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L'esploratore solitario ancora nella bufera L'esploratore solitario ancora nella bufera Fugar: «Sto lottando con il vento polare» L'ultimo messaggio base in Canada - « Ambrogio Fogar con il suo cane Armanduk La voce che Ambrogio Fogar invia dalla banchisa del Mare Artico è nitida, appena turbata da un fruscio. E Claudio Schranz, 1'..angelo custode» dell'esploratore solitario, la capta ogni sera alle 20 (le 3 di notte In Italia) con la radio ricevente installata nella base di Resolute Bay, nel Nord Canada, ai margini dell'emisfero glaciale. Da cinque giorni Ambrogio Fogar, chiuso nella sua tenda, lotta disperatamente contro la bufera che non lo lascia proseguire: è prigioniero, con 11 cane siberiano Armaduk e una slitta, in quella morsa a sessanta gradi sotto zero. Ma non si arrende: aspetta da un momento all'altro che il «bliezar», il terribile vento polare, si calmi. In una settimana, da quando è partito da Cape Columbia, ha percorso poco più di quindici chilometri: una media inferiore rispetto alle previsioni, ma non è stato possibile fare di più. Claudio Schranz, 33 anni, un forte alpinista di Macugnaga con al suo attivo imprese sull'Himalaya e sulle Ande, si è assunto il compito di tenere 1 contatti con Fogar, che da solo tenta di conquistare il Polo Nord a piedi. «Per i primi tre giorni di viaggio — telefona Schranz da SC captato dall'alpinista GDomani mi rimetto in Resolute Bay — l'ho seguito anch'io; poi, com'era nei patti, sono tornato indietro. Sono stato l'ultimo ad abbracciarlo ed è stato emozionante: con Ambrogio, in questi ultimi anni, ho diviso la tenda durante i lunghi allenamenti in Groenlandia, insieme abbiamo preparato la sua impresa. Fogar era sereno ed entusiasta. Si è allontanato lentamente trainando la slitta, accompagnato dal cane. Ho visto quella sagoma farsi un puntino sul deserto di ghiaccio, poi più nulla.. Da quel momento l'unico rapporto tra l'esploratore e il mondo è costituito dal collegamento serale con Schranz. Oli Imprevisti Incontrati nel tragitto Iniziale sono stati molti: Innanzitutto 11 ghiaccio frastagliato, con lame che rendono il percorso accidentato. Fogar ha dovuto sbarazzarsi di parte del carico, per alleggerire la slitta, gettando via anche scorte di viveri; poi l'Infortunio subito dal cane Armaduk che si è ferito a un piede. Il forte siberiano da guardia viene amorevolmente curato dal suo compagno di viaggio: Fogar sa bene che senza 11 cane non potrebbe mai difendersi Papa: appello ai rapitori nel Vicentino CITTA' DEL VATICANO — Il Papa ha fatto un appello, dalla finestra del suo studio privato durante l'allocuzione delle 12 di ieri in piazza San Pietro, perché sia restituitp ai suoi cari Livio Bernardi, rapito a Rosa di Vicenza alcuni mesi or sono. Quindi ha aggiunto: «faccio mia, altresì, la pena di altre famiglie del Vicentino private proditoriamente di un loro caro, sempre a motivo di ignobili sequestri. Come non rinnovare la. deplorazione per. simili atti di violenza, che non si arrestano di fronte ai valori supremi della vita e della libertà, patrimonio sacro di ogni civile convivenza? £/ei'o, con supplice voce, il mio personale appello ai rapitori, affinché lascino prevalere nel loro animo sentimenti di pietà e di umanità. In nome del Signore, chiedo loro di porre fine a tanti tormenti, di rimediare al male compiuto, di ridare pace a famiglie così martoriale». audio Schranz, nella marcia sui ghiacci» dagli eventuali attacchi dell'orso polare. La sosta forzata Botto la bufera sta esaurendo anche le provviste di benzina che servono per accendere 1 forti e 11 etti e cuocere 1 cibi. •Per questo — dice Schranz — a fine mese compirò con alcuni eschimesi una ricognizione in aereo. Cercheremo di rifornirlo di nuovo carburante. In caso contrario non potrebbe mai farcela'. La tabella di marcia è ancora lunga: davanti a Fogar ci sono quasi 800 chilometri. L'esploratore è appena all'Inizio, ma molto fiducioso. Ieri sera ha comunicato a Schranz: •Domani mi rimetto in marci"'- Gianfranco Quaglia La tragedia,