L'opposizione in coro: «Devono dimettersi»

L'opposizione in coro: «Devono dimettersi» L'opposizione in coro: «Devono dimettersi» I liberali si dimettono per protesta dalle commissioni -1 radicali chiedono nuove elezioni • Il pri chiede la convocazione di un Consiglio straordinario - Anche dp è per il ricorso alle urne Le giunte debbono dimettersi. Subito. Senza attendere i 15 giorni di tempo chiesti dalle maggioranze socialcomuniste in Comune e in Regione. Dimissioni; poi si vedrà. O nuove intese tra i partiti o ricorso alle urne. Le forze di opposizione presenti nella «saletta rossa» e a Palazzo Lascaris non hanno dubbi. •Non c'è altra via d'uscita», sostengono concordi e premono per accelerare i tempi del dibattito nei ripettivi Consigli. Per la vita amministrativa di Torino e Piemonte è oramal la paralisi. Oggi, i consiolieri liberali Re e Dondona, rispettivamente presidente della commissione Bilancio e vicepresidente della commissione Urbanistica-Trasporti al Comune di Torino, presentano le loro dimissioni. «La giunta non vuole dimettersi? Ebbene, usciamo noi dagli organi istituzionali». Inoltre, i rappresentanti del pll nei Consigli di circoscrizione presenteranno ordini del giorno per chiedere le dimissioni della giunta Una linea sollecitata direttamente dal segretario nazionale Zanone: «Le dimissioni chieste dai liberali, per primi e fin dal primo giorno, sono la misura Iniziale che si impone per fare pulizia nelle amministrazioni investite dagli scandali e restituire ai cittadini la possibilità di avere fiducia nella democrazia». «Nel prossimi giorni — aggiunge il leader liberale — presenteremo nuove proposte per la trasparenza della finanza pubblica e delle attività negli enti territoriali e per assoggettare a un controllo più penetrante le spese delle amministrazioni locali, in termini di correttezza ed efficienza». Il gruppo democristiano al Comune avanza oggi la richiesta formale al sindaco di convocazione straordinaria del Consiglio. «Riteniamo indispensabile che la giunta colpita da eventi di tale gravità — sostiene in una nota — rassegni immediatamente le dimissioni. Ogni rinvio e ogni ritardo contribuiscono ad af¬ fossare ulteriormente l'immagine complessiva delle istituzioni. Il sindaco e la giunta avrebbero già dovuto dimettersi nella seduta di martedì scorso». Per sollecitare decisioni Immediate, i consiglieri de non parteciperanno a riunioni di commissioni consiliari, convocate — dicono — «nonostante questa situazione di crisi virtuale della giunta». •Questo non è tempo di attendismi o di ordinaria amministrazione. Occorre un radicale cambiamento nella vita comunale». •Le giunte a Torino e in Piemonte non esistono piti», sostengono i leader del partito repubblicano. Ieri, l'onorevole La Malfa ha proposto anche nuove elezioni al Comune, «se necessario». Il pri «deplora che il sindaco abbia disposto la chiusura del Consiglio comunale per 15 giorni» e chiede una convocazione urgente. Propone, Inoltre, pubblici dibattiti nelle sedi dei quartieri per «discutere con 1 cittadini e le forze sociali delle vicende in atto». Aggiunge Aldo Ravaioll, capogruppo pri in Comune: «Al di là delle comunicazioni giudiziarie, ciò che emerge fa sempre più pensare ad un intreccio che parte da lontano». I radicali hanno raccolto Intanto 2000 firme In due giorni per chiedere lo scioglimento dei Consigli comunali e regionali e giungere a nuove elezioni amministrative. •Questa è l'unica soluzione limpida e responsabile» sostiene Giovanni Negri della segreteria nazionale. Nuove elezioni chiede anche democrazia proletaria, sia al Comune che alla Regione. •Quando tutta una ammlnlf trazione è cosi largamente compromessa — sostiene la segreteria cittadina dp—è lecito dubitare che sia venuta meno la fiducia dei cittadini Alla giunta di sinistra si chiede il coraggio di affrontare 11 giudizio del cittadini, condì' zione per ricostruire un nuovo rapporto di fiducia». Mario Tortello

Persone citate: Aldo Ravaioll, Dondona, Giovanni Negri, La Malfa, Lascaris, Mario Tortello, Zanone

Luoghi citati: Comune Di Torino, Piemonte, Torino