Se l'atomica cade dallo spazio

Se l'atomica cade dallo spazio Il tuffo nell'Oceano Indiano di un misterioso satellite sovietico ripropone l'incubo di guerre stellari Se l'atomica cade dallo spazio L'ordigno è precipitato non lontano dal punto in cui Panno scorso i sovietici ripescarono il Cosmos 1374 Il Pentagono ritiene che si tratti delle prime armi nucleari orbitanti - In caso di confronto tra le superpotenze, dovrebbero distruggere la base di Diego Garda - Le fantascientifiche armi nei due arsenali DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — All'alba di mercoledì scorso, un misterioso satellite sovietico, lanciato dodici ore prima dalla base militare di Kapustin Yar sulla «Gran Madre Volga», è piombato nell'Oceano Indiano, circa 600 chilometri a Sud delle isole Cocos. Lo attendeva una squadra navale dell'Urss composta di sette unità: tre imbarcazioni per 11 recupero dei voli spaziali, un lanciamissili, un incrociatore, una nave vedetta e una nave cisterna. A quanto riferito dalla Marina australiana, sotto il cui controllo si trovano le Cocos, la squadra era la stessa che nel giugno dell'82, in un punto vicino dell'Oceano Indiano, ripescò un altro satellite sovietico, il Cosmos 1374. Il Pentagono sospetta che 1 due satelliti siano le prime armi nucleari orbitanti della storia. Descrive il Cosmos 1374 come un velivolo di una tonnellata, senza ali ma con tre timoni di coda destinati a stabilizzarlo e a guidarlo al bersaglio; e gì', attribuisce 11 compito di distruggere, in caso di confronto tra le superpotenze, la flotta americana dell'Oceano Indiano e forse l'atollo di Diego Garda. Dovrebbero fornire una verifica di questa teoria i dati dell'ultimo satellite acquisiti dal Norad. 11 comando della difesa dell'aria del Nord America, i cui radar e computer seguono tutti gli oggetti in orbita dal ventre del monte Cheyenne, nel Colorado. L'allarme del Pentagono scaturisce dalle seguenti constatazioni. 1) Solitamente 1 Cosmos non vengono lanciati da Kapustin Yar ma dal cosmodromo civile di Tyuratom, nell'Asia Sovietica. 2) La base militare si trova in un punto che consente di dirigere i satelliti contro alcune aree dell'Oceano Indiano. 3) Un Cosmos in orbita intorno alla Terra con un ordigno atomico a bordo si sottrae a qualsiasi sorveglianza: nessuno può essere certo del suo carico. 4) L'Urss ha firmato il bando delle armi nucleari dallo spazio, ma 1 servizi segreti americani ritengono che si prepari a denunciarlo. S) L'atollo di Diego Oarcla, che è stato messo a disposizione degli Stati Uniti dall'Inghilterra, è indispensabile all'Occidente per la difesa del Golfo Persico. Se i sospetti del Pentagono sono fondati, ha scritto la Washington Post, la corsa al riarmo è entrata nella sua fa- se piti pericolosa, quella della militarizzazione del cosmo. La prima delle superpotenze a realizzarla sconvolgerebbe l'equilibrio strategico mettendosi in condizioni di enorme superiorità. Come una spada di Damocle, peserebbe sulla Terra la minaccia del suo ricatto atomico spaziale. Che da tempo Urss e Stati Uniti pensino a porre in orbita batterie missilistiche e an- ti-mlssllistlche, piattaforme per armi a raggi laser e basi militari, lo dimostrano i loro bilanci della Difesa. Il Pentagono, ad esempio, sta preparando la sua versione dello Shuttle, per soppiantare le missioni civili della Nasa, e investe poderosamente nel satelliti-antlsatellite. Ma nella folle corsa 1 sovietici sembrano essere partiti prima. Hanno ormai collaudato le tecno¬ logie per la guerra nucleare nello spazio. Alcuni loro Cosmos (due, 11954 e di recente 11 1402, sono caduti a terra) hanno motori atomici che potrebbero venire adattati per trasportare bombe. Inoltre, da due anni 11 Cremlino ha messo a punto il primo satellitekiller, una macchina che viene attratta dalle sorgenti di calore in orbita, e quindi dagli altri satelliti, su cui piomba distruggendoli e autodistruggendosi nel giro di poche ore. In teoria, le superpotenze posseggono la capacità, di combattere guerre stellari da vent'anni circa, da quando cioè costruiscono 1 vettori per le sonde spaziali e 1 missili balistici intercontinentali. Osserva ancora la Washington Post che per annullare i satelliti artificiali e quelli spia orbitanti intorno alla Terra, e quindi le radio e telecomunicazioni nemiche, basterebbe all'Urss o agU Stati Uniti far esplodere un'ogiva atomica nello spazio: gli Impulsi elettronici cosi scatenati danneggerebbero Irrimediabilmente i vari Cosmos, Telstat e via di seguito, paralizzando completamente l'apparato bellico di qualsiasi Paese. Ma oggi le superpotenze prevedono sistemi d'intervento militare nel cosmo molto più diretti. Gli Stati Uniti, per citare un altro esemplo, hanno appena collaudato nel laboratorio nazionale sotterraneo di Lawrence Livermore, nel Nevada, un'arma fantascientifica, che accomuna il laser all'atomica. Inventore della superarma cosmica è Edward Teller, il padre della bomba H. Teller, persuaso che i sovietici si preparano a un conflitto nucleare, ha proposto al presidente Reagan di mettere in orbita intorno alla Terra un satellite contenente un piccolo ordigno atomico e dotato di potenti raggi laser. In caso di attacco da parte dell'Urss i laser di bordo punterebbero i raggi contro 1 suol missili in arrivo. L'ordigno atomico, fatto esplodere su telecomando da terra, produrrebbe raggi sufficienti ad attivare 1 laser. Questi andrebbero istantaneamente a segno sui missili sovietici, disintegrandone un gran numero. Un primo esperimento della superarma, condotto nel vuoto assoluto a Livermore, si è concluso con successo. A chi gli rimprovera di preparare altri orrori per l'umanità. Teller ribatte che al contrario ne assicura la sopravvivenza. 'Siamo giunti alle armi solo difensive — ha dichiarato — che neutralizzano i deterrente nucleari, allontanando il pericolo dell'olocausto». Il salto di qualità nella militarizzazione dello spazio è stato permesso dai progressi dell'elettronica e della fisica. Gli scienziati parlano di una «terza generazione» di armi atomiche il cui uso sarà più selettivo e limitato. La sua avanguardia è la bomba al neutrone, che in un raggio di 5 chilometri uccide gli esseri umani, ma risparmia gli oggetti; 11 suo punto d'arrivo saranno i cosiddetti raggi della morte, formati da particelle viaggianti a velocità superiore a quella della luce. Teller considera questa generazione, che subentra alla prima delle bombe rudimentali e alla seconda dei missili più sofisticati, una specie di garanzia negoziale. 'Quando sostengo che allontana l'olocausto — dice — è perché sono certo che costringerà le superpotenze a negoziare il disarmo». A suo parere gli ordigni nucleari finiranno per essere banditi definitivamente dall'orbita. Nonostante l'ottimismo del padre della bomba H, 1 programmi del Cremlino e del Pentagono prevedono che venga dato 11 massimo impulso ai raggi laser. Come nel film «Guerre stellari» 1 generali sognano spazioporti o cosmodromi con cannoni a raggio, da cui dominare l'universo. Attualmente i laser vengono Impiegati soprattutto come vettori. Costituiscono una sorta di autostrada al bersa glio, lungo la quale armi Intel Ugentl, ossia sincronizzate alle frequenze del laser, si scagliano, fino a distruggere l'obiettivo. Ma cresce 11 loro impiego bellico. A una distanza di 35 chilometri, i primi cannoni laser sono in grado di abbattere, da bordo di un aereo, un oggetto in movimento. Dal Cosmos ai laser, attraverso la superarma scientifica di Teller; una visione da incubo appare cosi all'orizzonte. Uno studio del Mlt, 11 grande serbatolo di cervelli di Boston, ha accertato che installare un sistema difensivo di raggi laser in orbita costerebbe da 50 a 100 miliardi di lire. Contraddicendo Teller, lo studio ha anche stabilito che con ogni probabilità una misura del genere scatenerebbe una nuova corsa agli armamenti. Ma nessuna di queste considerazioni sembra fermare le superpotenze. Ennio Caretto I ANDAMANE» G0LF0\ MADRAS . I NICOBAfli'j: DEL BENGALA ISRI LANKA colómbo' OCEANO i \ «>* • i M.M DIVE \ i. /TI NDIANO I SUVAOIVA \ "^tji I ADOU \ , Isola > ' DIEGO G ARCI A Canberra. Un sommozzatore della marina dell'Urss recupera il misterioso satellite, che forse aveva compiti militari, poco dopo l'ammaraggio, a circa 300 miglia a Sud delle isole Cocos, nell'Oceano Indiano. La fotografia è stata scattata da un aereo australiano che osservava l'operazione

Persone citate: Diego Garda, Edward Teller, Ennio Caretto, Lawrence Livermore, Livermore