Quel depuratore non s'ha da fare? di Giuseppe Zaccaria

Quel depuratore non s'ha da fare? Provoca polemiche il progetto speciale per ripulire il Golfo di Napoli Quel depuratore non s'ha da fare? H piano, che prevede 14 impiantì, è quasi fermo da dieci anni - Per alcuni ci sarebbero altre soluzioni meno costose (la spesa prevista è di 2 mila miliardi) - Secondo lo scienziato americano Oppenheimer «il problema dell'inquinamento può essere risolto molto più facilmente con una serie di condotte sottomarine» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — I tecnici l'hanno battezzato «PS3*, cioè terzo progetto spedale. Un plano ambizioso, nato nel giorni drammatici del dopo-colera, che si proponeva di ricreare al più presto l'equilibrio ambientale in uno degli specchi d'acqua più Inquinati del mondo. 11 Golfo di Napoli. Da allora sono passati giusto 10 anni: degli impianti di depurazione previsti (in tutto, 14) 11 primo, quello di Ouma, entrerà in funzione solo fra qualche mese. E nello stesso periodo di tempo, dal '73, anno del colera, nella provincia i casi di epatite sono aumentati di quasi il SO per cento. Un altro, clamoroso esempio dei guasti della burocrazia? Una volta tanto, sembre¬ rebbe di no: questi ritardi, al contrario, possono offrire invece allo Stato l'occasione per risparmiare qualcosa come 2 mila miliardi (o forse, 5 mila, se la lievitazione dei costi dovesse seguire 11 ritmo attuale). Questi depuratori, queste •cattedrali del liquame» —dicono in molti—non si devono fare. Altri impianti, molto più semplici, molto meno costosi, molto più •naturali: avrebbero risolto da tempo 11 problema dell'Inquinamento del Golfo di Napoli. ) La Conferenza sul Mezzogiorno che si apre oggi a Roma potrebbe rappresentare finalmente l'occasione per una analisi pubblica, e approfondita, della questióne. Una questione complessa, certo, aggrovigliata da anni di ag¬ giustamenti e variazioni sul progetto originarlo, drammatizzata dal contrasto sempre più netto tra le posizioni del nostri scienziati (o meglio, di quelli consultati dalla Cassa per 11 Mezzogiorno),e quelle dei più grandi esperti mondiali della materia. Ma anche i problemi più intricati si possono ridurre, volendo, a pochi quesiti di fondo. E nel caso dei depuratori previsti dal «propetto speciale: questi sono essenzialmente due: 11 plano stilato 10 anni fa regge ancora 11 confronto con soluzioni più rapide, e infinitamente meno costose, suggerite non solo da grandi scienziati, ma dall'esperienza di molte altre città, che si affacciano sul mare? E, se la risposta è negativa: meglio' gettare al vento migliala di miliardi o trovare il coraggio di rivedere una scelta fatta 10 anni fa? Probabilmente, non fosse stato per Cari Henry Oppenheimer, il «caso» non sarebbe mai' nato. Ma quando, nel gennaio scorso, lo studioso americano decise di intervenire a un convegno organizzato a Napoli, a Villa Pignatelli, sorvolare sul Buoi rilievi sarebbe stato francamente difficile. Non solo perché Oppenheimer è docente di oceanografia, ecosistemi marini e microbiologia all'Università del Texas, non solo perché viene ritenuto il maggiore esperto mondiale in fatto di disinquinamenti da idrocarburi: ma soprattutto perché, 7 anni fa, 11 docente americano aveva compiuto, a Napoli, su invito della Regione, una serie di studi sulle acque del Golfo conclusi con una relazione della quale, misteriosamente, nessuno 6 riuscito a trovare traccia. Cosa dice, in sostanza, lo scienziato americano? «Quella dei depuratori è la soluzione più costosa, la più. lunga da mettere in atto, la plii difficile da gestire. Le correnti del Golfo sono continue e molto rapide: il problema dell'inquina' mento potrebbe essere risolto molto più facilmente con una serie di condotte sottomarine'. In pratica, Oppenheimer propone la stessa soluzione già adottata per il disinquinamento del Tamigi o lo smaltimento del rifiuti di alcune grandi città americane che si affacciano sull'Atlantico: lunghe condotte sottomarine che trasportino 1 liquami (già sottoposti a trattamento «primario», cioè a decantazione, a qualche miglio dalla costa, dove 11 potere ossidante delle acque farebbe 11 resto, con grandi benefici tra l'altro per la flora e la fauna marine. Ma l'Intervento dello studioso americano ha provocato ugualmente grande effetto: a Napoli, n Mattino lo ha riportato con l'evidenza che meritava. Da Roma, la Cassa per il Mezzogiorno aveva risposto con un articolo del suo presidente. Massimo Perotti, che per ridimensionare le osservazioni di Oppenheimer aveva chiamato In'causa 1 pareri favorevoli accordati al progetto «dalle più importanti autorità scientifiche italiane». che, nell'ordine, sarebbero state «ti Cipe, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Za Regione Campania e i Comuni interessati: Sull'economicità, e le concrete possibilità di realizzazione del progetto, si scatena insomma la •bagarre-. I condotti sottomarini — afferma chi ha sposato le tesi dello studioso americano — avrebbero consentito di affrontare il problema dell'Inquinamento già 10 anni fa: sarebbero) state sufficienti vasche di decantazione, griglie per fermare 1 rifiuti solidi, e qualche chilometro di tubazioni. «/ rifiuti di Hapoll — ribatte 11 presidente della Cassa — non sono uguali a quelli delle città americane...: Le polemiche, più che sul progetto «Golfo pulito» sembrano essersi spostate sulla sostanziale sordità che la Cassa per 11 Mezzogiorno sembra mostrare verso un problema che ha ereditato. Perché, ci si chiede, nessuno vuole affrontare le critiche dello scienziato americano? L'ultima tesi è quella lanciata proprio l'altro ieri dal democristiano Ugo Grippo, responsabile del problemi del Mezzogiorno nel suo gruppo parlamentare. Dopo il terremoto, dice, oltre mille miliardi degli appalti per 1 depuratori sono stati assegnati «a trattativa privata-. Sarà questo 11 vero ostacolo alla revisione del progetto? Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Henry Oppenheimer, Massimo Perotti, Oppenheimer, Ouma, Pignatelli, Ugo Grippo