tribunale. L'altro socio della Rizzoli, la finanziaria «La Centrale», non è in condizioni né dt assumersi la gestione del gruppo né di esprimere altra linea di condotta che non sia quella di. vendere la maggioranza, come prescrivono le norme della Banca d'Italia. Entro un mese, comunque. an Din (scarcerati sabato l'immediato futuro della Rizzoli dovrà essere definito. Al Consiglio di amministrazione convocato per domani verrà sottoposto all'approvazione 11 blalncio 1882 che si chiude con una perdita di oltre 122 miliardi, superiore sia alla riserva sovrapprezzo azioni di 75 miliardi sia ad un terzo del capitale sociale di 75 miliardi. Per il 30 aprile è già stata convocata l'assemblea straordinaria del soci che dovrà deliberare una drastica svalutazione del capitale In vista di una sua eventuale ricostituzione ad opera del potenziali nuovi acquirenti E' In questa ato) potrebbero perde sede In cui probabilmente Angelo Rizzoli e Bruno Tassan Din potranno perdere anche la veste di azionisti di maggioranza della società. Il nuovo gruppo dirigente della Rizzoli nominato dal tribunale sta intanto mettendo a punto una strategia per 1 prossimi mesi che possa scongiurare il pericolò di un definitivo fallimento dell'azienda Tre sono i provvediménti che saranno probabilmente presi per primi: la svalutazióne del capitale, la ristrutturazione del punti di perdita o la cassa Integrazione o il licenziamento di altri 1500 dipen¬ re il controllo del pacchetto di maggioranza denti circa, la liquidazione o la cessione di tutte quelle partecipazioni di cui il gruppo può essere immediatamente alleggerita L'insieme di queste misure dovrebbe servire, tra l'altro, a offrire qualche garanzia alle banche in vista di un possibile concordato sul debiti del passato o di un consolidamento dei prestiti assistiti da garanzie reali. Solo dopo questa opera di riordino e di pulizia il gruppo editoriale potrà eventualmente essere ceduto a degli investitori che volessero versarvi nuovi capitali. Da tempo erano stati presi contatti per l'eventuale vendita di alcune fra le principali testate quotidiane (come la «Gazzetta dello sport», il «Mattino» di Napoli, 11 «Piccolo» di Trieste e l'«Alto Adige» di Bolzano), del settore cinematografico (sia la casa di. produzione che quella di distribuzione) o di qualche periodico come «Sorrìsi e canzoni tv» controllato insieme alla Rizzoli da una delle finanziarie panamensi (la Word Trading Company) assistite dalle lettere di patronage di mons. Marclnkus. , Se il mestiere di famiglia è lo spionaggio, ? una crisi di famiglia può avere ripercussioni internazionali. Un romanzo avvincente, alla maniera di Graham Greene e John Le Carré.

Luoghi citati: Alto Adige, Bolzano, Napoli, Trieste