La Cee accoglie le proposte asiatiche sulla Cambogia e condanna il Vietnam di Vittorio Zucconi

La Cee accoglie le proposte asiatiche sulla Cambogia e condanna il Vietnam Concluso a Bangkok il vertice tra i ministri europei e dei 5 Paesi Asean La Cee accoglie le proposte asiatiche sulla Cambogia e condanna il Vietnam «Nessuna assistenza va fornita a Hanoi», dice il comunicato finale - «La nascita del governo di coalizione in esilio è un fatto significativo» - Ma il francese Cheysson oggi vola in Vietnam - Colombo alla frontiera afghana DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BANGKOK — L'Asia dei piccoli Paesi chiede l'aiuto dell'Europa del Dieci per uscire dalla morsa Urss-Cina e costruirsi uno spazio di sicurezza politica e prosperità economica non più condizionate dal rapporto fra i due colossi comunisti. Alla fine di due giorni di colloqui tra 1 ministri degli Esteri della Cee e dell'Asean. la Lega delle cinque nazioni del Sud-Est asiatico, questo è finalmente affiorato come il momento profondo di un dialogo intercontinentale arrivato al quarto appuntamento in cinque anni. Gli elementi entrati in questo dialogo fra la Cee e l'Asean (vi aderiscono Thailandia, Filippine, Indonesia, Malaysia e Singapore) sono stati naturalmente moltissimi e diversi: dal commercio delle materie prime e dei prodotti finiti alla questione dei profughi; dai problemi del protezionismo e della finanza al Medio Oriente, fino ai progetti italiani della Snam. dell'In e dell'industria privata In Asia. Ma il fatto politico di maggior peso in futuro e di immediata drammaticità è stata ancora e sempre la Cambogia. •La guerra d'occupazione vietnamita e l'ombra che essa proietta non solo sull'Asia ma su tutti i rapporti internazionali pesano in quanto espressione, insieme con" l'Afghani stan, dello scontro storico fra le due superpotenze, Cina e Urss, al cui «riavvicinamento., qui in Asia nessuno crede davvero. Sulla " questione Cambogia si è avuto perciò l'esito più sostanzioso'di questo vertice euroasiatlco. I ministri degli Esteri della Cee hanno complessivamente fat¬ to proprie le tesi delle cinque nazioni asiatiche, riconoscendo, come è scritto nel comunicato finale congiunto, che: 1) «Nessuna assistenza va fornita al Vietnam, di natura tale che possa contenere o rafforzare l'occupazione militare nella Cambogia.; 2) la sanguinosa incursione del febbraio scorso contro scuole, ospedali, campi profughi in territorio thailandese nel villaggio di Nang-Chiang. costata decine di morti, è effettivamente responsabilità di • truppe corazzate e carri armati vietnamiti.; 3) la nascita, l'autunno scorso, della •coalizione democratica» in Cambogia, formata dalle forze del principe Slhanuk, dell'ex primo ministro Son-Sann e i resti dei Kmer rossi di Poi Pot, è un fatto .significativo per arrivare a una soluzione politica della crisi: Per i vietnamiti e per i loro sponsor sovietici, questa dichiarazione è un'evidente sconfitta politica, e sarebbe stata peggiore se la Francia non avesse annacquato con la sua opposizione le parole più impegnative chieste dagli asiatici: essi volevano, ad esempio, che l'Europa dei Dieci considerasse .positiva. e non solo «significativa» la formazione del Fronte di resistenza antivietnamita. «Ma in quel Fronte c'è anche il sanguinario Poi Pot; e noi lo troviamo indigesto., ha detto il ministro francese Cheysson. .Lei crede che invece noi lo troviamo digeribile?., gli ha risposto secco Emilio Colombo. Quando e se la Cambogia venisse sgombrata dai 181) mila occupanti vietnamiti, si dovranno tenere elezioni libere sotto il controllo dell'Onu, è stato ricordato al francese, e la componente che appartiene all'ex dittatore Poi Pot appare già in minoranza nel Fronte di liberazione. In sostanza, e per la prima volta, da ieri sera l'Europa appoggia, sia pure con riserva, il governo provvisorio di coalizione che si batte in territorio cambogiano. E' rimasta solo una coda di interrogativi a questo dibattito sull'Indocina, legata ancora una volta ai francesi. C'è la loro apparente decisione di giocare, forse per ragioni politiche interne, forse per rimorsi coloniali, un ruolo diverso dal resto della Comunità europea. Oggi, Claude Cheysson andrà ad Hanoi per una rapidissima visita di 24 ore, e potrebbe annunciare un aiuto economico di 200 milioni di franchi (30 milioni di dollari) al Vietnam. Questa decisione di aprire comunque qualche dialogo con Hanoi, per evitare l'ostracismo totale, potrà avvenire senza violare la sostanza del documento che gli stessi francesi hanno firmato a Bangkok? «Certo abbiamo anche noi dubbi, perplessità su una coalizione che comprenda i Khmer rossi di Poi Pot — ci ha ripetuto Colombo prima di lasciare Bangkok diretto in Pakistan, dove visiterà oggi e domani la "frontiera del profughi" con l'Afghanistan — ma le Nazioni della Asean indicano nel Fronte una delle strade possibili verso la soluzione politica della guerra. Sono loro i Paesi chiamati a vivere in prima linea gli aspetti dello scontro fra Ursse Cina, e per questo si rivolgono anche alla Cee per chiedere una cooperazione politica che li aiuti a sottrarsi al dualismo delle superpotenze.. Al di là delle espressioni diplomatiche di rito, ripetute non solo da Colombo ma anche da Genscher (.Un incontro eccellente fra noi e l'Asia., l'ha definito 11 ministro tedesco) e anche oltre 1 sensi nascosti nelle pieghe o nella formulazione comune sulla Cambogia, c'è davvero un segno di novità in un vertice di questo tipo, dopo le ormai numerose delusioni di «summit» a due riservati ai supergrandi. Vittorio Zucconi

Persone citate: Claude Cheysson, Emilio Colombo