Il Venezia è annegato in un mare di debiti

Il Venezia è annegato in un mare di debiti Il Venezia è annegato in un mare di debiti Dichiarato ieri il fallimento, la gestione affidata all'industriale muranese Mazzuccato - Una lunga serie di errori DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VENEZIA — La Società Calcio Venezia è fallita. Dopo una trattativa durata sei mesi, la dichiarazione di fallimento è stata pronunciata ieri dal giudice Alberto Chiozzi, del tribunale civile di Venezia. La situazione era diventata insostenibile: debiti più o meno per un miliardo, giocatori che non ricevevano i compensi (-rimborsi spese» si chiamano, perché si tratta di dilettanti) da tre mesi e minacciavano di entrare in sciopero, un carosello di presidenti e soprattutto di allenatori. Le diverse gattoni avevano accumulato un deficit sorprendente nelle più svariate occasioni: un mutuo con la Federcalcio di oltre 400 milioni, con interessi passivi per 150 milioni; 38 milioni di contributi non pagati all'ente dei lavoratori dello spettacolo e altri debiti il cui esatto ammontare sarà valutato in un'udienza di verifica il 18 maggio prossimo. Il fallimento e il faticoso iter die ha portato a questa decisione hanno avuto momenti di forte polemica, in cui i vari presidenti si rigettavano /"un l'altro la responsabilità del disastro e i commentatori più quotati dicevano che invece lacolpa era di tutti. Per costringere la società a pagare almeno una piccola parte dei suoi debiti, era stato fatto anche il tentativo di disporre il sequestro dell'incasso di una partita, ma quella domenica gli spettatori poterono entrare nello stadio senza pagare il biglietto e il tentativo non venne ripetuto. Curatore del fallimento è stato nominato un commercialista di Me stre, il dott. Paolo Bellamio che in passato è stato giocatore di calcio. Il problema dell'esercizio prowisorto dell'azienda è stato risolto con l'affitto fino al 30 giugno (prorogabile di mese in mese) ad una società in accomandita semplice, che ha già stipulato il contratto. Si tratta del Gruppo Sporttuo Mazzuccato, guidato da Luciano Mazzuccato, un industriale vetrario muranese die si era dichiarato da tempo disponibile L'avv. Augusto Salvadori che ha condotto la trattativa per conto del gruppo Mazzuccato, Ita detto che lo sforzo è stato quello di trovare la strada giuridica per poter salvare una grande tradizione s]>ortiva e consentire al Venezia di concludere il campionato che conduce in testa alla classifi¬ ca. «Avuta notizia del fallimento — ìia aggiunto — abbiamo dato corso con tempestività a un'iniziativa contrattuale con gli organi fallimentari allo scopo di salvare il Calcio Venezia». La squadra veneziana, die ora milita nell'Interregionale, conobbe tempi assai migliori: il culmine del successo lo raggiunse nel biennio 1941-'42, quando «>inse la Coppa Italia e arrivò al secondo posto, dopo la Roma, nel massimo campionato. Allora, nella compagine neroverde giocavano due nazionali: Ezio Loik e Valentino Mazzola, poi passati al -Grande» Torino. Dopo alterne incende, il Venezia tornò in Serie A negli Anni Sessanta per poi comin dare, una quindicina di anni fa, un rapido declino. Gigi Bevilacqua

Persone citate: Alberto Chiozzi, Augusto Salvadori, Ezio Loik, Gigi Bevilacqua, Luciano Mazzuccato, Mazzuccato, Paolo Bellamio, Valentino Mazzola

Luoghi citati: Italia, Torino, Venezia