Scontri tra cristiani libanesi Gemayel: settimana decisiva per le trattative con Israele

Scontri tra cristiani libanesi Gemayel: settimana decisiva per le trattative con Israele Scontri tra cristiani libanesi Gemayel: settimana decisiva per le trattative con Israele BEIRUT — Nuovi duelli d'artiglieria sono avvenuti Ieri fra milizie cristiane rivali nel Libano settentrionale; due incidenti a fuoco hanno coinvolto l'esercito libanese nella zona cristiana di Beirut Est. I combattimenti hanno interessato la milizia della falange «Forze libanesi» e quelle dei «Giganti», appoggiati dai siriani, dell'ex presidente Suleiman Frangie. Gli scontri, iniziati mercoledì, hanno interrotto quattro mesi di tregua sulle colline di Batroun, 50 chilometri a Nord Est di Beirut. Battaglioni meccanizzati di polizia hanno iniziato ieri un pattugliamento 24 ore su 24 nei settori cristiano e musulmano di Beirut in appoggio all'esercito. L'iniziativa fa parte delle nuove misure di sicurezza prese per scoraggiare gli attentati alla Forza multinazionale di pace. Ieri gli israeliani hanno affermato di riservarsi il controllo di tutto il territorio a sud della ferrovia in disuso di Beirut; in questa zona non accetteranno la presenza di pattuglie della forza multinazionale. Chiedono inoltre che i soldati americani, francesi, italiani e britannici aumentino la vigilanza a Beirut Ovest per impedire che di qui partano attacchi di guerriglieri contro le posizioni israeliane. Lo ha detto il generale Aranon Lipkln, comandante delle forze israeliane nella regione di Beirut. Il generale ha polemizzato con 11 colonnello James Mead, comandante del contingente americano in Libano, che la settimana scorsa aveva accusato Israele di creare incidenti. Ha rivelato che Israele ha una linea diretta, una sorta di «telefono rosso», per consultarsi con il comando italiano e con quello britannico ogni volta che vi è qualche motivo di attrito. Si è rammaricato che non siano possibili contatti del genere con i marines. Si è appreso Intanto che 11 Libano avrebbe posto una scadenza di dieci giorni per il perfezionamento dell'accordo sul ritiro di tutte le truppe israeliane dal suo territorio. Fonti ufficiali hanno detto che 11 presidente Amln Gemayel o il primo ministro Shafik Wazzan andranno a Washington a perorare la causa del loro Paese se l'accordo con Israele non sarà raggiunto entro 112 aprile.

Persone citate: Aranon Lipkln, Gemayel, James Mead, Shafik Wazzan, Suleiman Frangie