Scala, per tre cantanti niente visto da Mosca
Scala, per tre cantanti niente visto da Mosca Scala, per tre cantanti niente visto da Mosca MILANO — Si realizzerà la tournée-scambio fra la Scala e il Bolscioi, programmata per l'autunno 1985? E' possibile di no, visto che l'Urss ha negato il visto a tre cantanti che avrebbero dovuto esibirsi, 11 17 maggio prossimo, alla Piccola Scala ne «Il convitato di pietra» di Dargomiszklj (sa libretto di Pushkln, per la prima volta musicato parola per parola); direttore d'orchestra Vladimir Deiman, regista Othamar Krejca. Eseguito nell'edizione originale russa «Il convitato di pietra» avrebbe dovuto vedere protagonista Alexei Stebllanko e fra gli Interpreti Jaurij Manolov e Alecxender Voroscilo. Cosi come tutti I loro colleglli, ognuno di loro aveva da tempo firmato un regolare contratto. A questi tre il visto è stato negato: nessuna spiegazione, come nelle abitudini del governo sovietico. Il sovrintendente Badlnl ha Immediatamente informato di «questo assurdo atteggiamento» il nostro ministero degli Esteri e l'ambasciata d'Italia a Mosca. Sollecitando poi «una revisione» di tale atteggiamento da parte del ministero della Cultura sovietico, del Gosconcert di Mosca, dell'ambasciata sovietica a Roma, Badini ha esplicitamente anticipato la possibilità di «reazioni negative» sul programma Scala-Bolscioi nel 1985. E' la tersa volta in pochi mesi che le autorità sovietiche proibiscono ad artisti loro concittadini di venire a cantare in Italia: la prima è successo al San Carlo di Napoli, poi al Maggio musicale fiorentino. : & o.r..
Persone citate: Alexei Stebllanko, Badini, Scala, Vladimir Deiman
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