Un Falstaff raffreddato

Verona; modesta inaugurazione verdiana per la stagione del teatro Filarmonico, regista Chazalettes Verona; modesta inaugurazione verdiana per la stagione del teatro Filarmonico, regista Chazalettes Un Falstaff raffreddato L'allestimento del «Falstaff» siVERONA — L'ente lirico veronese ha inaugurato la sua stagione d'inverno al Teatro Filarmonico sabato sera con un Falstaff che avrebbe dovuto offrire al pubblico la rentrée di Sesto Bruscantìni nel ruolo del •Vecchio John». Dopo il Falstaff proposto a Firenze da Bruson con la direzione d'orchestra di Giulini, pare che per il celebre personaggio verdiano debba aprirsi una fase interpretativa in cui alla corpulenza e all'estroversione travolgente dei Mariano Stabile e dei Taddei subentra una macerata tristezza, un'ironia sottile e amara dzpsinsmmrèzcntKfotaca Farà Shakespea si basava su un'edizione presentata da vecchio Casanova schnitzlerlano. L'indisposto Bruscantìni però non ha potuto offrirci la sua autorevole testimonianza interpretativa e allora le cose sono restate come prima, o meglio, è sbucato all'ultimo momento un baritono bulgaro di nome Ivan Konsulov che è andato in scena con cognizioni'assolutamente oneste e convenzionali sul suo personaggio. Lo diciamo un. po' Intuitivamente perché il povero Konsulov era, a causa di una forte faringite, in condizioni tali che non avrebbe dovuto cantare neppure lui. Con un Falstaff non «assot¬ tftugCrmgbctnpt«sdzd re a Torino Assente Sesto Bruscantìni (sostituito dal bulgaro Ivan Konsulov), dirige Janos Acs preti Tullio Pane e Francesco Ruta, stentano a prendere corpo. Per contrasto sono linde e luminose le scene in esterno In cui compaiono le •allegre comari» e la casa di Ford nella quale «dalle due alle tre» 11 maturo seduttore corteggia la signora Alice con tocchi mandrilleschi che non figurano certo tra 1 migliori exploits della regia. SI diceva di Alice Ford acuì personaggio era affidato a riva Ligabue che si ascolta sempre con piacere In questa parte per lei di rara congenialità; gli altri ruoli femminili erano affidati ad Alda Menichelll, Flora. Rafanelli e Mlwako Matsumoto che sono state rispettivamente una Meg, una Quickly e una Nannetta più che soddisfacenti. Il Ford del baritono Andrea Martin e stato Invece coinvolto di riflesso nelle disavventure del protagonista; la voce lui l'aveva intatta, ma di fraseggio e incisività, specie nella grande scena della gelosia, manco parlarne. La complementarità gestuale e vocale del due personaggi ne risulta, sia pure negativamente, totalmente confermata. E' d'altronde difficile immaginare un legame più stretto, vere e proprie complementarità di figure geometriche, tra 1 personaggi di un'opera. Nel Falstaff le figure devono muoversi vocalmente con la precisione dei danzatori in un balletto bianco; basta una piccola sfasatura dinamica, una lieve prevaricazione psicologica, una latenza improvvisa e l'Insieme si scompagina irrimediabilmente. Quello vl- a al Festival del Due Mondi tigliato» ma appannato e raffreddato l'opera avanza a fatica sui binari un po' logori di un allestimento spoletino regolato dalla regia di Giulio' Chazalettes. L'orchestra veronese affidata alle cure del maestro Janos Acs suona con giusta vivacità ritmica ma la buona volontà non è sufficiente a schivare tutte le trappole che una partitura di nitido stampo virtuoslstico pone lungo il percorso. Dell'osteria della Giarrettiera, malinconico bivacco del «Vecchio John», ci viene presentato un interno alquanto desolato, una polverosa stanza da letto ove le gags di Bardotto e Pistola, buoni Inter¬ Le sessantottine pentite s'identifican ROMA — Con il film Storia di Piera è nata la collaborazione tra Marco Ferreri e l'attrice tedesca Hanna Schygulla che ne è l'Interprete, insieme a Isabelle Huppert e a Marcello Mastrolanni. Infatti, dopo questo film, tratto dall'omonimo romanzo scritto da Piera degli Esposti e da Dada Maralnt, Ferreri he ha in progetto un altro che avrà come protagonista la Schygulla e la Muti. Ferreri qual è il soggetto del suo prossimo film? ' •Non so ancora la trama, che è sempre l'ultima cosa da scrivere. Ho delle immagini in mente, détte cose che voglio fare, ma perii momento posso solo dire che sarà ancora la ■storia di due donne e di una bambina*. Perché ha scelto la Schygulla e la Muti? •Perché tutte e due hanno la stessa forza magnetica verso il pubblico. Ho notato, infatti, che quando una delle due attrici appare sullo schermo la gente si muove nelle poltrone o sospira... Sono un po' come degli oracoli, e per il tipo di cinema che io faccio, ne ho bisogno*. Qual è la definizione più appropriata del cinema di Marco Ferreri? sto a Verona non era un modello di precisione ma nella scena finale della foresta di He me ove l'idillio notturno di Nannetta c Feritoti funziona o con il personaggio NUOVO HUW formista, com'era la commedia all'italiana, ma bisogna proporre dei temi diricerca*. Ohe cosa ricerca nel suoi film? •Ho sempre raccontato la storia di chi mi era vicino, dell'uomo della strada. Domini che stavano male nella società. Adesso invece la loro condizione è cambiata perché sono usciti da questo ghetto e cercano la realizzazione di un nuovo modello d'uomo. Ora faccio film di donne, che io considero gli "uomini più rappresentativi del momento" e che fanno parte di un universo oscuro che mi affascina e, nello stesso tempo, mi impaurisce. "Storia di Piera" fa parte della mia ricerca personale, cioè del mio nuovo tipo di cinema che ha di fronte un pubblico giovane,*. Perché un uomo schivo e di poche parole come lei, si presta a concedere un'Intervista? «Faceto delle interviste perché servono, come per il formaggio, per cercare di venderlo; e per venderlo, bisogna ripeterne il nome più volte possibile, con tutti i mezzi possibili. Uno di questi mezzi è l'intervista. Ma le do sempre sema convinzione*. saputo cantarla con dolce e commossa partecipazione e voce cosi fresca e gentile da apparire un Fenton ideale. Enzo Restagno edia di Gaber

Luoghi citati: Dada Maralnt, Firenze, Roma, Sesto, Torino, Verona