Viola sconsolato ammette «Una delusione terribile»

■ ■ ■ ■ Viola sconsolato ammette «Una defusione terrìbile» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE IH IH f§ff non riesco a convincermi che ROMA — Dino Viola, presipfg dente della Roma, non voleva ||| crederci. Accanto si aggirava |||g un ragazzo. «Se ci penso ancora ritorno a piangere», diceva |;p| il ragazzo e Dino Viola lo guardava con aria smarrita. i&H "Per me la partita è finita ||s| sull'1-0 — diceva il presidente llll giallorosso —; è come se fossi §||Iin,$ranc^in> è difficile «ccet|p| «are-un multato Chela Roma iip nonhaTwrdtataQulcampo, Wfè Poi si è corretto, invece di |§|| ^meritato» ha usato «subito», pll lasciando intendere che la ||p sconfitta è una specie di injffi sulto al gioco del calcio. «L'èmÈ logio più bello l'ho avuto dal W giocatori della Juventus, Uscendo, uno a uno mi hanno Ili stretto la mano facendomi i llll complimenti. Non era la geneÉÉ r<>sità dei vincitori, era un '" giudizio di merito. Davvero la Roma abbia potuto per | dere». | Presidente, visto l'anda | mento della gara, è forse que< | sto il momento più amaro della sua vita di dirigente? "Sicuramente si, una delusione terllll ribile. Però sono sicuro che III noi, intendo i dirigenti e il tee Wm nico, supereremo in fretta la %m botta: il problema sarà di vedere se sarà cosi facile anche III per i giocatori. Sullo scudetto llll non ho alcun dubbio, poco è "' cambiato e la Roma ha sempre tre punti di vantaggio, ■ ■ ■ 1"^ 1"^ tuttavia non posso negare una verità: avevamo lo scudetto in mano a pochi minuti dalla fine e ce lo siamo visto sfuggire. Vuol dire che ci daremo da fare per riacchiapparlo». Dino Viola, come Liedholm, parlava per Immagini e allusioni. Anche lui non ha gradito 1 processi di metà settimana, evidentemente sente attorno alla Bqù84rav.u#9too# sfera carica di pericolose tensioni. « Vedremo di fave qualche trasfusione di sangue», ha cercato di scherzare. Ma era buio in volto e la voce, sempre tranquilla, tradiva delusione profonda. «Ho visto una bella Roma, però si doveva vincere e si è perduto. La colpa? Non saprei: io sono rimasto al gol di Falcao». Forse l'arbitro? «No, non direi, anche se onestamente nessuno ha visto il fallo che ha portato alla punizione vincente di Platini. Tuttavia non intendo prendermela con nessuno. Si parla troppo di potere della Juventus e si dimentica una cosa importantissima: che la Juventus il potere ce l'ha qui, nella testa». Fra le righe pareva un cauto attacco a qualcuno del suol. Ad un certo punto, quando già lo stanzone giallorosso era quasi deserto, Liedholm si è avvicinato al suo presidente: «Ci vediamo martedì — ha detto l'allenatore — oppure domani, se' preferisce». Un summit, o qualcosa del genere: 11 vertice della Roma si prepara a studiare le medicine giuste per rialzare il morale della truppa. "Il problema, adesso, è veramente quello di toccare le corde giuste — ha concluso Viola —, di ridare tranquillità a un ambiente scosso da due sconfitte consecutive. Io credo nell'efficacia della cura, purché si riesca a scordare in fretta». E ha lasciato lo stadio. Non c'era neppure un tifoso ad agitare una bandiera. „ „„ Un tifoso stroncato da infarto al secondo gol della Juventus ROMA — Un uomo di 64 anni, Silvio Di Gennaro, di Civitavecchia, è morto Ieri-pomeriggio allo stadio Olimpico durante l'incontro Roma-Juventus, stroncato da un infarto. L'uomo, tifoso della Roma, è crollato a terra subito dopo il secondo gol della Juventus. E' morto mentre veniva trasportato all'ospedale San Giacomo. Nello stesso ospedale è giunto anche un giovane di 20 anni, Alvaro Abruzzese, picchiato allo stadio durante la partita: le sue ferite sono state giudicate guaribili In sette giorni.

Persone citate: Alvaro Abruzzese, Chela, Dino Viola, Falcao, Liedholm, Silvio Di Gennaro

Luoghi citati: Civitavecchia, Roma