Béjart ora manda in coma il Soldato di Strawinsky

Béjart ora manda in conia il Soldato di Strawinsky Parigi: un'edizione troppo surreale del celebre balletto Béjart ora manda in conia il Soldato di Strawinsky paridi — un universo asettico, sottratto agli orróri della guerra, è la cornice in cui Maurice Béjart ha collocato L'HIstoIre du soldat di Strawinsky. Il balletto è andato in scena al Théatre musical de Paris e il 4 e 5 giugno sarà a Venezia. Strawinsky, compose VHlstoire du soldat nel 1917, in Svizzera, derivandola da un racconto popolare russo adattato al clima dell'epoca dal :póèta" Ramuz: ju'n^spldatb'ritorna dalla guerra, fa un patto col diavolo, scambia il pròprio violino — l'anima — con la ricchézza e l'amore. Il racconto teso, lineare, si alterna con una partitura sottile molto ritmata, attenta alle suggestioni folcloriche e un poco allo «swing». L'Histolre du soldat offre larghe possibilità, interpretative, poiché i suoi personaggi, 11 soldato, il recitante, il diavolo, sfuggono a precise categorìe. Il debutto di Losanna, nel 1918, avvenne con degli attori cui si aggiungevano le danze curate da Ludmilla Pitoef f. In seguito, uomini di teatro come Chéreau e Strehler, coreografi come Babilée, Cranico o Feld si sono misurati con essa. Maurice Béjart non poteva sfuggire. Tutto in quest'opera — la sua musica danzante, il suo carattere di «teatro totale»; le sue implicazioni oniriche — tendono a creare effetti di specchio, di maschera, di travestimento. In più l'Histolre du soldat riallaccia Béjart a Nijinski, la cui malattia mentale si è manifestata in Svizzera nel 1918. durante un recital in cui il Nijinski improvvisava sulla guerra e sulla morte. Béjart ha immaginato che un soldato ferito riviva la propria esistenza su un letto d'ospedale. Nel coma, ritornano sotto forma d'incubo frammenti di ricordi. Il diavolo si insinua in questo delirio con apparenze ingannatrici. E' un diavolo bello e gióvane, che ha l'avvenenza di Michel Gascard^Successlyamente.è unj medico" ihquietant'er un co-; ' mandante sadico, una provocante bohémienne, una leggendaria principessa ondeggiante in Una nuvola di tulle e, infine, la morte. Quando si abbandona al gusto surreale, Maurice Béjart non lascia le cose a metà. I personaggi non finiscono mal di sdoppiarsi, di confondersi, di trasformarsi. Lo stesso' soldato è interpretato da tre danzatori (Gii Roman, Philippe Lizon. Sandi Gorostidi) e talvolta dal recitante (l'eccellente Van Le Gac), si che alla fine non si sa più chi egli sia. E ci si perde anche di più nei cambiamenti che gli i attori - ballerini praticano a vista, come nella Commedia dell'Arte. La semplicità voluta dall'argomento iniziale mal s'accorda all'estrema soflsticatezza della messinscena. Si assiste alla progressiva distruzione della storia, ma, santo cielo, quant'è bella la musical .... Marcelle Michel Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»

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