E' uno stimolo alla moralità

W uno stimolo alla moralità W uno stimolo alla moralità - di Franco Peradotto „ vicario episcopale , . Ormai è Anno Santo per la Chiesa cattolica. Indetto di sorpresa da Giovanni Paolo II fin dal novembre scorso nel pieno delle polemiche circa le finanze vaticane e le operazioni ad esse connesse tra cut la vicenda Banco Ambrosian£lor, è stato dallo stesso Romano Pontefice sempre presentato nei suoi interventi successivi (ai cardinali alla vigilia di Natale; nella Bolla cioè nel documento ufficiale di indizione che dalle prime parole si intitola-Aperite porta^Redemptori- • in vari ,di-. sdorsi succedutilo come un. -estima spirituale- entro il quale vivere il cristianesimo. Classica una espressione di Giovanni Paolo II per l'orientamento spirituale dei cristiani nell'Anno Santo che avrà inizio venerdì 25 marzo festa dell'Annunciazione, e si concluderà il giorno di Pasqua del prossUno anno, esattamente il 22 aprile 1984: «Non deve essere altro che un anno; ordinario celebrato in modo straordinario». Sono sempre parole del Papa: «L'Anno della Redenzione (così chiamato per far percorrere più intensamente le tappe della vita di Cristo dal suo concepimento in Maria Vergine fino alla sud Morte e Risurrezione - n.d.f.) deve lasciare una impronta particolare sulla vita della Chiesa». Come? Ecco alcuni modi. Coscienza e conversione — Scopo primario dell'Anno Santo è stimolare nei cristiani — e nella misura in cui riuscì ranno col loro stile di vita personale e comunitario anche nell'altra gente — il valore essenziale della -moralità umana. Un grosso salto di qualità che prenda le distanze da atteggiamenti superficiali 0 alla moda: da ogni religiosi' tà'devozionistica o superstVziàsa; da comportamenti cjiè trascurino il confronto col Vangelo; da ogni scelta egoi-, stiea, non solidale, ingiusta, violenta. Una specie dCscommessa che la Chiesa laifèia a se stessa prima che agli altri, esaltare la moralità nelle persone e nelle strutture, in tutti 1 campi in cui operano i cri- Giovanni Paolo II: «Un anno ordinario celebralo in modo straordinario» stiàni: scuola, lavoro, economia, cultura, politica, sanità, | assistenza. Le opere di misericordia — Segni della conversione verso un Dio che è amore ed esige che l cristiani si caratterizzino per concretezza di amore e di servizio verso tutti e dell'apertura nel -servizio- verso ■ogni persona debbono essere gesti concreti di solidarietà; soprattutto verso -gli ultimi-, gli -emarginati-, quelli che non contano nella società e nella Chiesa. Che occorra un potenziamento di tali gesti personali, familiari, associati vi, parrocchiali, diocesani Io Ha ribadito il Papa in un messaggio perla" Quaresima 1983. Ha chiesto di essere -artigiani della carità-: «E quando parlo di prossimo intendo coloro che vivono al nostro fianco, nella famiglia, nel quartiere, nel villaggio, nella città». Chiede ..condivisione» di ogni problema; «volontarietà» sotto ogni forma e in tutti l campi, civili ed ecclesiali. Il pellegrinaggio — Se l'Anno Santo ha dei momenti religiosi significativi compiuti in particolari santuari o nelle basiliche romane, il Papa si preoccupa che non siano pure formalità, preghiere affrettate, celebrazioni che si esauriscono nel culto esteriore. Anche il camminare verso queste mete non deve assumere carattere turistico (cosa che non sembra abbiano inteso alcune Agenzie di viaggi!) ma quello di un percorrere un tratto di strada nella riflessione, nella ricerca anche faticosa di Dio. Il Papa ha preso le distanze anche dall'idea che Roma diventi per tredici mesi il centro dell'attenzione dei cristiani. Sono sue parole: «Certamente Roma si offre a tutti 1 pellegrini con il suo carattere unico, con le sue memorie apostoliche... ma essa non vuole monopolizzare un tesoro che è di tutU: 11 Giubileo si celebri con gli stessi effetti spirituali ih ogni diocesi, In tutto il mondo». Parlando ai parroci di Roma ha detto: «Se fossi ancora vescovo di Cracovia comincerei con la celebrazione dell'Anno Santo nelle sin. gole parrocchie. Poi verrebbe il resto, verso il vertice diocesano odi Roma!». L'indulgenza — Ha scritto il card. BaUestrero nella sua lei fera «Il dono dell'Anno Santo» di imminente pubblicazione: .La Chiesa, dispensatrice di grazia per espressa volontà del suo Fondatore, concede a tutti 1 fedeli la possibilità di accedere mediante l'Indù! genza al dono totale della misericordia di Dio. Ma il fine del Giubileo non consiste nel l'ottenere l'indulgenza, ma, nel rendere straordinariamente vissuta la grazia divina della conversione. Nessuno va a Roma per riscuotere un "buono" per la vita eterna nessunova in Cattedrale per avere un perdono a buon prezzo. L'indulgenza 6 11 segno con cui la Chiesa ci assi' cura che 11 Signore gradisce la nostra volontà di conversione, e la- conferma». Bando dunque ai timori di -speculazioni- spirituali (l'idea di una via facile o magica alla conversione) od economiche (lidea che basti qualche meccanica offerta, anche generosa per mettere a posto le coscienze). Senza conversione promessa e ricercata, lindulgensanon ha senso.

Persone citate: Franco Peradotto, Giovanni Paolo Ii

Luoghi citati: Cracovia, Roma