Vienna, nel regno dell'operetta di Giorgio Pestelli

Vienna, nel regno dell'operetta Alla Volksoper, Strauss ogni giorno dell'anno, salvo Venerdì santo Vienna, nel regno dell'operetta Musica e divertimento in simbiosi: il pubblico anticipa le battute dello «Zingaro barone» VIENNA — L'edificio della Volksoper, bianco con cupole argentee, troneggia invitante in cima alla Bletchergasse; le luci della città non sono ancora accese, ma sulla facciata Incrociano già fasci luminosi, lungo la gradinata si accalcano spettatori, altri si scontrano come formiche davanti alle porte girevoli: siamo nel regno dell'operetta, e il richiamo di questa corte sembra non conoscere tramonto, pur fra t sobbalzi di secoli e civiltà mutate. SI recita ogni giorno dell'anno, salvo Venerdì Santo; questa sera c'è Lo zingaro barone di Johann Strauss, domeni La principessa della Czarda, poi Glselle, La vedova allegra, Klss me Kate, Sangue viennese. Lo zarevich, Gasparone, Viva la mamma; anche Le allegre comari di Windsor, Il ratto dal serraglio, Il flauto magico entrano In questo parco delle meraviglie, dedicato a musica e divertimento in stretta simbiosi. Il quartiere della Volksoper, lungo la grande arteria della Wàhringerstrasse, è uno dei più movimentati di Vienna: incrociano a folle velocità auto, pullman e persino la metropolitana qui esce allo sco¬ perto e corre librata all'altezza delle case. Il teatro è stato costrutto nel 1898 per celebrare Francesco Giuseppe a 50 anni dalla salito al trono; una lapide nel foyer ricorda con orgoglio che 2000 famiglie viennesi si erano quotate per consentirne la costruzione assieme al Comune della città; scampato al bombardamenti, ha ospitato l'Opera di Stato dopo l'incendio del grande teatro sul Ring; ma in breve è tornato al repertorio 'leggero», alle sue origini di teatro popolare, per bambini grandi e piccoli come direbbe Schumanif. L'operetta comincia subito, dal guardaroba: mentre squilla la campanella, stuoli di Inservienti (ce ne saranno dieci, Quindici per piano). In divisa marrone e bottoni d'oro, si fanno Incontro come recitando un copione: l ritardatari vengono sospinti per un numero Incredibile di gradini, mentre trapelano già le risate del pubblico, fino a una strapiombante galleria. E' soprattutto Zsupan, il ricco allevatore di maiali, clic suscita la contagiosa Ilarità del pubblico: la gente ne conosce la parte a memoria e ne anticipa le battute, specie quelle dello spassoso racconto di gesta militari In Spagna: lo Impersona Georg Schnapka, tondeggiante e baffuto, una quintessenza di comicità, chiaramente un beniamino degli spettatori. Milena Rudiferia (Arsena) ha qualche difficoltà nel registro acuto. In una parte non certo leggera; del resto, non sono pochi l momenti In cut lo Zingaro barone travalica t li miti dell'operetta verso quelli dell'opera in piena regola: come tifinole del primo atto, dove valzer, czarde lasciano il passo a pezzi d'assieme, danze unglieresl, Liedcr di ampio respiro. Sul piano musicale la soddisfazione più continua è però la naturalezza dell'orchestra diretta da Rudolf Bibl, un no me che tiene banco in cartellone: ma non c'è ombra di stancliezza nella routine di questi specialisti, archi, ciati netti e corni se la godono ogni volta un mondo, e le scariche del tamburo militare fanno saltare sulla sedia. Alla fine, dopo la cerimonia degli applausi, il teatro si svuota In un baleno; chi ha accompagnato i bambini, ti rati a lustro, si conquista un taxi per rientrare presto a casa, per altri c'è il ristorante Falstaff, un nome che è tutto un programma, proprio sull'altro lato della strada. Giorgio Pestelli Wm wm-. Johann Strauss «all'ungherese» in un giornale dell'epoca

Persone citate: Arsena, Francesco Giuseppe, Gasparone, Johann Strauss, Rudolf Bibl, Strauss, Windsor

Luoghi citati: Spagna, Vienna