Una direttiva segreta di Reagan per piegare Andropov al dialogo

Una direttiva segreta di Reagan per piegare Andropov al dialogo La Casa Bianca imbocca la strada delle pressioni economiche Una direttiva segreta di Reagan per piegare Andropov al dialogo Shulte non è d'accordo ma il presidente è irremovibile - Confermata la disponibilità a un vertice, ma nessuna controproposte sugli euromissili per un accordo interinale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Nonostante la sua disponibilità a un vertice con Andropov, disponibilità confermata domenica in un'intervista al Sunday Times di Londra, il presidente Reagan ha accentuato la strategia del confronto con l'Urss. I segni più chiari del suo irrigidimento sono da un lato l'orientamento a non presentare ai sovietici una proposta di accordo interinale sulla riduzione delle armi di teatro ai neooerioti di Ginevra prima del 28 marno, ossia della chiusura dell'attuale sessione; dall'altro, l'emanazione di una direttiva segreta, la direttiva 75 sulla sicurezza, per il parziale cambiamento della politica estera del Cremlino tramite pressioni economiche. Mentre sulla proposta di accordo interinale il presidente potrebbe ancora cambiare idea (il ministro della Difesa Usa Weinberger è a Lisbona a colloquio coi colleghi della Nato), sulla direttiva 75 è inamovibile, nonostante le obiezioni avanzate dal segretario di Stato Shultz. L'orientamento di Reagan a insistere ancora sull'opzione zero è stato spiegato aall'entourage di Weinberger al Washington Post in questi termini. «Noi abbiamo presentato a Ginevra un plano serio, l'Urss no. Tocca a essa compiere la prossima mossa. Non consideriamo 11 28 una scadenza decisiva» ha detto un accompagnatore del ministro della Difesa. «Il presidente può prendere una decisione sull'accordo interinale più tardi». Il funzionario ha aggiunto che il sottosegretario di Stato Dam si è recato a Ginevra a conferire col negoziatore Nitze. Egli non ha però escluso che Reagan acceda alle richieste europee di avanzare un piano alternativo per la riduzione delle armi di teatro già nei prossimi giorni. Ha fatto capire che la Casa Bianca pensa alla riduzione degli SS-20 sovietici a 100 (attualmente ce ne sono oltre 350), e alla installazione dello stesso numero di Pershing e di Cruise... Della direttiva 75 ha parlato sempre il Washington Post, sottolineando die per la prima volta dai tempi di Truman un governo americano tenta dt imporre una rettifica di rotta all'Urss in campo interna¬ zionale. Secondo il quotidiano, l'obiettivo del presidente è spingere il Cremlino a aumentare i consumi interni e a ridurre gli investimenti militari, e parallelamente a abbandonare l'espansionismo e favorire il dialogo. Reagan mediterebbe di limitare le risorse a disposinone dei sovietici, costringendoli a una scelta di pace, tramite sanzioni economiche, restrizioni commerciali e via di seguito. Nella direttiva 75 ciò non è scritto espressamente, ma è implicito nelle varie disposizioni. L'idea, ha scritto il Washington Post, è stata dell'ex oremlinologo della Casa Bianca Richard Pipes, L'Urss si è scagliata contro la direttiva 75 solo l'altro ieri, quando la televisione Nbc vi ha dedicato un breve programma. Ma essa è in vigore da tempo, e il Los Angeles Times l'aveva resa pubblica già una decina di giorni fa. L'Iniziativa propagandistica dell'agenzia sovietica Tass ha un altro bersaglio: il bilancio della difesa del presidente, che verrà dibattuto a Washington alla Camera questa settimana, forse già domani. Il partito democratico si propone di apportarvi drastici tagli e Reagan lo ha aspramente criticato. Ennio Caretta