Nel Veneto la «guerra delle cozze» di Giuliano Marchesini

Nel Veneto la «guerra delle cozze» Il mercato dei molluschi paralizzato dalle proteste degli allevatori Nel Veneto la «guerra delle cozze» «Gli impianti per la depurazione sono pochi e troppo costosi» - «Meglio allevare tartufi di mare, vongole e ostriche in acque salubri e poi farli passare attraverso centri di controllo igiènico-sanitari» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VENEZIA — Continua nel Veneto la «guerra delle cozze». Il mercato del molluschi è bloccato, per via di una nuova norma che si riferisce alla legge 192 del '77: in sostanza, 1 prodotti depurablU devono passare attraverso centri di depurazione. E gli allevatori sono schierati sul fronte della protesta. Cosi cozze, tartufi di mare, ostriche potrebbero diventare introvabili, almeno'quelli delle nostre acque. Un'altra «battaglia» s'è accesa durante una tavola rotonda che si è tenuta nei giorni scorsi a Caorle nel corso di un convegno nazionale"' sulla' "'"pesca" professionale. L'opportunità delle disposizioni sui molluschi depurabili è stata ribadita dal direttore generale per l'igiene e l'alimentazione del ministero della Sanità. Giu¬ seppe Pluchino. La preoccupazione di dare garanzie assolute ai consumatori Induce ad adottare certi provvedimenti. Ma dalla parte degli opera- tori del settore si replica che questi sistemi sono troppo complicati, e alquanto Impegnativi anche finanziariamente. E la contestazione si concentra qui nel Veneto, dove si ottiene circa il 70% dei molluschi da allevamento,nella Laguna sud di Venezia, a Chloggia e Scardovari. Giovanni Lenardu zzi, presidente dell'Unione regionale della cooperazione settore pesca, conferma il blocco della commercializzazione del molluschi, che dovrebbero essere raccolti a partire dalla fine di aprile. 'Mancano le strutture — dice Lenarduzzi — per la depurazione. A Chloggia due I Impianti ci sono pia, però non •"iorèo cc^óhAiallé^dtspoWzfòni di legge: comunque, ■ dovrebbero entrare in funzione verso la fine di aprile.-Questi sono centri privati. Un terzo depuratore è in costruzione a Scardovari, e viene installato con l'intervento dell'Ente di sviluppo veneto.. . Tuttavia, per il presidente dell'Unione regionale della cooperazione settore pesca, non sarebbe questa una soluzione completa del problema.' «La situazione — sostiene Lenarduzzi' — si sbloccherà soltanto per guanti vorranno portare i molluschi alla depurazione. Noi riteniamo che queste operazioni finiscano per'deteriorare, piuttosto che assicurare la commestibilità. Invece, abbiamo proposto al ministero della Sanità che le cozze, i tartufi di mare, le vongole veraci, le ostriche che si allevano e si pescano in acque appratiate; q^UtitditdSneè't'talubri, passino attraverso centri di controllo igienico-sanitari: qui l'ente pubblico può provvedere con controlli a campionatura. Poi ci sono le specie ritenute non depurabi- li: capesante, canestrelll, vongole normali, una volta selezionati, lavorati e confezionati vadano al consumo, logicamente attraversò i vari passaggi di mercato». Per l'Unione regionale della cooperazlone nel settore della pèsca, Insomma, è Importante la classificazione delle acque, 'Non è colpa nostra — protesta ancora Lenarduzzi — se ci sono acque inquinate, quindi non è giusto che là produzione ittica debba sopportare oneri, appesantimenti per la commercializzazione. Noi con questa storia della legge 192 dovremmo fare gli ecologisti, gli analisti, i biologi, i veterinari,, gli ufficiali-.sanitari e i vigili urbani-. Ovviamente i molluschi pescati In «acque condizionate», quelle con un carico di colibatteri, devono 'andare alla depurazione', dicono gli allevatori. Ripete Lenarduzzi: ■Noi conduciamo una battaglia per i molluschi raccolti in acque approvate: Gli operatori del settore insistono nell'afte rmare che là norma finisce per fare da ostacolo alla loro attività. 'Adesso — dice 11 presidente dell'Unione — della nostra proposta si occupa la commissione della Sanità, che sta discutendo su un'eventuale modifica della legge 192. Noi contiamo molto su una revisione. Se invece si manterranno le attuali disposizioni, allora sicuramente gli allevamenti resteranno bloccati, con gravi conseguenze per l'economia del Veneto: Dunque, allevamenti di molluschi che rischiano la paralisi. Al di sopra di tutto, naturalmente, ci sono le garanzie per 1 consumatori. -Se le nostre richieste saranno accolte — annuncia Lenarduzzi — gli allevatori procederanno all'istituzione di un marchio di qualità, ette garantirà al consumatore la provenienza dei molluschi pescati in acque tenute sotto controllo tgienlco-sanltario: Giuliano Marchesini

Persone citate: Giovanni Lenardu, Lenarduzzi, Pluchino

Luoghi citati: Caorle, Veneto, Venezia