In Assise i pentiti del «giallo Manuella» Diranno come fu ucciso l'avvocato sardo? di Mario Guerrini
In Assise Diranno come i peome In Assise Diranno come i peome ome i pentiti del «giallo Manuella» ome fu ucciso l'avvocato sardo? Attesa per le rivel«clan dell'eroina» CAGLIARI — Subito i •pentiti» alla sbarra nel processo per il -giallo Manuella», che riprende stamane a Cagliari in Corte d'assise, dopo l'udienza inaugurale di giovedì scorso dedicata alle prime formalità procedurali. Il primo a raccontare la sua •verità» su questa torbida vicenda legata al traffico di eroina e che ha lasciato dietro di sé la scia sanguinosa di tre uomini uccisi, card l'avvocato dì benzina a Milano azioni di un altro legale, Sergio Piras, arrestato perché faceva parte del - Con la vittima, che aveva «sgarrato», furono eliminati altri due uomini gna: Aldo Marongtu, Sergio Viano, Giampaolo Seccì e Giuseppe Padda. Il suo •pentimento» gli fruttò in breve tempo la libertà provvisoria: adesso ai giudici dovrà raccontare la sua versione sulla vicenda e dovrà naturalmente far fronte alle contestazioni che la difesa si prepara a fargli. «E' un processo molto difficile — dice ('avvocato Benedetto Ballerò, difensore di Sergio Piras. Piras fu arrestato due anni fa, all'inizio di questa brutta storia, con accuse pesanti che andavano dall'associazione per delinquere al traffico di droga. Durante la detenzione si mostrò subito disponibile alla collaborazione con la giustizia e cominciò a fornire agli inquirenti una serie di indicazioni che portarono tra l'altro ai clamorosi arresti di alcuni avvocati molto noti in Sarde¬ E' emerso in un convegno a Arezzo Giampaolo Secci — poiché si tratterà di smontare tesi accusatorie che si basano non su prove concrete ma soltanto su dichiarazioni di persone che avevano tutto l'Interesse di fare un certo tipo di rivelazioni e di affermare una certa linea del fatti. Sono persone che sono state accusate di gravi reati dei quali hanno reso ampia confessione. Gli imputati sono 41 con accuse che vanno dal traffico di droga all'omicidio, eppure per quanto riguarda il commercio di eroina non ne è stato trovato un solo grammo. In sostanza tutta la faccenda è nata dalle rivelazioni di chi avrebbe agito all'interno di questa organizzazione, cioè i tre pentiti (l'avvocato Sergio Piras, 46 anni, il disoccupato Pino Pesarin, di 25, e il pregiudicato Marco Marrocu, di 30). L'avvocato Piras è colui che ha accusato il suo collega Sergio Viana di avere ucciso il principale protagonista di questa vicenda, l'avvocato Gianfranco Manuella, scomparso misteriosamente il 22 aprile mi. «Lo ha ucciso In un eccesso d'ira — disse Piras alla polizia — perché Manuella non voleva restituire 100 milioni che servivano per pagare una partita di eroina giunta da Milano». Viana ha respinto tutte le accuse protestando con forza la sua innocenza, ma i giudici istruttori hanno dato credito al racconto di Piras. La vicenda si è fatta successivamente ancora più tragica con l'uccisione di un tossicomane, Pino Vadilonga, amico di Pesarin, e di un pregiudicato, Giovanni Battista Marongiu. I due sarebbero stati giustiziati per contrasti avvenuti all'interno dell'organizzazione. Mario Guerrini
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