Pinochet solo contro il Cile di Ferdinando Vegas
Pinochet solo contro il Cile Pinochet solo contro il Cile 1 violenti incidenti di Santiago segnano un ulteriore, grave peggioramento della situazione cilena; costituiscono infatti l'ultimo sviluppo della crisi che da tempo travaglia il regime di Pinochet. Può anche darsi che il dittatore, usando il pugno di ferro, riesca tra meno di sei mesi. l'Il settembre, a celebrare il decimo anniversario del golpe col quale venne al potere: ma sembra certamente da escludere che possa reggere sino al 19X9. secondo quanto stabilito nelle norme fatte approvare con il plebiscito-farsa dell'I 1 settembre 1980. Neppure il più autoritario dei regimi può mantenersi indefinitamente soltanto poggiando sulla mera forza: gli occorre, da una parte, qualche successo concreto, e dall'altra una base sia pure ristretta di consenso. Ed c superfluo aggiungere che il consenso e in funzione, appunto, dei successi conseguiti. Ora. Pinochet ottenne inizialmente l'appoggio della classe media alla quale offriva il risanamento dell'economia cilena dalla gravissima situazione nella quale era precipitata durante la fase finale del governo di Allcnde: a pagare dovevano essere, come subito furono, i contadini, i proletari ed i sottoproletari urbani, cioè le masse popolari nel loro complesso. La base di Pinochet non era dunque molto ampia, ma sarebbe forse stala sufficiente se la politica economica adottata dal regime non fosse stata improntata al più sfrenato liberismo, con l'applicazione del monetarismo dei oChicugo hors». Il risultato maturato in questi ultimi anni c stato una vera c propria bancarotta, quantificabile in cifre paurose degli indicatori economici fondamentali: inflazione, disoccupazione, calo delle esportazioni, indebitamento con l'estero, deficit nella bilancia dei pagamenti. In due parole, il «miracolo economico» dei primi anni si c convertito prima in una recessione, poi nel fallimento. Un disastro, insomma, che ha toccato sempre più duramente piccoli e medi imprenditori. agricoltori, commercianti, artigiani, ossia quei ceti medi che avevano espresso consenso a Pinochet. Questi ha cercato di correre ai ripari con continui rimpasti di governo, cambiando ultimamente anche il ministro dell'Economia. Ludcrs. che era in carica appena dal 30 agosto 1982. Nessun ministro, però, può curare un'economia gravemente compromessa se non c in grado di mutare rotta. Ma c precisamente questo che il «continuismo» di Pinochet non consente. Insediando il nuovo governo ha infatti dichiarato che «la linea economica seguita e quella esatta: si vedono già i primi segni della ripresa, dunque non resta che proseguire sulla strada già iniziata». Cosi proseguendo si va a finire nelle manifestazioni popolari, al grido di *pane, giustizia, lavoro e libertà*: mentre i partiti escono allo scoperto col «Manifesto democratico» del 14 marzo firmato dai maggiori esponenti del «vecchio Cile», dai socialisti ai democristiani ai radicali, oltre alla preannunciata adesione anche del partito comunista. Persino fra i generali, sinora il più fidato sostegno di Pinochet. cominciano ad avvertirai i primi sintomi di critica. Intorno al dittatore, in conclusione, si sta creando un vuoto che non sarà colmato inasprendo la repressione. Ferdinando Vegas Il generale Pinochet: un potere pianificato fino al 1989
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