Il monaco tedesco e la ricerca della salvezza

n monaco tedesco e la ricerca della salvezza n monaco tedesco e la ricerca della salvezza di Giuliana Gandolfo pastore valdese Le porte del paradiso si spalancano a un monaco nel convento agostiniano di Wittenberg. in Germania: ha scoperto la misericordia di Dio. La giustizia, la salvezza ci è donata dal perdono, dall'amore di Dio. A lungo questo monaco era stato turbato e impegnato nella ricerca della salvezza: i digiuni, le veglie, le preghiere, il freddo, i martiri, non avevano che aumentato la sua tristezza e la sua disperazione. «Non sapevo più se ero vivo o morto. La tentazione dell'Incredulità è una tentazione così grande che nessuna parola potrebbe esprimerla: Avrebbe voluto abbattere l'immagine severa e terribile di un Dio che giudica e punisce, con una vita giusta ed Irreprensibile, ma si riconosceva ancora peccatore davanti a Dio. -L'anima, spogliata di ogni fiducia, si trova orribilmente colpevole e sola davanti all'eterno e Irato tribunale di Dio...: Ecco che allora la scoperta di una giustizia «donata da Dio» è.per lui un'esperienza vitale, esistenziale; è la scoperta del Vangelo: «Il Giusto vivrà per fede». Questo monaco è Martin Lutero. Il fatto fondamentale della sua vita, chiamato Inesperienza della torre», avviene verso il 1515. Inizia qui la «rivoluzione» di Lutero. Solo Dio, solo Cristo, solo il Vangelo. La fede soltanto ce lo fa comprendere. Ma ciò non fa di lui un monaco «ribelle». E' un professore di teologia all'Università di Wittenberg e la sua •scoperta dei Vangelo» avviene mentre prepara le lezioni per i suoi studenti. Anche le sue famose 95 Tesi del 1517 non sono il gesto di un ribelle o di un riformatore: Lutero invita semplicemente i colleghi dell'Università a un pubblico dibattito — secondo l'usanza del tempo — sulle indulgenze e sulla vera penitenza. E' possibile -he appena la moneta tintinna nella cassetta l'anima venga liberata dal Purgatorio? Come si può comperare la salvezza ai morti che non hanno più la possibilità di pentirsi o ai vivi per peccati non ancora commessi? Queste cose andava predicando il domenicano Tetzel, atteso a Wittenberg per la festa patronale di Ognissanti. «Tuffa la vita del fedeli dev'essere una penitenza — dice Lutero nelle tesi —. Bisogna Insegnare al cristiani che chi vede II suo prossimo nel bisogno o lo lascia nella miseria per acquistare indulgenze, non acquista l'Indulgenza del Papa, ma l'Indignazione di Dio. Se il Papa conoscesse le estorsioni dei predicatori d'Indulgenze, preferirebbe vedere la basilica di San Pietro ridotta In cenere, piuttosto che saperla edificata con la pelle, la carne e le ossa delle sue pecorelle. Il vero tesoro della Chiesa è II santissimo Vangelo della gloria e della grazia di Dio». Un discorso dunque «nella» Chiesa: la sottomissione di Lutero al Papa non è posta in discussione, anzi si preoccupa perché «questa scandalosa predicazione delle Indulgenze fa sì che non sia tacile neppure a uomini dotti difendere la riverenza, dovuta ' al Papa, dalle calunnie e dalle sottili obiezioni dei laici». E' però una posizione critica, evidente soprattutto nelle ultime tesi: -Perché il Papa, le cui ricchezze oggi sono più opulente di quelle degli opulentissimi Crassi, non costruisce la basilica di San Pietro con /propri soldi Invece che con quelli del poveri fedeli?-. Il primo novembre nessuno risponde all'invito di Lutero per discutere le tesi; I teologi fanno i sordi, ma gli studenti traducono in tedesco il testo latino e lo diffondono per tutta la Germania. Tetzel brucia un esemplare delle tesi; la notizia arriva a principi,' vescovi, allo stesso Papa. Per Lutero le cose precipitano: è denunciato come eretico dai frati dell'Ordine domenicano, con l'accusa di aver intaccato le leggi della Chiesa e quindi l'autorità dei Papa. Nel 1518 le tesi venivano inviate a Roma, a Papa Leone X. Lutero le accompagnò con una spiegazione, tesi per tesi (le -Resolutiones»). E' interessante quanto dioe riguardo alla tesi 83: «La Chiesa ha bisogno di una riforma: ma questa non può essere opera di un solo uomo come.Il Papa, né di molti cardinali, come è dimostrato dall'ultimo concilio, ma dal mondo Intero, anzi » un'opera che appartiene a Dio solo. Ma II tempo in cui una tale riforma verrà è noto soltanto a Colui che ha crealo I tempi». Nel giugno del 1520 fu emessa la bolla papale -Exurge Domine» che minacciava Lutero di scomunica se non si fosse ritrattato entro 60 giorni. Lutero doveva ascoltare la voce della Chiesa e sottomettersi, per non essere «tagliato come un ramo secco». Lutero restò profondamente amareggiato perché sperava una discussione in base all'Evangelo. Si appellò a un concilio, e scrisse parole roventi contro il Papa, ormai considerato l'anticristo, e contro Roma che nella sua tirannia impone alia Chiesa una nuova «cattività babilonese». Ma non ritrattò. il 3 gennaio 1521 Roma emanava la bolla «Decef romanum pontlflcem» con cui Lutero veniva colpito dalla scomunica e minacciate d'interdetto le città che lo avessero ospitato. La rottura tra il monaco di Wittenberg e la Curia era ormai compiuta, poteva iniziare la Riforma protestante. Lutero incarnava fermenti di rinnovamento e di riforma latenti da tempo in Germania e in tutta Europa. Divenne un simbolo. La sua teologia, che metteva al centro la fede e l'opera di Dio, combatteva le opere «meritorie» riguardo alla salvezza, ma esigeva dal peccatore giustificato la «libera» sottomissione alla volontà, ai comandamenti di Dio, nelle opere d'amore verso il prossimo. Opere «laiche», non più .legate alla Chiesa, da esercitarsi nella vita di tutti i giorni. E forse quésta fu la rivoluzione più grande. A Lutero è legata tutta la Riforma protestante, ma in particolare quella tedesca, che ancora oggi porta 11 suo nome. Ma in uno scritto del 1522. il Riformatore dice esplicitamente: «lo vi prego di tacere II mio nome e di non chiamarvi luterani, ma cristiani. Che cos'è Lutero? La dottrina non è mia ed io non sono stato crocefisso per nessuno. Perciò, cari amici, lasciamo da parie I nomi partigiani e chiamiamoci Cristiani (secondo Cristo) il cui Insegnamento abbiamo accettalo».

Luoghi citati: Europa, Germania, Indulgenza, Roma, Wittenberg