Oggi s'apre il processo Sindona ma l'imputato è in America condannato per un altro crack

Oggi s'apre il processo Sindona ma l'imputato è in America condannato per un altro crack Otto anni dopo il fallimento della Banca privata Oggi s'apre il processo Sindona ma l'imputato è in America condannato per un altro crack MILANO — 8i apre questa mattina presso l'ottava sezione penale del tribunale di Milano l'atteso processo per bancarotta fraudolenta aggravata contro Michele Sindona, Carlo Bonoml e altri 25 imputati. Costoro, stando alla richiesta di rinvio a giudizio! avanzata dal giudice istrutto-1 re Bruno Aplcella (che si basava sul lungo lavoro del pubblico ministero Guido Viola) sono coinvolti nel crack della Banca Privata Italiana, nata nel 1973 dalla fusione tra la Banca Unione e la Banca Privata Finanziarla. CI sono voluti più di otto anni per arrivare al processo, che verrà probabilmente rinviato a ottobre per l'impossibilità fisica del maggiore imputato, Michele Sindona (in carcere negli Stati Uniti per la bancarotta della Franklyn Bank), di essere presente al dibattimento. Il crack della banca di Sindona si consumò nell'estate del 1974 e si concluse con un buco di 240 miliardi di allora (pari ad almeno 800 miliardi di oggi), 11 più grande nella storia della finanza italiana dopo quello del Banco Ambrosiano. Imputati del fatto sono tutti i consiglieri di amministra' zione, i direttori generali e 1 sindaci delle due banche. Tra questi, oltre a Sindona In carcere e a Carlo Bordoni In giro per 11 mondo sotto la protezione dell'Fbl, vi sono altri personaggi ben noti della flnan za italiana: Ugo De Luca^uc cesslvamente coinvolto -nel crack del Banco "di Milano, Massimo Spada e Luigi Mennlnl che cura gli Interessi finanziari del Vaticano, Pietro Paolo Marenda, Arlberto Mignoli, Mario Olivero (cittadino svizzero amministratore delegato di Finabank), Pier Sandro Magnoni che teneva i rapporti politici delle banche di Sindona. Al processo, caratterizzato da latitanti e imputati a piede libero, vi è un unico detenuto, Sergio Pavési, arrestato qualche giorno fa In Argentina e trasferito In Italia. Il processo verterà comunque soltanto sulla bancarotta e non sui fatti successivi al crack, quelli che. comprendo no i tentativi di Sindona per uscire àSlfe strettoie giudizi* rie nelle quali si era infilato, le minacce all'amministratore delegato di Mediobanca Enrico Cuccia, l'assassinio del 11' quidatore della Banca Privata Giorgio Ambrosoli, fino ai fatti più recenti che hanno portato alla perquisizione nella villa di Licio Gelli ad Arezzo, con quanto è seguito (P2, Banco Ambrosiano, Eni-Petromin). Dal troncone principale dell'inchiesta su Sindona è stato stralciato un secondo caso, quello che riguarda 1 responsabili del Banco di Roma dell'epoca, i tre amministratori delegati Mario Barone, Giuseppe Guidi e Ferdinando Ventriglia. Nei loro confronti si sta muovendo Guido Viola per accer tare che nell'intervento di so stegno alle banche di Sindona attuato dal Banco di Roma nell'estate del 1974 non siano presenti gli estremi del reato di bancarotta preferenziale. Gianfranco Modolo

Luoghi citati: America, Arezzo, Argentina, Italia, Milano, Stati Uniti