Torna lo sciopero negli ospedali di Bruno Ghibaudi

Torna lo sciopero negli ospedali Torna lo sciopero negli ospedali ROMA — La proclamazione, di uno sciopero di 24 ore per domani è stato il primo atto ufficiale del Comi, 11 nuovo sindacato dei medici ospe' dallert nato domenica a Milano dalla fusione di Cimo (medici ospedalieri), Anpo (primàri ospedalieri), Aarol (anestesisti e rianimatori), Shr (radiologi), Ai pace (patologi clinici) e Anmdo (medici dirigenti ospedalieri) per eliminare il frazionamento di sigle che riduceva il peso sindacale delle singole organizzazioni. E lo sciopero sarà soltanto l'inizio di una nuova campagna di protesta contro la parte pubblica, responsabile — secondo i vertici del Comi — di non aver soddisfatto le loro richieste e di non aver consentito loro di superare in un sol balzo le sperequazioni economiche di un decennio di rinnovi contrattuali insoddisfacenti e gli appiattimenti professionali di una riforma che, finora, ha fatto sentire "•TV Domani prima astensione di 24 ore, poi i medici annunciano altre proteste Il segretario del nuovo sindacato: «Hanno voluto la guerra e sarà guerra senza esclusione di colpi» - Marianetti (Cgil): «Pretese cieche di fronte alla situazione del Paese» - Romei (Cisl): «Egoismi di gruppo» soltanto le sue influenze più negative. •Hanno voluto la guerra e sarà guerra sema esclusione di colpi — ha detto Fabio Favelli, segretario generale del Comi, rispolverando un gergo da operazioni militari —. Ci siamo riorganizzali e se le cose non cambleranno, arriveranno presto le dure astoni di lotta sindacali: Fin dall'Inizio della trattativa il ministro Altissimo ha avvertito più volte i rappresentanti sindacali dei medici che un rinnovo contrattuale poteva avvenire soltanto nell'ambito delle leggi vigenti. Se le norme apparivano Inadeguate nulla vietava di cambiarle, ma 11 tutto doveva avvenire nel suo ambiente naturale e cioè il Parlamento. In quanto ai miglioramenti economici, la parte pubblica ha ricordato che la cifra a disposizione non poteva superare i 1550 miliardi, ai quali proprio pochi giorni fa il governo, per dimostrare la sua buona volontà, è riuscito ad aggiungerne altri 160. La trattativa doveva essere valutata non soltanto nell'ambito del difficile momento che l'economia del Paese sta attraversando ina anche in rapporto ai miglioramenti già accettati dagli altri 560 mila lavoratori della sanità pubblica. •Tante prove di irresponsabilità turbano il Paese — ha commentato ieri Agostino Marianetti, segretario generale aggiunto della Cgll —. Quelle a cui arrivano certi settori medici sono vette difficilmente superabili. Pretese cieche di fronte alla situazione del Paese, cieche di fronte a situazioni di enormi guadagni pur presenti in certi settori della categoria, cieche di fronte agli sforzi enormi del governo, delle confederazioni, di settori responsabili della stessa categoria medica, per definire una delle più difficili e delicate vertenze degli ultimi tempi». Altrettanto dure le critiche del segretario confederale della Cisl Roberto Romei, secondo 11 quale il rifiuto del contratto da parte di alcune associazioni mediche «dimostra guanto sia ancora radicata l'idea di anteporre all'interesse generale e al principio della solidarietà il soddisfacimento di egoismi di gruppo. D'altra parte va considerato che gli aumenti offerti al medici sono tutt'altro che trascurabili se si tiene conto della difficile situazione del Paese in cui questi contratti si collocano». In un comunicato la CisnalSanltà, «pur essendo favorevole all'istituzione del ruolo medico ed alla centralità di questa categoria; afferma di «non riconoscere il diritto del medici a pretendere una contrattazione separata: Bruno Ghibaudi

Persone citate: Agostino Marianetti, Cimo, Comi, Fabio Favelli, Marianetti, Roberto Romei

Luoghi citati: Milano, Roma