Ci furono contatti tra br e Autonomia conferma un teste-imputato ai giudici

Ci furono contatti tra br e Autonomia conferma un teste-imputato ai giudici Al «7 aprile» depone Borromeo, ex direttore amministrativo della Cattolica Ci furono contatti tra br e Autonomia conferma un teste-imputato ai giudici «Negri incontrò Curdo nella mia villa» ha detto il pentito • «La mia attività era soltanto marginale, mi ritengo estraneo ad ogni forma di violenza» - Ma è apparso incerto, forse intimorito dalla sua duplice veste ROMA — Mauro Borromeo conferma, ma a quanto pare non soddisfa Severino Santlaplchl, il presidente della Corte d'assise. Cominciato ieri, l'Interrogatorio dell'ex direttore amministrativo dell'Università Cattolica di Milano continuerà anche oggi. Una storia, la sua, che viene raccontata a fatica; più che reticente Borromeo sembra titubante, incerto, forse intimorito da questo ruolo di imputato e testimone d'accusa. Un •pentito», come dice la definizione. Clnquantatré anni, e li dimostra tutti, Borromeo parla della Milano Anni 70, della nascita di Autonomia Operaia, di Toni Negri, di riunioni, attentati, complicità. •Ma la mia attività — ripete —era del tutto marginale'. •Oggi, come allora — ha iniziato Borromeo —, mi ritengo estraneo ad ogni forma di tìio- vita, Curcto e'Francese/lini». Per l'attentato alla Face Standard di Flzzonasco, Borromeo aveva avuto l'Incarico di compiere un sopralluogo. Ma, mentre ero già a bordo dell'auto, mi resi conto della gravità di un fatto simile. Cosi lasciai perdere e spiegai. a Tommel, che mi aveva dato quell'incarico, che non avevo trovato la strada. Quando l'attentato avvenne, ne sentii parlare sempre da Tommei: "I ragazzi hanno fatto un buon lavoro", egli disse, nonostante gli errori commessi da Fioroni (che aveva lasciato l'auto chiesta in prestito a Petra Krause troppo trtcfno all'obiettivo colpito). Non avvenne, invece, l'attentato alla villa di Cefis: anche perché era ben sorvegliata e c'erano i cani». Sempre accorto nel mante¬ tema. Oggi sono contrario alla lotta politica illegale, ma allora, negli Anni 70, non ritenevo negative determinate forme di lotta politica legate a forme di illegalità. Sempre però — ha badato a precisare — indirizzate contro il patrimonio e mai contro le persone'. Quando Santiaplchi ha cercato di interrogare l'imputato su fatti precisi, Borromeo si è rifatto ai verbali dell'istruttoria. Un atteggiamento, questo, che ha un po' infastidito 11 presidente della Corte: 'Veda, per correttezza è meglio sentire le sue parole piuttosto che leggerle-, ha detto più volte. Imputato per partecipazione a banda armata e associazione sovversiva, Borromeo è testimone d'accusa. In istruttoria, e ieri in aula, ha parlato della rapina di Argelato, vicino a Bologna, quando nel dicembre 1974 rimase ucciso il brigadiere del carabinieri Andrea Lombardini: dell'incontro tra Negri e Renato Curcio, nel 1974, nella sua villa sul lago di Como; dell'attentato alla Face Standard di Flzzonasco, in provincia di Milano; di un attentato, questo mal av venuto, alla villa sul Lago Maggiore di Eugenio Cefis, allora presidente della Montedlson. Oggi parlerà di Carlo Saronlo, che pochi minuti prima di essere sequestrato era a casa di Borromeo con Caterina Pi le n ga e Silvana Marcili. Ha confermato, Borromeo, di aver alutato tre autonomi bolognesi, responsabili della rapina ad Argelato e dell'assassinio del brigadiere Lombardini, a lasciare Milano diretti a Lulno, al confine con la Svizzera. Quando capi il motivo di quel frettoloso espatrio, si guardò bene dal far domande: -Ho pensato che meno ne sapevo meglio era» Altra conferma per l'Incontro Negrl-Curclo. Era stato Fran co Tommci, coimputato, : chiedergli le chiavi della villa di. Bellagio: 'Poi seppi che si iierano riuniti Negri,■ Tommet, tCorttì Fiotonir Antonio Bella- nere il proprio ruolo al margini, Borromeo ha comunque ribadito quella che secondo 11 giudice istruttore è una deposizione d'accusa. «L'organizzazione», cosi come la chiama Borromeo nelle sue ammissioni, aveva tra 1 suol membri Antonio Negri, «con un evidente ruolo direttivo*. Alle domande del presidente Santiaplchi, Borromeo ha risposto chiedendo la lettura delle deposizioni rese in istruttoria, senza aggiungere nulla di nuovo. Oggi, però, dovrebbero iniziare le contestazioni del pubblico ministero Antonio Marini e degli avvocati: si potrà meglio capire, cosi, il personaggio Borromeo. L'udienza di Ieri si è aperta e si è chiusa con dichiarazioni degli imputati detenuti. Giustino Cortlana, all'Inizio, ha lamentato l'eccessivo periodo di carcerazione preventiva: quattro anni per accuse di appartenenza, alle Brigate rosse rivolte da Borromeo, e per le quali è appena stato assolto con formula piena dalla Corte d'appello, di Milano. Franco Tommel, Infine, ha letto un documento di due pagine e mezzo, firmato da dodici im putati detenuti: protestano perché al processo milanese «Rosso-Tobagi» si parla molto degli Imputati stralciati, e cioè lo stesso Tommel, Negri, Alberto Fu nari e Paolo Pozzi; criticano 1 mass media e sollecitano la Corte ad accertare se è vero — come hanno visto al Tgl — che Borromeo è stato minacciato: *Da noi non ha nulla da temere. Lo ascolteremo con attenzione e dovrà misurare le sue affermazioni con le nostre». Giovanni Cerniti