Discutendo di fischi di tenori e di soprani

Dopo i casi Pavarotti, Sutherland, e company Dopo i casi Pavarotti, Sutherland, e company Discutendo di fischi di tenori e di soprani In nove punti spi Quanto è accaduto alla Scala e due sere più tardi a Genova impone a tutti, «addetti ai lavori» e pubblico, una riflessione sufficientemente articolata. Procediamo per ordine. 1. Di incidenti come quello subito da Pavarotti (chiaramente per cause tecniche) è piena la trlsecolare storia del teatro lirico. E' veramente risibile se paragonato, ad esemplo, all'orgia di autentiche «stecche» esibite da Gianni Raimondi nel Guglielmo Teli a Torino. La reazione sproporzionata si spiega quindi con la volontà della parte più viscerale del pubblico di contestare 11 dilagante «pavarottismo», fenomeno prevalentemente commerciale gabellato per artistica 2. La pubblicità indubblamnee serve, ma a patto che 11 valore della merce sia realmente all'altezza del messaggio pubblicitario. Con Pavarotti—eccellente tenore, ma non 11 superasso che la pubblicità, favorita anche da certa stampa, vuol far credere — si è certamente esagerato: le conseguenze le abbiamo viste. 3. Professionalità e concentrazione sono tanto più necessarie quanto maggiori sono la fama di cui un cantate gode, l'attesa che ne circonda le prestazioni e, particolare non trascurabile, l'ammontare del «cachet» che percepisce. Ha dunque ragione il collega Egidio Saracino: «Si è avvertita (...) una certa stanchezza che il tenore modenese farebbe bene a smaltire, concedendosi meno all'Idolatria di se stesso, al dollari americani, alle fatiche da «globe - trotter», ai ludi cartacei e al divismo fonografico». 6. Brutto segno quando il «divo» (in veste di filologo alla rovescia) decide lui 11 modo di proporre un'opera (la Lucia versione «spezzatino»), e bruttissimo quando un rmania hanno per egati i perché delle teatro come la Scala subisce e accetta. 6. Altro brutto segno quando una cantante, sia pure grandissima (e pagatlsslma) come la Sutherland, impone 11 marito direttore inadeguato (alla Traviata) e un tenore largamente insufficiente. Ma ancora più brutto quando un teatro sacrifica alle assurde pretese divistiche la riuscita complessiva dello spettacolo. Con 1 risultati che purtroppo abbiamo visto e che dovrebbero insegnare qualcosa a certi torinesi perennemente insoddisfatti del Regio. 7.1 cantanti, come gli atleti, dovrebbero ricordarsi che è meglio farsi rimpiangere che compiangere. Vale per anche per Dame Joan Sutherland. 8. La Lucia scaligera non meno che la Traviata genovese hanno messo clamorosamente in evidenza la grave crisi delle cosiddette parti di fianco. Dove sono le Zanlnl e 1 De Palma, le DI Stasio e gli Andreoli della nuova generazione? 9. Dopo la scorpacciata a base di Tomova - Sintov e Sass, Plowright e Connell. un'italiana purosangue di nascita e di scuola, Luciana Serra, si è confermata una delle più grandi cantanti del mondo. Dev'essere proprio cosi se se n'è accorta persino la Scala. , Giorgio Guaterai Gregere ' VERONA — Stasera alle 21. al Teatro Ristori In Verona, andrà in scena lo spettacolo «La trigre della Malesia - Una serata con Emilio Salgari, di Ugo Gregoretti e Laura Mala terra, presentato dalla Compagnia del Ba gatto di Torino. ' Partendo dalla Verona di fine 600, lo spettacolo ripercorre un viaggio fantastico in compagnia degli eroi salgarianl. soggetto la trage ultime polemiche retti con Salgari dia degli ebrei

Luoghi citati: Genova, Malesia, Torino, Verona