Storia di otto anni

Storia di otto anni Dopo la svolta del giugno 75 Storia di otto anni Incontri, colloqui, esperienze di Diego Nodelli sulla poltrona di sindaco - Un libro Molti gli increduli quella notte di giugno del 75: le elezioni avevano sancito la vittoria delle sinistre. 'E' finita un'epoca*, disse Nello Pacifico, cronista dell' Unità, quasi con le lacrime agli occhi. Novelli con 32 mila 145 voti di preferenza, neppure un mese dopo —1114 luglio, presa della Bastiglia — era sindaco, ma la vittoria municipale la sesta stessa dell'elezione rivelo tutta la sua difficile realtà: Novelli fu richiamato dal ristorante dove stava festeggiando con Pajetta perché il Comune era stato «occupato» da famiglie di senzatetto. Da allora sono passati 8 anni, 96 mesi nel quali Diego (come lo chiamano confidenzialmente gli amici) per la gente è diventato «santo», «erogatore di miracoli», «il don Bosco laico». E giovedì, quando alle 14 la giunta si è dimessa, un assessore ha sussurrato al cronista: 'Adesso l'hanno sconsacrato*. Una battuta malevola, rivelatrice però di un dato di - fatto : da questa inchiesta giudiziaria escono tutti scottati. I primi 5 anni (1975-80) hanno rivelato un'immagine di Novelli aggregatore, alla ricerca di ricomporre un tessuto cittadino lacerato da mille contraddizioni. E alla vigilia delle elezioni dell'80 Novelli fece pubblicare un volumetto di lettere al sindaco: il mosaico di quel che la gente si attendeva da lui. valutazioni politiche (poche), tanta umanità. Nel suo ufficio erano passate migliaia di persone, con milioni di problemi, accolte talvolta dal sindaco, più spesso dal suo «fido scudiero», quell'Almondo che. vigile urbano in pensione, aveva voluto stare (gratis) al suo fianco. Nell'80 la conferma: alla grande, con circa 100 mila preferenze, con un pei più forte e un psi consistente. Tre anni sono passati: ancora l'impegno, ancora la gente da sentire, da capire, di fronte al terrorismo, davanti alla crisi dell'economia, con i primi screzi tra socialisti e comunisti. 'Negli ultimi tempi — dicono di lui i detrattori — serviva solo più a tagliare i nastri. Le cose importanti le facevano gli altri». 'Non è vero — rispondono 1 suoi amici — è sempre stato il sindaco, l'uomo con una visione chiara della città, anche se non ha mai voluto confondere i compiti amministrativi con quelli politici di partito*.

Persone citate: Almondo, Nello Pacifico, Novelli, Pajetta