La crisi dello zucchero scuote l'impero Montesi di Marco Borsa

La crisi dello zucchero scuote l'impero Montasi Grossi debiti con i bieticoltori e con le banche La crisi dello zucchero scuote l'impero Montasi Al gruppo affermano: il patrimonio è largamente supcriore al deficit MILANO — Il gruppo Montesi. secondo produttore nazionale di zucchero dopo l'Eridania, con una quota di mercato intorno al 32% circa (il 34% è in mano all'Eridania e il resto va diviso fra gli zuccherifici ex Maraldi e i minori, come Sermide e altri) sta attraversando grosse difficoltà finanziarle e gestionali. Lo dichiarano concordemente fonti sindacali legate alle cooperative dei bieticoltori e fonti bancarie in occasione della presentazione dei bilanci delle società Oli zuccherifici Montesi, che fanno capo a tre società (l'Industria Italiana Zuccheri, la Cavarzere e la Società generale zuccherifici belga)j hanno sia grossi debili con i fornitori (la 8nam per il metano e 1 bieticoltori a cui dovrebbero circa 60-70 miliardi, di cui 40 già scaduti e gli altri in scadenza entro la prossima estate) sia con le banche (si • parla di almeno 260 miliardi) che tradizionalmente finanziano contro pegno dello zucchero l'attività di trasformazione e commercializzazione dalla bietola al consumatore finale. Olà dai bilanci del 1981 risultava che gli oneri finanziari della Italiana Zuccheri piti quelli della Cavarzere erano intorno ai 58 miliardi su un fatturato di circa 400 miliardi, cóntro i 33 miliardi dell'Eridanla sii un fatturato di oltre 570 miliardi. cscsolevzfns «Benché l'ultima disastrosa campagna saccarifera — spiegano fonti del gruppo Montesi — si sfa ripercowa, insieme con l'elevato costo del denaro, sulla gestione, il patrimonio del gruppo è largamente superiore a qualsiasi deficit gestionale.,. «Il bilancio 1982 delle, Industrie Zuccheri — proseguono le stesse fonti — chiuderà probabilmente in pareggio grazie ad opportune rivalutazioni. La proprietà sta inoltre mettendo a punto un piano di risanamento basato su ampi realizzi immobiliari e altre operazioni societarie». Il gruppo veneto, probabilmente il secondo nella regione per dimensioni di fatturato dopo la Zanussi, non si limita a produrre zucchero, anche se l'attività saccarifera resta di gran lunga quella preminente. Alla Cavarzere fa capo il controllo della Biacor, una società che produce su proprio procedimento aci- do citrico e glutammato con un fatturato intorno ai 60-70 miliardi e risultati di gestione di segno decrescente. Dopo un brillante esordio e alcuni anni piuttosto buoni, infatti, l'azienda è alle prese con una crisi di mercato dell'acido citrico. I soci esteri della società, inoltre, che detenevano circa il 20% del capitale, sono usciti riscattando la propria quota a 20 miliardi che 1 Montesi hanno riacquistato rivolgendosi alle banche. A causa del considerevole aumento dei costi energetici, anche la Società italiana per il magnesio e leghe di magnesio, un'altra consociata del gruppo con 40 miliardi di fatturato, controllata dalla Finanziarla Veneta Spa che funge da holding, sta attraversando le stesse difficoltà delle industrie grandi consu matrici di elettricità. La concorrenza dei Paesi dell'Est è Invece la spina nel fianco della Saesite Spa, che produce materiale da costruzione ormai fabbricato in posti dove la manodopera costa decisamente meno. Le difficoltà del gruppo controllato dalla famiglia Montesi, che lo amministra direttamente attraverso so prattutto il capofamiglia Leo-nardo Montesi e i suoi due figli Ilario e Giorgio, sono già state percepite dalla Borsa. Alla fine dell'anno scorso le due principali società saccarifere, la Cavarzere e la Industrie Zuccheri, capitalizzavano rispettivamente 49,1 e 66,3 miliardi contro una capitalizzazione di 110 miliardi e 127 miliardi al 30 ottobre del 1981 La Cavarzere, che detiene una partecipazione nella Industrie Zuccheri, ammessa da poco alla Borsa di Milano, ha toccato l'anno scorso un massimo di 4000 lire nel gennaio e un minimo di 2095 lire il 15 novembre successivo. La crisi del gruppo Montesi rientra in una più generale crisi del comparto saccarifero dopo il commissariamento del gruppo Maraldi e 11 crollo del la Sermide. sospesa qualche tempo fa dalla quotazione al la Borsa di Milano. Marco Borsa (quota % di prodwsion* 1982) Kridania 32,35 Montcsi 32,24 Maraldi 13,39 Coop 4.48 Sadam 4,78 Sermidc 2,62 Federconsorzi 1,96 Consorzio pubblico 8,18

Persone citate: Maraldi, Montesi, Sadam

Luoghi citati: Cavarzere, Milano, Sermide