Il psdi fa da ago della bilancia nelle crisi di Comune e Regione

Il psdi fa da ago della bilancia neÙecrisi di Comune e Regione Il psdi fa da ago della bilancia neÙecrisi di Comune e Regione Sembra sempre più risoluto a chiedere la presidenza della giunta di piazza Castello, mentre svanisce il sogno di Romita di subentrare a Novelli - Documento dei partiti «non compromessi» Primi incontri torinesi dopo quelli romani: ieri, tra le 15 e le 19, le riunioni si sono susseguite, prima fra psi e psdi in corso Palestro; poi fra pri, psdi e pli a Palazzo Lascaris. Delegazioni numerose e primi giri d'orizzonte, ancora senza soluzioni. Nel valzer delle consultazioni mancano pei e de, i due partner decisivi per. rendere possibile qualsiasi maggioranza, soprattutto in Regione. Stamane ci sarà anche il Consiglio regionale: «Una seduta breve — anticipano 1 politici —al massimo parleranno i capigruppo; poi tutti a casa». Quali le posizioni del partiti? Le crisi del Piemonte e di Torino si protrarranno per molto tempo? «L'accordo è lontano», sintetizza 11 segre-1 tarlo socialdemocratico Lerro; reduce dal vertice di martedì con Longo. Gli è a fianco il collega regionale, Boienti. Non fanno commenti, la consegna è il silenzio. Spiegano solo che oggi alle 9 incontrano ancora 1 socialisti e che a mezzogiorno la riunione sarà fra psi, pei e naturalmente psdi. Nell'incontro — ieri alle 15 — fra psi e psdi, gli uomini del sole nascente hanno spiegato al «cugini» che Longo e il partito, da Roma, suggeriscono di stare a vedere, di non entrare in maggioranze già consolidate come quelle del Comune e della Provincia. «Cer- to — è l'osservazione poco benevola di alcuni socialdemocratici che a Torino sono minoranza nel partito—Romita ci sarà rimasto male: il suo sogno era di fare il sindaco». Se ne è parlato con Longo? «No. Nelle riunioni ufficiali, no. Ma nei corridoi...». Un sogno svanito dunque,1 anche se non è caduta la speranza del psdi di contare di più in Regione. «Finora — si dice — nella giunta piemontese abbiamo contato come il due di picche. Non dobbiamo perdere questa occasione. Perché non dovremmo avere il presidente della giunta, visto che siamo indispensabili per la maggioranza di sinistra?». All'incontro con il psdi, per i socialisti c'erano 1 commissari La Ganga e Didò, più le segreterie torinesi. Fra i simpatizzanti del garofano però silenzio assoluto con una sola battuta di Gianni Daffara: .L'incontro chiarificatore avverrà domani mattina (stamane, ndr)». Alle 17,30 a Palazzo Lascaris, tra velluti e marmi, il secondo rendez-vous fra partiti laici «non compromessi» dal pasticciaccio delle tangenti. Qui le dichiarazioni non sono mancate, e al termine c'è stata pure una nota ufficiale con l'annuncio della creazione di un comitato paritetico (pripll-psdi) per definire un programma di minima del laici. iNoi, per ora, rimaniamo comunque fermi alla nostra proposta — spiega il segretario cittadino del pri, Lombardi —. Siamo per una soluzione delle crisi (in Regione come in Comune) che nasca dal consenso di tutte le forze dell'arco costituzionale. Questo suggerimento comporta un vantaggio: riporta la trattativa da Roma a Torino con i partiti piemontesi di nuovo protagonisti. Diversamente, o si ricostituiranno giunte di sinistra o si andrà alle elezioni». Per i liberali, quest'ultima, sarebbe la soluzione migliore. Spiega il consigliere regionale, Marchini: «Sarebbe il sistema più idoneo per separare la questione, politica da quella giudiziaria. Servirebbe a ripristinare un corretto rapporto fra eletti e cittadini». E il psdi che dice? Al di là dei silenzi di principio e oltre 11 muro della «melina di corridoio» la strategia del sole nascente non è poi tanto complicata: c'è chi vuole ritornare nella coalizione di sinistra in Regione, allargandola a chi ci sta, per affrontare un programma di minima fino all'65. E c'è chi chiede di alzare il prezzo, magari «carambolando» fra pei e de, per verificare «c/ti risponderà meglio». Giuseppe Sangiorglo Gianni Daffare della segreteria psi,•Pierluigi Romita, psdi

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